Nel 2003, a Locri (RC), è stata ritrovata la statua-ritratto in marmo del c.d. “togato di Petrara” (I sec. d.C.), rappresentata in Fig. 1, come si presenta dopo il restauro. Si tratta, probabilmente di una statua onoraria di un magistrato del municipium locrese, alta circa m 2,16 ma spezzata in tre parti: piedi con basetta, testa e figura. Dal marzo al luglio 2008 sono state eseguite le operazioni di restauro del manufatto per ricomporre la statua e porla nuovamente in posizione eretta. Una notevole lesione, infatti, era visibile sul fianco sinistro e sul retro. La causa di tale lesione si individuava subito con la presenza di un grosso perno a sezione quadrata inserito già in antico per il restauro della statua e l’applicazione di un grosso tassello in marmo. Cause accidentali portarono in antico alla caduta della scultura e l’evento provocò la rottura del tassello in marmo e la lesione all’altezza del perno. Non era possibile procedere senza conoscere l’entità della lesione anche nella profondità del marmo e senza verificare la reale consistenza del materiale. Peraltro, a rendere ancor più complesso l’intervento, solo in un punto sarebbe stato possibile inserire un perno invisibile; nel resto della superficie di spacco lo spessore residuo era,infatti, insufficiente. Per questo motivo è stato necessario poter indagare lo stato del marmo perché l’inserimento di un perno non fosse un atto casuale ma un’operazione realmente necessaria e scientificamente attuata. Troppo spesso la pratica del mestiere si sostituisce alla reale necessità del restauro e già il Boselli nel XVII sec. consigliava nel suo trattato di essere prodighi nelle dimensioni del perno piuttosto che avari(Boselli, 1657; riproduzione anastatica 1978). Si è quindi deciso di procedere con una serie di indagini approfondite, per consentire di scegliere il migliore sistema di rimontaggio della statua. Le indagini geofisiche sono state eseguite sulla parte più bassa del pezzo intermedio, cioè nella parte finale della toga, per un’altezza complessiva di circa 50 cm, allo scopo di valutare l’integrità strutturale del marmo in previsione dell’intervento di restauro e dell’eventuale inserimento dei perni. Sull’estremità inferiore della statua, in prossimità della frattura della base, sono state selezionate 96 punti utili per il posizionamento di sorgenti e ricevitori della tomografia, da eseguire per trasparenza (Cosentino, 2004), sia con onde soniche sia con frequenze ultrasoniche, al fine di integrare e controllare i dati dei percorsi brevi con quelli dei percorsi più lunghi.
Capizzi, P., Cosentino, P.L., Danesi, A., Fiandaca, G., Gambardella, S. (2008). Tomografia Sonica ed Ultrasonica per il supporto all’intervento di restauro della statua del togato di Petrara (I Sec. D.C.). In Atti del 27° Convegno Nazionale G.N.G.T.S. (pp.313-316).
Tomografia Sonica ed Ultrasonica per il supporto all’intervento di restauro della statua del togato di Petrara (I Sec. D.C.)
CAPIZZI, Patrizia;COSENTINO, Pietro;FIANDACA, Gianluca;
2008-01-01
Abstract
Nel 2003, a Locri (RC), è stata ritrovata la statua-ritratto in marmo del c.d. “togato di Petrara” (I sec. d.C.), rappresentata in Fig. 1, come si presenta dopo il restauro. Si tratta, probabilmente di una statua onoraria di un magistrato del municipium locrese, alta circa m 2,16 ma spezzata in tre parti: piedi con basetta, testa e figura. Dal marzo al luglio 2008 sono state eseguite le operazioni di restauro del manufatto per ricomporre la statua e porla nuovamente in posizione eretta. Una notevole lesione, infatti, era visibile sul fianco sinistro e sul retro. La causa di tale lesione si individuava subito con la presenza di un grosso perno a sezione quadrata inserito già in antico per il restauro della statua e l’applicazione di un grosso tassello in marmo. Cause accidentali portarono in antico alla caduta della scultura e l’evento provocò la rottura del tassello in marmo e la lesione all’altezza del perno. Non era possibile procedere senza conoscere l’entità della lesione anche nella profondità del marmo e senza verificare la reale consistenza del materiale. Peraltro, a rendere ancor più complesso l’intervento, solo in un punto sarebbe stato possibile inserire un perno invisibile; nel resto della superficie di spacco lo spessore residuo era,infatti, insufficiente. Per questo motivo è stato necessario poter indagare lo stato del marmo perché l’inserimento di un perno non fosse un atto casuale ma un’operazione realmente necessaria e scientificamente attuata. Troppo spesso la pratica del mestiere si sostituisce alla reale necessità del restauro e già il Boselli nel XVII sec. consigliava nel suo trattato di essere prodighi nelle dimensioni del perno piuttosto che avari(Boselli, 1657; riproduzione anastatica 1978). Si è quindi deciso di procedere con una serie di indagini approfondite, per consentire di scegliere il migliore sistema di rimontaggio della statua. Le indagini geofisiche sono state eseguite sulla parte più bassa del pezzo intermedio, cioè nella parte finale della toga, per un’altezza complessiva di circa 50 cm, allo scopo di valutare l’integrità strutturale del marmo in previsione dell’intervento di restauro e dell’eventuale inserimento dei perni. Sull’estremità inferiore della statua, in prossimità della frattura della base, sono state selezionate 96 punti utili per il posizionamento di sorgenti e ricevitori della tomografia, da eseguire per trasparenza (Cosentino, 2004), sia con onde soniche sia con frequenze ultrasoniche, al fine di integrare e controllare i dati dei percorsi brevi con quelli dei percorsi più lunghi.File | Dimensione | Formato | |
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