Il sito e la logica conclusione di una ricerca chenasce dalla volontà di mettere a disposizione delle attività produttive la risorsa “giardino” e, dunque, dalla necessità di capire in quali termini detta risorsa possa effettivamente essere usata a questo scopo. Ma si è, anche, pensato che ai destinatari principali se ne potessero affiancare altri: i gestori degli enti locali, per esempio, i comuni cittadini, i progettisti e, forse, gli studiosi. Sicché, si perseguiti due obiettivi principali 1. costruire una conoscenza del giardino nella quale fossero: a. descritto in forma compiuta ed esauriente il manufatto giardino; b. precisate le questioni scientifiche di fondo; c. individuati criteri per la manutenzione dei giardini esistenti e la progettazione di nuovi; 2. diffondere e divulgare la conoscenza del giardino attraverso un strumento chiaro rapido e di facile consultazione, nel quale le informazioni siano rigorose da un punto di vista scientifico e, tuttavia, accessibili a un ampio spettro di utenza. Ai vivaisti e, in seconda istanza, ai progettisti serve sapere che: a. quali esemplari vegetali sono presenti e con quali modalità di acclimatamento; b. quali sono le regole di organizzazione dei materiali vegetali e minerali per raggiungere una determinata configurazione, in altri termini, come ottenere un determinato effetto finale e con quali esemplari; c. quali sono i valori d’uso ed economico. Ai gestori degli enti locali serve conoscere che: a. il giardino è un bene culturale e, in quanto tale, ha anche un valore economico in sé e produce valore aggiunto per il luogo un cui si trova; b. il giardino produce sempre un miglioramento della qualità ambientale e del decoro urbano, sapendo (come ci insegna la storia passata e recente) come questo particolare manufatto sia usato per riqualificare aree marginali o dimesse e, addirittura, per bonificare aree malasane o, ancora, per innescare processi economici virtuosi in aree poco pregiate. Al pubblico serve imparare, di nuovo, che il giardino fa parte integrante della propria cultura e, quindi, contribuisce a identificare le comunità insediate al pari degli altri beni culturali. Ai progettisti e agli studiosi serve ricordare che: a. il giardino è, per sua natura, un artificio ed è, dunque, inscindibilmente legato alla cultura dei luoghi e, soprattutto, alla cultura urbana; b. il giardino agisce, prevalentemente, una dimensione edonistica estetica ed evasiva (sia privata che collettiva). Da qui, come dimostrano anche i giardini che abbiamo studiato, due indicazioni: è evidente l’uso prevalente di piante esotiche e la quasi totale assenza di piante autoctone o di origine produttiva; ed è altrettanto evidente la necessità di una approfondita riflessione sulla modellistica corrente (il giardino mediterraneo piuttosto che quello degli odori o delle farfalle e così via). Programma svolto Sull’argomento esistono già alcuni studi che hanno esplorato il giardino storico siciliano da vari punti di vista spesso, però, eterogenei e non confrontabili e, soprattutto, carenti di informazioni relative sia alla loro localizzazione nel contesto di appartenenza che alla loro forma alle specie vegetali presenti. La mancanza frequente di rilievi in scala dei materiali (minerali e vegetali) rende, inoltre, difficile il confronto tra impianti coevi o analoghi e quello tra gli impianti attuali e le trasformazioni subite nel tempo o quelle necessarie per una loro buona manutenzione. La schedatura, compiuta attraverso sistemi informatizzati, ha consentito non solo di ordinare e completare quanto già studiato e quanto inedito, ma anche di prospettare un uso molteplice ed esteso dei materiali raccolti. La costruzione di un sito dedicato ha messo on line i materiali prodotti con una ricchezza pari a quella riscontrabile nella documentazione cartacea. Contenuti delle schede: per ciascun impianto 1. rilievo in scala corredato di foto aere, planimetrie, piante e sezioni significative; 2. descrizione storica con indice bibliografico e relativa iconografia; 3. abaco, in scala, della flora e degli elementi di arredo con i loro riferimenti specifici; 4. stato di conservazione e relativa iconografia; 5. valutazione multicriteriali del singolo impianto; 6. V.T.A. 7. proprietà pregresse e attuali; per sistemi a. costruzione del sistema dei giardini storici che, in questo caso riguarda la sola tipologia ‘villa comunale’, ma che può essere esteso ad altre tipologie; b. valutazione dei sistemi botanici, da un punto di vista estetico-formale, in funzione di loro usi innovativi (per esempio, potenziamento vivaistico di alcuni insiemi di specie al fine di configurare tipologie di giardini con certe caratteristiche); c. valutazione dei sistemi botanici, da un punto di vista tecnico-progettuale (fornire regole e criteri per il progetto di nuovi giardini o per il ripristino di quelli esistenti). La scheda/tipo e i protocolli del sito sono stati organizzati e sperimentati preliminarmente sui materiali raccolti per il giardino Garibaldi di piazza Marina a Palermo. Le ville comunali schedate (realizzate tra il XIX e XX secolo) sono cinque e localizzate a Caltagirone, Gela, Sciacca, Trapani e, naturalmente, a Palermo. Rispetto al programma iniziale, il numero dei giardini rilevati si è ridotto da nove a cinque per i seguenti motivi: ritardo rispetto ai tempi previsti per sopraggiunte questioni di natura economico/amministrativa; due dei sei rilevatori - segnatamente, l’arch. Silvia Battaglia e la dr. Alida Coco - hanno dovuto abbandonare a causa impegni di studio e di lavoro che si sono intersecati con i nuovi tempi troppo diluiti; maggiori tempi, rispetto a quelli stimati, nella rielaborazione dei disegni per il caricamento sul sito. Tempi di esecuzione fase 1 - preparazione dei materiali del giardino-campione (rilievo architettonico e botanico, materiali storici e iconografici, etc.) e organizzazione del data base; - predisposizione della scheda-tipo; - sperimentazione e messa a punto della scheda e del prototipo del sito; - presentazione dei materiali e del sito in occasione del convegno “parchi e giardini, una risorsa da valorizzare” organizzato dal CO.RI.S.S.I.A. il giorno 8 febbraio 2006; fase 2 - preparazione dei materiali delle altre ville comunali (rilievo architettonico e botanico, materiali storici e iconografici, etc.) e organizzazione del relativi data base; - preparazione delle schede; fase tre - consegna definitiva di tutti i materiali in data 23/04/08, consistenti in: tavole relative alle cinque ville comunali (formati A1, A0 e superiori) stampate su carta fotografica e montate su supporto rigido; tavole relative al confronto tra i cinque giardini (analoga presentazione); - consegna di un fascicolo, in formato A3, in cui sono raccolti i materiali prodotti; - consegna del sito; fase quattro - allocazione in rete del sito (in data dipendente dalla committenza); - sperimentazione del suo funzionamento in rete. Caratteristiche delle schede e del sito Le cinque ville comunali sono esaurientemente rappresentate in tutte le loro caratteristiche formali e urbane e documentate dal punto di vista botanico attraverso un’accurata schedatura della flora (con il corredo della valutazione del suo stato di salute), dal punto di vista storico e iconografico e della valutazione. Una sezione generale sui cinque giardini riguarda la loro comparazione e, soprattutto, fornisce criteri e regole di tipo progettuale, cioè mostra come si possano modificare alcune situazioni dei giardini esistenti (per esempio, i viali) per ottenere effetti analoghi. Il sito è organizzato in maniera tale da accedere a tutta la documentazione di ogni giardino attraverso un sistema di pulsanti attivi; e, in particolare, dalle planimetrie e dai profili è possibile andare alla scheda botanica di un determinato esemplare “ciccando” sul suo disegno. Inoltre, per quanto concerne i profili è possibile vederli a schermo in scala 1:650 con l’ausilio di un righello misuratore e con la possibilità di andare alle schede botaniche da ogni singolo esemplare vegetale o alle schede descrittive di ogni singolo elemento di arredo. Staff responsabile della ricerca Marcella Aprile responsabili scientifici Marcella Aprile, Mauro Sarno, Ettore Sessa; rilevatori Luca Alba, Tiziana Calvo, Valeria Costantino, Giuseppe Messana con la collaborazione di Silvia Battaglia e Alida Coco per il giardino di Gela; informatici Paolo Gallo, Giovanni Romeo.

Aprile, M., Sarno, M., Sessa, E., Alba, L., Calvo, T., Costantino, V., et al. (2008). I giardini siciliani nella storia www.giardinisiciliani.it [Sito web].

I giardini siciliani nella storia www.giardinisiciliani.it

APRILE, Marcella;SARNO, Mauro;SESSA, Ettore;
2008-01-01

Abstract

Il sito e la logica conclusione di una ricerca chenasce dalla volontà di mettere a disposizione delle attività produttive la risorsa “giardino” e, dunque, dalla necessità di capire in quali termini detta risorsa possa effettivamente essere usata a questo scopo. Ma si è, anche, pensato che ai destinatari principali se ne potessero affiancare altri: i gestori degli enti locali, per esempio, i comuni cittadini, i progettisti e, forse, gli studiosi. Sicché, si perseguiti due obiettivi principali 1. costruire una conoscenza del giardino nella quale fossero: a. descritto in forma compiuta ed esauriente il manufatto giardino; b. precisate le questioni scientifiche di fondo; c. individuati criteri per la manutenzione dei giardini esistenti e la progettazione di nuovi; 2. diffondere e divulgare la conoscenza del giardino attraverso un strumento chiaro rapido e di facile consultazione, nel quale le informazioni siano rigorose da un punto di vista scientifico e, tuttavia, accessibili a un ampio spettro di utenza. Ai vivaisti e, in seconda istanza, ai progettisti serve sapere che: a. quali esemplari vegetali sono presenti e con quali modalità di acclimatamento; b. quali sono le regole di organizzazione dei materiali vegetali e minerali per raggiungere una determinata configurazione, in altri termini, come ottenere un determinato effetto finale e con quali esemplari; c. quali sono i valori d’uso ed economico. Ai gestori degli enti locali serve conoscere che: a. il giardino è un bene culturale e, in quanto tale, ha anche un valore economico in sé e produce valore aggiunto per il luogo un cui si trova; b. il giardino produce sempre un miglioramento della qualità ambientale e del decoro urbano, sapendo (come ci insegna la storia passata e recente) come questo particolare manufatto sia usato per riqualificare aree marginali o dimesse e, addirittura, per bonificare aree malasane o, ancora, per innescare processi economici virtuosi in aree poco pregiate. Al pubblico serve imparare, di nuovo, che il giardino fa parte integrante della propria cultura e, quindi, contribuisce a identificare le comunità insediate al pari degli altri beni culturali. Ai progettisti e agli studiosi serve ricordare che: a. il giardino è, per sua natura, un artificio ed è, dunque, inscindibilmente legato alla cultura dei luoghi e, soprattutto, alla cultura urbana; b. il giardino agisce, prevalentemente, una dimensione edonistica estetica ed evasiva (sia privata che collettiva). Da qui, come dimostrano anche i giardini che abbiamo studiato, due indicazioni: è evidente l’uso prevalente di piante esotiche e la quasi totale assenza di piante autoctone o di origine produttiva; ed è altrettanto evidente la necessità di una approfondita riflessione sulla modellistica corrente (il giardino mediterraneo piuttosto che quello degli odori o delle farfalle e così via). Programma svolto Sull’argomento esistono già alcuni studi che hanno esplorato il giardino storico siciliano da vari punti di vista spesso, però, eterogenei e non confrontabili e, soprattutto, carenti di informazioni relative sia alla loro localizzazione nel contesto di appartenenza che alla loro forma alle specie vegetali presenti. La mancanza frequente di rilievi in scala dei materiali (minerali e vegetali) rende, inoltre, difficile il confronto tra impianti coevi o analoghi e quello tra gli impianti attuali e le trasformazioni subite nel tempo o quelle necessarie per una loro buona manutenzione. La schedatura, compiuta attraverso sistemi informatizzati, ha consentito non solo di ordinare e completare quanto già studiato e quanto inedito, ma anche di prospettare un uso molteplice ed esteso dei materiali raccolti. La costruzione di un sito dedicato ha messo on line i materiali prodotti con una ricchezza pari a quella riscontrabile nella documentazione cartacea. Contenuti delle schede: per ciascun impianto 1. rilievo in scala corredato di foto aere, planimetrie, piante e sezioni significative; 2. descrizione storica con indice bibliografico e relativa iconografia; 3. abaco, in scala, della flora e degli elementi di arredo con i loro riferimenti specifici; 4. stato di conservazione e relativa iconografia; 5. valutazione multicriteriali del singolo impianto; 6. V.T.A. 7. proprietà pregresse e attuali; per sistemi a. costruzione del sistema dei giardini storici che, in questo caso riguarda la sola tipologia ‘villa comunale’, ma che può essere esteso ad altre tipologie; b. valutazione dei sistemi botanici, da un punto di vista estetico-formale, in funzione di loro usi innovativi (per esempio, potenziamento vivaistico di alcuni insiemi di specie al fine di configurare tipologie di giardini con certe caratteristiche); c. valutazione dei sistemi botanici, da un punto di vista tecnico-progettuale (fornire regole e criteri per il progetto di nuovi giardini o per il ripristino di quelli esistenti). La scheda/tipo e i protocolli del sito sono stati organizzati e sperimentati preliminarmente sui materiali raccolti per il giardino Garibaldi di piazza Marina a Palermo. Le ville comunali schedate (realizzate tra il XIX e XX secolo) sono cinque e localizzate a Caltagirone, Gela, Sciacca, Trapani e, naturalmente, a Palermo. Rispetto al programma iniziale, il numero dei giardini rilevati si è ridotto da nove a cinque per i seguenti motivi: ritardo rispetto ai tempi previsti per sopraggiunte questioni di natura economico/amministrativa; due dei sei rilevatori - segnatamente, l’arch. Silvia Battaglia e la dr. Alida Coco - hanno dovuto abbandonare a causa impegni di studio e di lavoro che si sono intersecati con i nuovi tempi troppo diluiti; maggiori tempi, rispetto a quelli stimati, nella rielaborazione dei disegni per il caricamento sul sito. Tempi di esecuzione fase 1 - preparazione dei materiali del giardino-campione (rilievo architettonico e botanico, materiali storici e iconografici, etc.) e organizzazione del data base; - predisposizione della scheda-tipo; - sperimentazione e messa a punto della scheda e del prototipo del sito; - presentazione dei materiali e del sito in occasione del convegno “parchi e giardini, una risorsa da valorizzare” organizzato dal CO.RI.S.S.I.A. il giorno 8 febbraio 2006; fase 2 - preparazione dei materiali delle altre ville comunali (rilievo architettonico e botanico, materiali storici e iconografici, etc.) e organizzazione del relativi data base; - preparazione delle schede; fase tre - consegna definitiva di tutti i materiali in data 23/04/08, consistenti in: tavole relative alle cinque ville comunali (formati A1, A0 e superiori) stampate su carta fotografica e montate su supporto rigido; tavole relative al confronto tra i cinque giardini (analoga presentazione); - consegna di un fascicolo, in formato A3, in cui sono raccolti i materiali prodotti; - consegna del sito; fase quattro - allocazione in rete del sito (in data dipendente dalla committenza); - sperimentazione del suo funzionamento in rete. Caratteristiche delle schede e del sito Le cinque ville comunali sono esaurientemente rappresentate in tutte le loro caratteristiche formali e urbane e documentate dal punto di vista botanico attraverso un’accurata schedatura della flora (con il corredo della valutazione del suo stato di salute), dal punto di vista storico e iconografico e della valutazione. Una sezione generale sui cinque giardini riguarda la loro comparazione e, soprattutto, fornisce criteri e regole di tipo progettuale, cioè mostra come si possano modificare alcune situazioni dei giardini esistenti (per esempio, i viali) per ottenere effetti analoghi. Il sito è organizzato in maniera tale da accedere a tutta la documentazione di ogni giardino attraverso un sistema di pulsanti attivi; e, in particolare, dalle planimetrie e dai profili è possibile andare alla scheda botanica di un determinato esemplare “ciccando” sul suo disegno. Inoltre, per quanto concerne i profili è possibile vederli a schermo in scala 1:650 con l’ausilio di un righello misuratore e con la possibilità di andare alle schede botaniche da ogni singolo esemplare vegetale o alle schede descrittive di ogni singolo elemento di arredo. Staff responsabile della ricerca Marcella Aprile responsabili scientifici Marcella Aprile, Mauro Sarno, Ettore Sessa; rilevatori Luca Alba, Tiziana Calvo, Valeria Costantino, Giuseppe Messana con la collaborazione di Silvia Battaglia e Alida Coco per il giardino di Gela; informatici Paolo Gallo, Giovanni Romeo.
2008
Aprile, M., Sarno, M., Sessa, E., Alba, L., Calvo, T., Costantino, V., et al. (2008). I giardini siciliani nella storia www.giardinisiciliani.it [Sito web].
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