Introduzione Il valore diagnostico dell’’indice di resistenza renale (IR) nel post trapianto è ormai indiscusso. Nel seguente lavoro ci si propone di correlare i valori medi di indice di resistenza renale a carico dei tratti distali delle arterie interlobulari alla funzionalità renale, quale fattore prognostico nella valutazione della sopravvivenza del graft. Metodi La popolazione sottoposta a studio comprende 100 pazienti trapiantati dal gennaio 2001 al dicembre 2008, durante un follow-up medio di 12 mesi, mediante una valutazione ecodoppler del graft e del tratto distale delle arterie interlobulari.Tali dati sono stati messi a confronto con alcuni parametri di funzionalità renale quali il dosaggio sierico della creatinina e la sua clearance e gli indici di proteinuria.Ciò allo scopo di evidenziare una correlazione tra indici di resistenza, funzione renale e prognosi nell’outcome del trapianto renale. Risultati Dallo studio da noi condotto si è evidenziato che gli indici di resistenza hanno subito un aumento in condizioni di tossicità farmacologica, episodi di rigetto anche sub-clinico e di nefropatia cronica. L’aumento di tale parametro è corrisposto ad un peggioramento degli indici di funzione renale statisticamente significativo: indici di resistenza superiori a 0,8 per lo più sono stati accompagnati a proteinuria superiore a 500mg/die.In tali casi la biopsia renale eseguita ha mostrato un declino irreversibile della funzione renale, con prognosi negativa rispetto all’outcome del trapianto. Dalla popolazione in esame si è messo in evidenza che aumenti degli indici di resistenza pari a 0.8-1, come nel rigetto acuto, hanno mostrato una reversibilità laboratoristica e clinica ;aumenti superiore a 1.5, come nella nefropatia cronica, hanno mostrato un declino della funzione renale sia laboratoristico che bioptico irreversibile. Conclusioni Si può concludere che il monitoraggio ecografico degli indici di resistenza, poco costoso, riproducibile e agevole, può essere un ottimo ausilio nel management dei pazienti trapiantati di rene e nella predittività della sopravvivenza del graft.

Buffa, D., Maione, C., Romano, G., Lo Monte, A.I., Buscemi, G. (2009). L’INDICE DI RESISTENZA (IR) QUALE FATTORE PROGNOSTICO NELL’OUTCOME DEL TRAPIANTO DI RENE.

L’INDICE DI RESISTENZA (IR) QUALE FATTORE PROGNOSTICO NELL’OUTCOME DEL TRAPIANTO DI RENE

ROMANO, Giorgio;LO MONTE, Attilio Ignazio;BUSCEMI, Giuseppe
2009-01-01

Abstract

Introduzione Il valore diagnostico dell’’indice di resistenza renale (IR) nel post trapianto è ormai indiscusso. Nel seguente lavoro ci si propone di correlare i valori medi di indice di resistenza renale a carico dei tratti distali delle arterie interlobulari alla funzionalità renale, quale fattore prognostico nella valutazione della sopravvivenza del graft. Metodi La popolazione sottoposta a studio comprende 100 pazienti trapiantati dal gennaio 2001 al dicembre 2008, durante un follow-up medio di 12 mesi, mediante una valutazione ecodoppler del graft e del tratto distale delle arterie interlobulari.Tali dati sono stati messi a confronto con alcuni parametri di funzionalità renale quali il dosaggio sierico della creatinina e la sua clearance e gli indici di proteinuria.Ciò allo scopo di evidenziare una correlazione tra indici di resistenza, funzione renale e prognosi nell’outcome del trapianto renale. Risultati Dallo studio da noi condotto si è evidenziato che gli indici di resistenza hanno subito un aumento in condizioni di tossicità farmacologica, episodi di rigetto anche sub-clinico e di nefropatia cronica. L’aumento di tale parametro è corrisposto ad un peggioramento degli indici di funzione renale statisticamente significativo: indici di resistenza superiori a 0,8 per lo più sono stati accompagnati a proteinuria superiore a 500mg/die.In tali casi la biopsia renale eseguita ha mostrato un declino irreversibile della funzione renale, con prognosi negativa rispetto all’outcome del trapianto. Dalla popolazione in esame si è messo in evidenza che aumenti degli indici di resistenza pari a 0.8-1, come nel rigetto acuto, hanno mostrato una reversibilità laboratoristica e clinica ;aumenti superiore a 1.5, come nella nefropatia cronica, hanno mostrato un declino della funzione renale sia laboratoristico che bioptico irreversibile. Conclusioni Si può concludere che il monitoraggio ecografico degli indici di resistenza, poco costoso, riproducibile e agevole, può essere un ottimo ausilio nel management dei pazienti trapiantati di rene e nella predittività della sopravvivenza del graft.
2009
Buffa, D., Maione, C., Romano, G., Lo Monte, A.I., Buscemi, G. (2009). L’INDICE DI RESISTENZA (IR) QUALE FATTORE PROGNOSTICO NELL’OUTCOME DEL TRAPIANTO DI RENE.
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