Quando Eugène E. Viollet-le-Duc raggiunge la Sicilia nel 1836 è un giovane professore di disegno in procinto di compiere quello che per numerosissimi suoi precursori era diventato, ormai da diversi decenni, una tappa obbligata del grand tour in Italia. Raggiunta Palermo il 18 aprile, insieme al suo amico e allievo Léon Gaucherel, è qui che Eugène scoprirà nelle preziose architetture della capitale un altro Medioevo, sorprendente e, in fondo, inaspettato per i viaggiatori d'oltralpe. Una fascinazione che indurrà immediatamente Viollet-le-Duc ad interrogarsi sull'eredità trasmessa dalla cultura araba alla civiltà architettonica isolana e a indagare in modo particolare quegli edifici, come i palazzi della Zisa e della Cuba, allora ritenute testimonianze preziose del dominio "saraceno". Nel corso di tutta la sua carriera egli manterrà tale ammirazione per la civiltà araba, considerandola, in relazione alla Sicilia, come il momento del riscatto decisivo dal declino artistico in cui l'isola sarebbe caduta durante la dominazione bizantina. Così il palazzo della Zisa diverrà il protagonista del racconto nel capitolo “Les Sarrasins” dell’ “Histoire de l’habitation humane”, pubblicata da Viollet nel 1875, come indiscusso modello di perfezione architettonica e mirabile esempio della civiltà progredita che l’aveva concepita.
DI FEDE, M.S. (2019). Viollet-Le-Duc e Les Sarrasins : dal viaggio in Sicilia (1836) a l’Histoire de l’habitation humaine (1875). PALERMO : PALERMO UNIVERSITY PRESS.
Viollet-Le-Duc e Les Sarrasins : dal viaggio in Sicilia (1836) a l’Histoire de l’habitation humaine (1875)
DI FEDE, Maria Sofia
2019-01-01
Abstract
Quando Eugène E. Viollet-le-Duc raggiunge la Sicilia nel 1836 è un giovane professore di disegno in procinto di compiere quello che per numerosissimi suoi precursori era diventato, ormai da diversi decenni, una tappa obbligata del grand tour in Italia. Raggiunta Palermo il 18 aprile, insieme al suo amico e allievo Léon Gaucherel, è qui che Eugène scoprirà nelle preziose architetture della capitale un altro Medioevo, sorprendente e, in fondo, inaspettato per i viaggiatori d'oltralpe. Una fascinazione che indurrà immediatamente Viollet-le-Duc ad interrogarsi sull'eredità trasmessa dalla cultura araba alla civiltà architettonica isolana e a indagare in modo particolare quegli edifici, come i palazzi della Zisa e della Cuba, allora ritenute testimonianze preziose del dominio "saraceno". Nel corso di tutta la sua carriera egli manterrà tale ammirazione per la civiltà araba, considerandola, in relazione alla Sicilia, come il momento del riscatto decisivo dal declino artistico in cui l'isola sarebbe caduta durante la dominazione bizantina. Così il palazzo della Zisa diverrà il protagonista del racconto nel capitolo “Les Sarrasins” dell’ “Histoire de l’habitation humane”, pubblicata da Viollet nel 1875, come indiscusso modello di perfezione architettonica e mirabile esempio della civiltà progredita che l’aveva concepita.File | Dimensione | Formato | |
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