Barcellona 2004, Fórum Universal de las Culturas. Un evento straordinario, di portata intercontinentale, diventa l’occasione per dare slancio al recupero di una parte della città da sempre ignorata. Ormai nota la vicenda del recupero del lungomare – per decenni "retro" della città, ridotto in stato di forte degrado in seguito al declino industriale degli anni Settanta – solo recentemente si è cominciato a studiarne con occhio storico-critico i meccanismi che hanno regolato e le scelte che hanno influenzato la sistemazione dell’area del Fórum 2004, intervento fortemente voluto dall’architetto capo del comune catalano Josep Anton Acebillo Marin. Fra gli architetti di fama internazionale che hanno contribuito alla realizzazione di questa parte di città progettando edifici e spazi pubblici capaci di accogliere e attrarre turisti da tutto il mondo, Josep Lluis Mateo ha lasciato un "segno" non trascurabile per l’analisi e la comprensione dell’intervento, contribuendo forse più di altri al ridisegno di un’area che non si limita a quella su cui è costruito l’edificio presentato in questa monografia. Risale al 1999 (anno del piano preliminare sviluppato da Mateo per la sistemazione del lungomare) l’intuizione affatto scontata di pensare la famosa Diagonal di Barcellona non tanto una grande arteria che attraversa la città terminando sul frontemare, quanto piuttosto l’elemento che, pur connettendo la città alla sua costa, lungo essa si piega e la segue senza concludere il proprio sviluppo sul waterfront. Questa valutazione – allora aspramente contestata – determinò scelte decisive durante tutta la fase progettuale del CCIB, il Centro de Convenciones Internacional de Barcelona ideato da Josep Lluis Mateo e qui pubblicato. Il Centro Congressi (uno dei più grandi al mondo) si inserisce in un isolato completamente progettato e realizzato sotto la guida dello stesso Mateo, determinando così un unicum di rara forza espressiva e completezza. Partendo dall’analisi territoriale che l’architetto spagnolo elabora in occasione di questo progetto, Michele Sbacchi esamina gli aspetti tipologicamente innovativi dell’opera e il suo contesto, mettendo in stretta connessione le scelte urbanistiche con quelle relative all’edificio, evidenziando l’indiscussa capacità di Mateo di controllare tutte le fasi e gli aspetti della progettazione, dalla scala urbana a quella del dettaglio costruttivo. Ne emerge un quadro di grande rigore che rende questo mediterraneo convention centre unico nel suo genere.

SBACCHI M (2008). Centro Congressi Internazionale a Barcellona. Josep Lluís Mateo. FIRENZE : Alinea.

Centro Congressi Internazionale a Barcellona. Josep Lluís Mateo

SBACCHI, Michele
2008-01-01

Abstract

Barcellona 2004, Fórum Universal de las Culturas. Un evento straordinario, di portata intercontinentale, diventa l’occasione per dare slancio al recupero di una parte della città da sempre ignorata. Ormai nota la vicenda del recupero del lungomare – per decenni "retro" della città, ridotto in stato di forte degrado in seguito al declino industriale degli anni Settanta – solo recentemente si è cominciato a studiarne con occhio storico-critico i meccanismi che hanno regolato e le scelte che hanno influenzato la sistemazione dell’area del Fórum 2004, intervento fortemente voluto dall’architetto capo del comune catalano Josep Anton Acebillo Marin. Fra gli architetti di fama internazionale che hanno contribuito alla realizzazione di questa parte di città progettando edifici e spazi pubblici capaci di accogliere e attrarre turisti da tutto il mondo, Josep Lluis Mateo ha lasciato un "segno" non trascurabile per l’analisi e la comprensione dell’intervento, contribuendo forse più di altri al ridisegno di un’area che non si limita a quella su cui è costruito l’edificio presentato in questa monografia. Risale al 1999 (anno del piano preliminare sviluppato da Mateo per la sistemazione del lungomare) l’intuizione affatto scontata di pensare la famosa Diagonal di Barcellona non tanto una grande arteria che attraversa la città terminando sul frontemare, quanto piuttosto l’elemento che, pur connettendo la città alla sua costa, lungo essa si piega e la segue senza concludere il proprio sviluppo sul waterfront. Questa valutazione – allora aspramente contestata – determinò scelte decisive durante tutta la fase progettuale del CCIB, il Centro de Convenciones Internacional de Barcelona ideato da Josep Lluis Mateo e qui pubblicato. Il Centro Congressi (uno dei più grandi al mondo) si inserisce in un isolato completamente progettato e realizzato sotto la guida dello stesso Mateo, determinando così un unicum di rara forza espressiva e completezza. Partendo dall’analisi territoriale che l’architetto spagnolo elabora in occasione di questo progetto, Michele Sbacchi esamina gli aspetti tipologicamente innovativi dell’opera e il suo contesto, mettendo in stretta connessione le scelte urbanistiche con quelle relative all’edificio, evidenziando l’indiscussa capacità di Mateo di controllare tutte le fasi e gli aspetti della progettazione, dalla scala urbana a quella del dettaglio costruttivo. Ne emerge un quadro di grande rigore che rende questo mediterraneo convention centre unico nel suo genere.
2008
Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E Urbana
978-88-6055-289-1
SBACCHI M (2008). Centro Congressi Internazionale a Barcellona. Josep Lluís Mateo. FIRENZE : Alinea.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/40815
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact