Il testo disegna le linee di un’ontologia dell’educazione, per progressivi livelli di approfondimento dell’esperienza. Il primo è specifico della pedagogia fondamentale che istituisce la categoria centrale: la relazione educativa è consegna di un’eredità di senso per la realizzazione di sé. Il secondo è proprio della filosofia dell’educazione, intesa a giustificare, oltre quella ad un ethos, una consegna più originaria, alla storia e all’essere nella sua totalità; nella consegna risultano costitutive tanto l’immanenza alla storia quanto la coscienza di una trascendenza rispetto ad essa. A questo livello ulteriore, il compito diviene fondativo in senso adeguato: si assume ed esplicita quanto, all’interno dell’esperienza e del sapere, resta non tematizzato, pervenendo a certezze diversamente fondate; senza la giustificazione razionale, le idee e gli ideali tendono a corrompersi in ideologie. Nell’ orizzonte di pensiero dispiegato, l’azione educativa più urgente appare quella di salvare lo spirito, far vivere la parte più viva e intima della persona; porta l’acquisizione del sentimento della realtà, che vede le cose da una certa profondità, commisurata al peso ontologico di ciascuna. È una proposta che può suonare inattuale, anche se forse oggi proprio della dimensione spirituale c’è fame e sete: in un’epoca segnata in prevalenza dal misconoscimento, della realtà dei volti delle differenze, e da una sostanziale dispercezione della storia.
BELLINGRERI ANTONIO (2019). LA CONSEGNA. Brescia : Scholé-Morcelliana.
LA CONSEGNA
BELLINGRERI ANTONIO
2019-01-01
Abstract
Il testo disegna le linee di un’ontologia dell’educazione, per progressivi livelli di approfondimento dell’esperienza. Il primo è specifico della pedagogia fondamentale che istituisce la categoria centrale: la relazione educativa è consegna di un’eredità di senso per la realizzazione di sé. Il secondo è proprio della filosofia dell’educazione, intesa a giustificare, oltre quella ad un ethos, una consegna più originaria, alla storia e all’essere nella sua totalità; nella consegna risultano costitutive tanto l’immanenza alla storia quanto la coscienza di una trascendenza rispetto ad essa. A questo livello ulteriore, il compito diviene fondativo in senso adeguato: si assume ed esplicita quanto, all’interno dell’esperienza e del sapere, resta non tematizzato, pervenendo a certezze diversamente fondate; senza la giustificazione razionale, le idee e gli ideali tendono a corrompersi in ideologie. Nell’ orizzonte di pensiero dispiegato, l’azione educativa più urgente appare quella di salvare lo spirito, far vivere la parte più viva e intima della persona; porta l’acquisizione del sentimento della realtà, che vede le cose da una certa profondità, commisurata al peso ontologico di ciascuna. È una proposta che può suonare inattuale, anche se forse oggi proprio della dimensione spirituale c’è fame e sete: in un’epoca segnata in prevalenza dal misconoscimento, della realtà dei volti delle differenze, e da una sostanziale dispercezione della storia.File | Dimensione | Formato | |
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