Il lavoro è stato svolto in quattro aziende a conduzione biologica della Sicilia occidentale avvalendosi delle risorse finanziarie istituite dal MiPAF, con il “Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica e di qualità” ed in ambito regionale dall’attuazione da parte del Servizio IV dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste del “Progetto di Sviluppo dell’Agricoltura biologica in Sicilia” sottoprogetto “Gestione fitosanitaria dell’agrosistema olivo”. Vengono riportati i dati inerenti l’efficacia del metodo “attract and kill” nei confronti delle infestazioni della mosca delle olive. In ciascuna delle quattro aziende, tre situate in zone collinari (indicate con A, B e C) e una a livello del mare (indicata con D), sono state individuate delle parcelle di 2ha in A e B, seguite nel 2006 e nel 2007, e di 100 piante in B e C, seguite nel 2008, dove sono state poste delle eco-trap (Vioryl) così distribuite: azienda A tesi con 100 trappole/ha, azienda B tesi 1 con 100 trappole/ha e tesi 2 con 150 trappole /ha, aziende C e D tesi con 1 trappola/pianta. Per tutte le tesi sono state predisposte parcelle testimone e in tutte le parcelle sono state poste trappole a feromone in numero di 3/ha. Inoltre, sono stati rilevati i livelli di infestazione attraverso campionamenti settimanali di 100 drupe/ha per ciascuna parcella. I risultati ottenuti mostrano che nelle aziende A e B il numero di catture è sempre stato maggiore sul testimone rispetto alle tesi. Nell’azienda C, il numero di catture iniziate nella I decade di agosto,è stato superiore sulla tesi sino alla fine di settembre e da questa data in poi, sul testimone. Nell’azienda D, le catture sono state rilevate solo sulla tesi dalla fine di agosto sino a fine settembre e quasi esclusivamente sul testimone da inizio ottobre sino alla raccolta. L’infestazione attiva nel 2006 nelle aziende A e B ha mostrato valori sul testimone quasi sempre superiori a quelli della tesi, con andamento decrescente nell’azienda B. Nel 2007 nell’azienda A l’infestazione è stata quasi assente, mentre nell’azienda B è stata simile sulle due tesi ma sempre inferiore a quella sul testimone. Nel 2008, l’infestazione attiva rilevata nell’azienda C e nell’azienda D è stata sempre inferiore sulla tesi rispetto al testimone con valori, però, nettamente più bassi nell’azienda D. E’ da rilevare che i livelli di infestazione registrati sulle tesi con eco-trap non si sono discostati in modo apprezzabile da quelli rilevati sui testimoni.
LO PINTO, M., FEDERICO, R., LO GENCO, A., TUTONE, L., AGRÒ, A. (2009). Valutazione del metodo “attract and kill” con eco-trap nel controllo della mosca delle olive Bactrocera oleae Gmelin.. In Proceedings XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Ancona, 15-18 giungo 2009. (pp.212-212). Ancona : Accademia Nazionale Italiana di Entomologia.
Valutazione del metodo “attract and kill” con eco-trap nel controllo della mosca delle olive Bactrocera oleae Gmelin.
LO PINTO, Mirella;AGRO', Alfonso
2009-01-01
Abstract
Il lavoro è stato svolto in quattro aziende a conduzione biologica della Sicilia occidentale avvalendosi delle risorse finanziarie istituite dal MiPAF, con il “Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica e di qualità” ed in ambito regionale dall’attuazione da parte del Servizio IV dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste del “Progetto di Sviluppo dell’Agricoltura biologica in Sicilia” sottoprogetto “Gestione fitosanitaria dell’agrosistema olivo”. Vengono riportati i dati inerenti l’efficacia del metodo “attract and kill” nei confronti delle infestazioni della mosca delle olive. In ciascuna delle quattro aziende, tre situate in zone collinari (indicate con A, B e C) e una a livello del mare (indicata con D), sono state individuate delle parcelle di 2ha in A e B, seguite nel 2006 e nel 2007, e di 100 piante in B e C, seguite nel 2008, dove sono state poste delle eco-trap (Vioryl) così distribuite: azienda A tesi con 100 trappole/ha, azienda B tesi 1 con 100 trappole/ha e tesi 2 con 150 trappole /ha, aziende C e D tesi con 1 trappola/pianta. Per tutte le tesi sono state predisposte parcelle testimone e in tutte le parcelle sono state poste trappole a feromone in numero di 3/ha. Inoltre, sono stati rilevati i livelli di infestazione attraverso campionamenti settimanali di 100 drupe/ha per ciascuna parcella. I risultati ottenuti mostrano che nelle aziende A e B il numero di catture è sempre stato maggiore sul testimone rispetto alle tesi. Nell’azienda C, il numero di catture iniziate nella I decade di agosto,è stato superiore sulla tesi sino alla fine di settembre e da questa data in poi, sul testimone. Nell’azienda D, le catture sono state rilevate solo sulla tesi dalla fine di agosto sino a fine settembre e quasi esclusivamente sul testimone da inizio ottobre sino alla raccolta. L’infestazione attiva nel 2006 nelle aziende A e B ha mostrato valori sul testimone quasi sempre superiori a quelli della tesi, con andamento decrescente nell’azienda B. Nel 2007 nell’azienda A l’infestazione è stata quasi assente, mentre nell’azienda B è stata simile sulle due tesi ma sempre inferiore a quella sul testimone. Nel 2008, l’infestazione attiva rilevata nell’azienda C e nell’azienda D è stata sempre inferiore sulla tesi rispetto al testimone con valori, però, nettamente più bassi nell’azienda D. E’ da rilevare che i livelli di infestazione registrati sulle tesi con eco-trap non si sono discostati in modo apprezzabile da quelli rilevati sui testimoni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.