Lo scopo del lavoro è l’analisi della dotazione locale dei servizi, in quanto consente una corretta valutazione del potenziale di sviluppo di un’area. In un’economia basata sulla conoscenza i servizi sono determinanti per la riqualificazione ed il rafforzamento competitivo della struttura produttiva. Il percorso evolutivo dei sistemi locali negli ultimi decenni, è stato accompagnato da una consistente crescita del terziario per il sistema produttivo. Risulta evidente l’esistenza di un sistema di relazioni che si è progressivamente instaurato tra il settore manifatturiero e quelle attività terziarie che risultano più rilevanti per l’organizzazione e la crescita del comparto industriale. La stretta interdipendenza tra i due settori è dunque da attribuire alla ben nota “terziarizzazione dei processi industriali”. In particolare, nell’attuale organizzazione dei sistemi produttivi la crescita delle componenti più dinamiche del terziario ha rappresentato un forte stimolo per l’evoluzione qualitativa del sistema manifatturiero, specialmente nella funzione di supporto alle innovazioni di processo e di prodotto. In altri termini, per alcune funzioni terziarie si è intensificato il rapporto di complementarità in quanto le tendenze evolutive dei servizi sono fortemente collegate a quelle dei prodotti della trasformazione industriale. Lo sviluppo di tale gruppo di servizi ha seguito uno schema localizzativo che ha privilegiato l’insediamento delle attività terziarie nei maggiori sistemi urbani da cui si sono progressivamente allontanate le attività industriali più tradizionali. Nelle aree urbane, infatti, si è andata accentuando la presenza delle attività industriali più innovative e di quelle funzioni del terziario qualificato necessarie allo sviluppo delle prime. Dalle differenze sostanziali negli assunti di base delle ricerche condotte sull’argomento sono derivate tesi diversificate, anche contrapposte, che, pur dando ampia dimostrazione dell’importanza crescente attribuita ai processi analizzati, in definitiva non hanno prodotto alcuna teoria, universalmente accettata, sul processo di terziarizzazione. Tale organizzazione dell’attività produttiva rappresenta, quindi, un elemento determinante delle future traiettorie di sviluppo dei sistemi locali del lavoro. A seguito di tali tendenze, la diffusione dei servizi nel territorio, come risulta sulla base dei dati censuari, appare disomogenea, riflettendo da una parte i processi di concentrazione di determinate attività del manifatturiero e dall’altra la presenza o meno di economie di scala settoriali, interne ed esterne all’impresa produttrice di servizi. La partizione territoriale di riferimento dell’analisi è costituita dai “sistemi locali del lavoro non manifatturieri” che si caratterizzano, cioè, per la presenza di unità economiche specializzate in attività terziarie e in attività connesse all’agricoltura; questo gruppo è il più consistente poiché comprende complessivamente 178 sistemi locali che vengono ulteriormente classificati come “Sistemi Urbani” e “Altri Sistemi non manifatturieri”. I dati, sulla base della classificazione Ateco 2002, sono tratti dai Censimenti dell’Industria e dei Servizi relativi agli anni 1981, 1991 e 2001, con riferimento alle seguenti sezioni che comprendono i servizi privati: G (Commercio all’ingrosso ed al dettaglio, riparazioni di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa), H (Alberghi e ristoranti), I (Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni), J (Attività finanziarie) e K (Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese). Ai fini del presente lavoro, che si avvale dei più noti strumenti dell’analisi spaziale, si è provveduto a riclassificare tali attività in base alla più o meno stretta connessione con i processi industriali. Si sono identificati così due sottogruppi di cui il primo è costituito dalle sezioni di attività economica G,I,K ed il secondo da quelle afferenti alle sezioni H e J.
Davì, M., Barbaccia, I. (2008). Processi di specializzazione e diffusione nel settore dei servizi. Un’analisi per Sistemi Locali del Lavoro nel periodo 1981-2001. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? XXIX Conferenza scientifica annuale dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali (AISRe), Bari.
Processi di specializzazione e diffusione nel settore dei servizi. Un’analisi per Sistemi Locali del Lavoro nel periodo 1981-2001
DAVI', Maria;BARBACCIA, Isidora
2008-01-01
Abstract
Lo scopo del lavoro è l’analisi della dotazione locale dei servizi, in quanto consente una corretta valutazione del potenziale di sviluppo di un’area. In un’economia basata sulla conoscenza i servizi sono determinanti per la riqualificazione ed il rafforzamento competitivo della struttura produttiva. Il percorso evolutivo dei sistemi locali negli ultimi decenni, è stato accompagnato da una consistente crescita del terziario per il sistema produttivo. Risulta evidente l’esistenza di un sistema di relazioni che si è progressivamente instaurato tra il settore manifatturiero e quelle attività terziarie che risultano più rilevanti per l’organizzazione e la crescita del comparto industriale. La stretta interdipendenza tra i due settori è dunque da attribuire alla ben nota “terziarizzazione dei processi industriali”. In particolare, nell’attuale organizzazione dei sistemi produttivi la crescita delle componenti più dinamiche del terziario ha rappresentato un forte stimolo per l’evoluzione qualitativa del sistema manifatturiero, specialmente nella funzione di supporto alle innovazioni di processo e di prodotto. In altri termini, per alcune funzioni terziarie si è intensificato il rapporto di complementarità in quanto le tendenze evolutive dei servizi sono fortemente collegate a quelle dei prodotti della trasformazione industriale. Lo sviluppo di tale gruppo di servizi ha seguito uno schema localizzativo che ha privilegiato l’insediamento delle attività terziarie nei maggiori sistemi urbani da cui si sono progressivamente allontanate le attività industriali più tradizionali. Nelle aree urbane, infatti, si è andata accentuando la presenza delle attività industriali più innovative e di quelle funzioni del terziario qualificato necessarie allo sviluppo delle prime. Dalle differenze sostanziali negli assunti di base delle ricerche condotte sull’argomento sono derivate tesi diversificate, anche contrapposte, che, pur dando ampia dimostrazione dell’importanza crescente attribuita ai processi analizzati, in definitiva non hanno prodotto alcuna teoria, universalmente accettata, sul processo di terziarizzazione. Tale organizzazione dell’attività produttiva rappresenta, quindi, un elemento determinante delle future traiettorie di sviluppo dei sistemi locali del lavoro. A seguito di tali tendenze, la diffusione dei servizi nel territorio, come risulta sulla base dei dati censuari, appare disomogenea, riflettendo da una parte i processi di concentrazione di determinate attività del manifatturiero e dall’altra la presenza o meno di economie di scala settoriali, interne ed esterne all’impresa produttrice di servizi. La partizione territoriale di riferimento dell’analisi è costituita dai “sistemi locali del lavoro non manifatturieri” che si caratterizzano, cioè, per la presenza di unità economiche specializzate in attività terziarie e in attività connesse all’agricoltura; questo gruppo è il più consistente poiché comprende complessivamente 178 sistemi locali che vengono ulteriormente classificati come “Sistemi Urbani” e “Altri Sistemi non manifatturieri”. I dati, sulla base della classificazione Ateco 2002, sono tratti dai Censimenti dell’Industria e dei Servizi relativi agli anni 1981, 1991 e 2001, con riferimento alle seguenti sezioni che comprendono i servizi privati: G (Commercio all’ingrosso ed al dettaglio, riparazioni di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa), H (Alberghi e ristoranti), I (Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni), J (Attività finanziarie) e K (Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese). Ai fini del presente lavoro, che si avvale dei più noti strumenti dell’analisi spaziale, si è provveduto a riclassificare tali attività in base alla più o meno stretta connessione con i processi industriali. Si sono identificati così due sottogruppi di cui il primo è costituito dalle sezioni di attività economica G,I,K ed il secondo da quelle afferenti alle sezioni H e J.File | Dimensione | Formato | |
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