Fatto l’impero, con la conquista fascista dell’Etiopia nel 1936, bisognava fare gli imperialisti. Per trascinare il paese in questa palingenesi miracolosa, il fascismo rinsaldava l’alleanza con la Chiesa, si emancipava dalla diarchia con la corona, concentrava su di sé il comando militare, cercava una nuova formula costituzionale dello Stato che gli permettesse di «durare», metteva su il progetto di un nuovo stato delle regioni, dava inizio al sistema giuridico della diseguaglianza razzista e antisemita, abbandonava quel che restava della legalità dello Statuto sostituendolo con il principio della volontà del duce, cercava di ritornare alle origini radicale dando l’assalto al latifondo e infine si avviava a una nuova guerra mondiale rompendo con la Società delle nazioni, con gli alleati della Grande guerra, per passare ad un patto d’acciaio con il nemico di allora ma adesso fedele alleato: la Germania nazista. Gli intellettuali siciliani, a cui sono dedicate le pagine di questo lavoro, si gettarono anima e corpo in questa impresa politica e culturale, presentandosi come i veri interpreti della nuova Italia imperiale: creatori di opinione pubblica, capaci di egemonia culturali, in grado di assolvere al compito di intellettuali organici del partito
Antonino BLANDO (2017). L'Isola Imperiale : Intellettuali e fascismo (1936-1946). Palermo : Edizioni Museo Pasqualino.
L'Isola Imperiale : Intellettuali e fascismo (1936-1946)
Antonino BLANDO
2017-01-01
Abstract
Fatto l’impero, con la conquista fascista dell’Etiopia nel 1936, bisognava fare gli imperialisti. Per trascinare il paese in questa palingenesi miracolosa, il fascismo rinsaldava l’alleanza con la Chiesa, si emancipava dalla diarchia con la corona, concentrava su di sé il comando militare, cercava una nuova formula costituzionale dello Stato che gli permettesse di «durare», metteva su il progetto di un nuovo stato delle regioni, dava inizio al sistema giuridico della diseguaglianza razzista e antisemita, abbandonava quel che restava della legalità dello Statuto sostituendolo con il principio della volontà del duce, cercava di ritornare alle origini radicale dando l’assalto al latifondo e infine si avviava a una nuova guerra mondiale rompendo con la Società delle nazioni, con gli alleati della Grande guerra, per passare ad un patto d’acciaio con il nemico di allora ma adesso fedele alleato: la Germania nazista. Gli intellettuali siciliani, a cui sono dedicate le pagine di questo lavoro, si gettarono anima e corpo in questa impresa politica e culturale, presentandosi come i veri interpreti della nuova Italia imperiale: creatori di opinione pubblica, capaci di egemonia culturali, in grado di assolvere al compito di intellettuali organici del partitoFile | Dimensione | Formato | |
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