L'articolo presenta la ricostruzione fonologica in diacronia degli esiti della sonante nasale indoeuropea nel greco antico. In particolare, attraverso un'analisi tipologico-comparativa, che pure attinge ai dati provenienti dalla ricerca archeologica, storica ed epigrafica, viene dimostrato come la presunta irregolarità dell'esito "an" in luogo di "a" davanti a consonante in alcuni tra i più antichi termini del lessico greco (tra cui mantis) sia in realtà da attribuirsi ad un esito originario "an", che accomunerebbe il greco antico alla maggior parte delle altre lingue sorelle indoeuropee antiche, dall'ittita al frigio, dall'antico irlandese all'armeno, dal bretone al celtiberico, ecc. Già le tavolette in Lineare B del greco miceneo testimoniano l'esito residuale in "an", che avrebbe in seguito subito un naturale mutamento fonetico in vocale nasalizzata, che a sua volta si sarebbe ridotta a vocale semplice tramite denasalizzazione. Tale processo fonologico trova conferma in altre lingue indoeuropee del ramo anatolico confinanti con l'area greca, tra cui il licio e il lidio.
BARTOLOTTA, A. (2004). Un’isoglossa indoeuropea per mantis? in G. Rocca (a cura di), Dialetti, dialettismi, generi letterari e funzioni sociali. Atti del V Convegno Internazionale di Linguistica Greca. Milano 12-13 settembre 2002. In V Convegno Internazionale di Linguistica Greca (pp.97-119).
Un’isoglossa indoeuropea per mantis? in G. Rocca (a cura di), Dialetti, dialettismi, generi letterari e funzioni sociali. Atti del V Convegno Internazionale di Linguistica Greca. Milano 12-13 settembre 2002
BARTOLOTTA, Anna Maria
2004-01-01
Abstract
L'articolo presenta la ricostruzione fonologica in diacronia degli esiti della sonante nasale indoeuropea nel greco antico. In particolare, attraverso un'analisi tipologico-comparativa, che pure attinge ai dati provenienti dalla ricerca archeologica, storica ed epigrafica, viene dimostrato come la presunta irregolarità dell'esito "an" in luogo di "a" davanti a consonante in alcuni tra i più antichi termini del lessico greco (tra cui mantis) sia in realtà da attribuirsi ad un esito originario "an", che accomunerebbe il greco antico alla maggior parte delle altre lingue sorelle indoeuropee antiche, dall'ittita al frigio, dall'antico irlandese all'armeno, dal bretone al celtiberico, ecc. Già le tavolette in Lineare B del greco miceneo testimoniano l'esito residuale in "an", che avrebbe in seguito subito un naturale mutamento fonetico in vocale nasalizzata, che a sua volta si sarebbe ridotta a vocale semplice tramite denasalizzazione. Tale processo fonologico trova conferma in altre lingue indoeuropee del ramo anatolico confinanti con l'area greca, tra cui il licio e il lidio.File | Dimensione | Formato | |
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