Background L’utilizzo di insulina degludec, rispetto ad altre insuline basali, sembra associato ad una ridotta incidenza di episodi ipoglicemici e di conseguenza ad una maggiore stabilità glicemica con miglioramento del compenso glicometabolico. Materiali e Metodi Abbiamo analizzato i parametri clinico-metabolici e i profili glicemici di 51 consecutivi pazienti affetti da diabete tipo 1 associato ad altre endocrinopatie (APS) in stabile terapia basale con glargine (in baseline) e suddivisi in 2 gruppi: gruppo A (n.21) a cui è stata confermata la terapia con glargine e gruppo B (n.30) a cui è stata sostituita glargine con degludec per un periodo di 6 mesi. A tutti i pazienti è stato chiesto di effettuare un monitoraggio glicemico domiciliare intensivo compilando un diario mensile riportante almeno 10 valori glicemici per ogni fascia oraria (pre-colazione, post-colazione, pre-pranzo, post-pranzo, pre-cena, post-cena, notturno). Da questi dati abbiamo calcolato la media glicemica per ogni fascia oraria e la media delle deviazioni standard (DS), che è stata considerata indice di variabilità glicemica. Risultati In baseline, i due gruppi sono risultati appaiati per età (37 ± 15 vs. 38 ± 13 aa; p=0.818), durata di malattia (11 ± 8 vs. 15 ± 9 aa; p=0.086), BMI (25 ± 5 vs. 23.6 ± 4 kg/m2; p=0.289), HbA1c (9.4 ± 1.9 vs. 9 ± 1.4%; p=0.395), I.R totale (0.5 ± 0.4 vs. 0.7 ± 0.1 U/kg/die; p=0.073) e I.R. di insulina basale (0.3 ± 0.1 vs. 0.3 ± 0.1 U/kg/die; p=0.701). Il gruppo B, che al baseline presentava una maggiore variabilità glicemica nella fascia pre-cena (73.9 ± 28.4 vs. 26 ± 21 DS; p=0.025) e dopo cena (50.1 ± 29.9 vs. 10.1 ± 7.7 DS; p=0.020), senza differenze significative negli altri orari, dopo 6 mesi di terapia ha mostrato una significativa riduzione di BMI (22.8 ± 4.3 vs. 23.6 ± 4 kg/m2; p=0.001), Hba1c (7.9 ± 1 vs. 9 ± 1.4%; p<0.001) e I.R.totale (0.6 ± 0.1 vs. 0.7 ± 0.1 U/kg/die; p=0.005) e i suddetti parametri a 6 mesi sono risultati significativamente inferiori nel gruppo B rispetto al gruppo A. Inoltre, a 6 mesi non si è più evidenziata alcuna differenza nella variabilità glicemica tra i due gruppi in nessuna fascia oraria. Conclusioni Lo shift da glargine a degludec migliora significativamente i parametri clinico-metabolici e riduce l’I.R. in pazienti affetti da APS che presentano una maggiore variabilità glicemica in corso di terapia con glargine.
G. Pillitteri, A.C. (2018). Miglioramento clinico e metabolico in pazienti affetti da diabete mellito tipo 1 associato ad altre endocrinopatie (APS) dopo shift della terapia insulinica basale con glargine a degludec. In il Diabete on line.
Miglioramento clinico e metabolico in pazienti affetti da diabete mellito tipo 1 associato ad altre endocrinopatie (APS) dopo shift della terapia insulinica basale con glargine a degludec
A. Ciresi;V. Guarnotta;V. Sciabica;G. Teresi;C. Giordano
2018-01-01
Abstract
Background L’utilizzo di insulina degludec, rispetto ad altre insuline basali, sembra associato ad una ridotta incidenza di episodi ipoglicemici e di conseguenza ad una maggiore stabilità glicemica con miglioramento del compenso glicometabolico. Materiali e Metodi Abbiamo analizzato i parametri clinico-metabolici e i profili glicemici di 51 consecutivi pazienti affetti da diabete tipo 1 associato ad altre endocrinopatie (APS) in stabile terapia basale con glargine (in baseline) e suddivisi in 2 gruppi: gruppo A (n.21) a cui è stata confermata la terapia con glargine e gruppo B (n.30) a cui è stata sostituita glargine con degludec per un periodo di 6 mesi. A tutti i pazienti è stato chiesto di effettuare un monitoraggio glicemico domiciliare intensivo compilando un diario mensile riportante almeno 10 valori glicemici per ogni fascia oraria (pre-colazione, post-colazione, pre-pranzo, post-pranzo, pre-cena, post-cena, notturno). Da questi dati abbiamo calcolato la media glicemica per ogni fascia oraria e la media delle deviazioni standard (DS), che è stata considerata indice di variabilità glicemica. Risultati In baseline, i due gruppi sono risultati appaiati per età (37 ± 15 vs. 38 ± 13 aa; p=0.818), durata di malattia (11 ± 8 vs. 15 ± 9 aa; p=0.086), BMI (25 ± 5 vs. 23.6 ± 4 kg/m2; p=0.289), HbA1c (9.4 ± 1.9 vs. 9 ± 1.4%; p=0.395), I.R totale (0.5 ± 0.4 vs. 0.7 ± 0.1 U/kg/die; p=0.073) e I.R. di insulina basale (0.3 ± 0.1 vs. 0.3 ± 0.1 U/kg/die; p=0.701). Il gruppo B, che al baseline presentava una maggiore variabilità glicemica nella fascia pre-cena (73.9 ± 28.4 vs. 26 ± 21 DS; p=0.025) e dopo cena (50.1 ± 29.9 vs. 10.1 ± 7.7 DS; p=0.020), senza differenze significative negli altri orari, dopo 6 mesi di terapia ha mostrato una significativa riduzione di BMI (22.8 ± 4.3 vs. 23.6 ± 4 kg/m2; p=0.001), Hba1c (7.9 ± 1 vs. 9 ± 1.4%; p<0.001) e I.R.totale (0.6 ± 0.1 vs. 0.7 ± 0.1 U/kg/die; p=0.005) e i suddetti parametri a 6 mesi sono risultati significativamente inferiori nel gruppo B rispetto al gruppo A. Inoltre, a 6 mesi non si è più evidenziata alcuna differenza nella variabilità glicemica tra i due gruppi in nessuna fascia oraria. Conclusioni Lo shift da glargine a degludec migliora significativamente i parametri clinico-metabolici e riduce l’I.R. in pazienti affetti da APS che presentano una maggiore variabilità glicemica in corso di terapia con glargine.File | Dimensione | Formato | |
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