Il libro – che in parte riproduce gli interventi di un convegno dallo stesso titolo – si propone come un momento di riflessione, per dir così ‘interna’ (in quanto svolta da coloro che professionalmente se ne occupano), sul tema della formazione che gli attuali corsi universitari di giurisprudenza assicurano ai futuri giuristi e operatori del diritto. Negli scorsi anni, una serie non ancora interrotta di riforme ha toccato nel profondo vari punti del precedente assetto universitario e gli studi giuridici paiono averne risentito in maniera forse più negativa che positiva. Anche il calo delle immatricolazioni – sebbene si tratti di un fenomeno che interessa l’intero mondo universitario italiano – pare aver colpito i corsi giuridici più di altri. L’analisi, evidentemente, non può limitarsi a questo o quell’aspetto della politica universitaria. Quanti si occupano di formare i futuri giuristi (avvocati, notai, magistrati) ma anche di preparare i giovani per quelle nuove professioni che una società in continua evoluzione viene proponendo e che richiedono anch’esse una formazione nelle materie giuridiche, hanno il dovere di interrogarsi sulla perdurante attualità della loro offerta. Il metodo tradizionale è ancora quello che può dare i risultati migliori? I contenuti dei vari insegnamenti sono ancora adeguati? Si presta la necessaria attenzione al linguaggio utilizzato (troppo spesso ancora in bilico tra il latinorum manzoniano e il pur necessario tecnicismo)? È meglio accentuare ancora i profili professionalizzanti o è piuttosto il caso di puntare su una formazione meno legata al dato normativo spicciolo (spesso destinato a vita assai breve) e più improntata, invece, a formare intelligenze vive, culturalmente preparate ai casi sempre nuovi della vita reale, ai problemi che ancora non hanno trovato una disciplina definita, alle situazioni in rapido divenire? Il volume raccoglie i contributi di voci diverse ma tutte accomunate dal desiderio di reagire a quello che appare come un momento di difficoltà. Gli autori sono Federigo Bambi, Antonio Banfi, Emanuele Conte, Loredana Garlati, Tommaso Greco, Nicolò Lipari, Maria Rosaria Marella, Antonio Padoa Schioppa, Beatrice Pasciuta, Giovanni Pascuzzi, Margherita Ramajoli, Giorgio Resta, Emanuele Stolfi, Vincenzo Zeno Zencovich.

Pasciuta, B., Loschiavo, L. (2018). La formazione del giurista: contributi a una riflessione.

La formazione del giurista: contributi a una riflessione

Pasciuta, B;
2018-01-01

Abstract

Il libro – che in parte riproduce gli interventi di un convegno dallo stesso titolo – si propone come un momento di riflessione, per dir così ‘interna’ (in quanto svolta da coloro che professionalmente se ne occupano), sul tema della formazione che gli attuali corsi universitari di giurisprudenza assicurano ai futuri giuristi e operatori del diritto. Negli scorsi anni, una serie non ancora interrotta di riforme ha toccato nel profondo vari punti del precedente assetto universitario e gli studi giuridici paiono averne risentito in maniera forse più negativa che positiva. Anche il calo delle immatricolazioni – sebbene si tratti di un fenomeno che interessa l’intero mondo universitario italiano – pare aver colpito i corsi giuridici più di altri. L’analisi, evidentemente, non può limitarsi a questo o quell’aspetto della politica universitaria. Quanti si occupano di formare i futuri giuristi (avvocati, notai, magistrati) ma anche di preparare i giovani per quelle nuove professioni che una società in continua evoluzione viene proponendo e che richiedono anch’esse una formazione nelle materie giuridiche, hanno il dovere di interrogarsi sulla perdurante attualità della loro offerta. Il metodo tradizionale è ancora quello che può dare i risultati migliori? I contenuti dei vari insegnamenti sono ancora adeguati? Si presta la necessaria attenzione al linguaggio utilizzato (troppo spesso ancora in bilico tra il latinorum manzoniano e il pur necessario tecnicismo)? È meglio accentuare ancora i profili professionalizzanti o è piuttosto il caso di puntare su una formazione meno legata al dato normativo spicciolo (spesso destinato a vita assai breve) e più improntata, invece, a formare intelligenze vive, culturalmente preparate ai casi sempre nuovi della vita reale, ai problemi che ancora non hanno trovato una disciplina definita, alle situazioni in rapido divenire? Il volume raccoglie i contributi di voci diverse ma tutte accomunate dal desiderio di reagire a quello che appare come un momento di difficoltà. Gli autori sono Federigo Bambi, Antonio Banfi, Emanuele Conte, Loredana Garlati, Tommaso Greco, Nicolò Lipari, Maria Rosaria Marella, Antonio Padoa Schioppa, Beatrice Pasciuta, Giovanni Pascuzzi, Margherita Ramajoli, Giorgio Resta, Emanuele Stolfi, Vincenzo Zeno Zencovich.
2018
Giurisprudenza; formazione; diritto
978-88-94885-73-6
Pasciuta, B., Loschiavo, L. (2018). La formazione del giurista: contributi a una riflessione.
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