La ricerca riflette sui processi di territorializzazione delle forme insediative contemporanee, e si propone di indagare i frammenti che costruiscono la complessità dei nostri paesaggi. La ricerca sui teatri di guerra del territorio italiano esplora come: a) i conflitti bellici hanno infrastrutturato i territori, e come strade, ponti, acquedotti, edifici, nati all’interno di strategie militari, hanno costruito reti che sono state riassorbite dal paesaggio, diventandone elementi di organizzazione; b) nel divenire delle trasformazioni queste relazioni hanno perso il significato originario producendo uno straniamento che diviene uno dei materiali per la loro riconversione; c) le storie e le geografie di questi insediamenti descrivono alternanza tra tempo veloce e lente sedimentazioni. Insediamenti temporanei, ospedali da campo e strutture oggi invisibili, si associavano a dighe, strade, bunker di cui è oggi possibile rileggerne l’archeologia. Lo studio esplora il paesaggio siciliano secondo tre direttrici: 1. la linea di costa e il sistema degli avvistamenti; 2. i punti costieri come nodi di trasformazione localizzata; 3. le linee di collegamento verso l’interno.
Marsala, G. (2012). "...Il nemico vien dal mar". La guerra mondiale in Sicilia. Linee di costa e linee di frontiera. Azioni militari e geografia nella costruzione del paesaggio siciliano. In Paesaggio 150. Sguardi sul paesaggio italiano tra conservazione, trasformazione e progetto in 150 anni di storia (pp.342-347). Roma : Aracne.
"...Il nemico vien dal mar". La guerra mondiale in Sicilia. Linee di costa e linee di frontiera. Azioni militari e geografia nella costruzione del paesaggio siciliano
Marsala, G
2012-01-01
Abstract
La ricerca riflette sui processi di territorializzazione delle forme insediative contemporanee, e si propone di indagare i frammenti che costruiscono la complessità dei nostri paesaggi. La ricerca sui teatri di guerra del territorio italiano esplora come: a) i conflitti bellici hanno infrastrutturato i territori, e come strade, ponti, acquedotti, edifici, nati all’interno di strategie militari, hanno costruito reti che sono state riassorbite dal paesaggio, diventandone elementi di organizzazione; b) nel divenire delle trasformazioni queste relazioni hanno perso il significato originario producendo uno straniamento che diviene uno dei materiali per la loro riconversione; c) le storie e le geografie di questi insediamenti descrivono alternanza tra tempo veloce e lente sedimentazioni. Insediamenti temporanei, ospedali da campo e strutture oggi invisibili, si associavano a dighe, strade, bunker di cui è oggi possibile rileggerne l’archeologia. Lo studio esplora il paesaggio siciliano secondo tre direttrici: 1. la linea di costa e il sistema degli avvistamenti; 2. i punti costieri come nodi di trasformazione localizzata; 3. le linee di collegamento verso l’interno.File | Dimensione | Formato | |
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