Partendo da una provocatoria riflessione sul pensiero autoritario e da un’attenta lettura del rapporto tra libertà e sicurezza analizzate all’interno dell’ottica del potere, gli interventi di Alessandra Dino, Franco Di Maria, Giovanni Fiandaca, Antonio Ingroia, Guido Lo Forte, Gaetano Paci e Roberto Scarpinato offrono spunti di riflessione per ragionare su argomenti di pressante attualità. Studiosi e magistrati – ciascuno nella specificità del proprio ruolo – affrontano il controverso problema di un mondo in cui è sempre più difficile trovare spazi di espressione della propria soggettività preservando capacità e possibilità di scelta, all’interno di un reticolo stringente di relazioni, di uno scenario che appare sempre più interconnesso e globalizzato e in cui la definizione di “devianza” è sempre più spesso frutto di una scelta strategica per operare forme di esclusione e di controllo sociale. Lungo il confine labile che separa “normalità” e “devianza”, gli autori esplorano zone ambigue e sfuggenti della marginalità sociale, luoghi dove la violenza è esibita e tollerata, nel tentativo di individuare nuove forme e nuovi strumenti di interpretazione della realtà.
DINO, A. (2006). La violenza tollerata. Mafia, poteri, disobbedienza..
La violenza tollerata. Mafia, poteri, disobbedienza.
DINO, Alessandra
2006-01-01
Abstract
Partendo da una provocatoria riflessione sul pensiero autoritario e da un’attenta lettura del rapporto tra libertà e sicurezza analizzate all’interno dell’ottica del potere, gli interventi di Alessandra Dino, Franco Di Maria, Giovanni Fiandaca, Antonio Ingroia, Guido Lo Forte, Gaetano Paci e Roberto Scarpinato offrono spunti di riflessione per ragionare su argomenti di pressante attualità. Studiosi e magistrati – ciascuno nella specificità del proprio ruolo – affrontano il controverso problema di un mondo in cui è sempre più difficile trovare spazi di espressione della propria soggettività preservando capacità e possibilità di scelta, all’interno di un reticolo stringente di relazioni, di uno scenario che appare sempre più interconnesso e globalizzato e in cui la definizione di “devianza” è sempre più spesso frutto di una scelta strategica per operare forme di esclusione e di controllo sociale. Lungo il confine labile che separa “normalità” e “devianza”, gli autori esplorano zone ambigue e sfuggenti della marginalità sociale, luoghi dove la violenza è esibita e tollerata, nel tentativo di individuare nuove forme e nuovi strumenti di interpretazione della realtà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.