Nel sud della Norvegia, a venticinque chilometri dalla città di Stravenger, in cima a un percorso tortuoso di quattro chilometri, dal fiume Forsand ai fiordi, si eleva un crinale roccioso che guarda il Mare del nord da un’altezza di circa seicento metri. L’altura è formata da uno straordinario costone da cui emerge, come uno sperone, una superficie regolare pianeggiante, conclusa da una parte a forma di pulpito (Pulpit Rock) da cui si può osservare l’immenso e silenzioso paesaggio. Per questo sito straordinario il bando del concorso di idee, proposto dall’Architecture Workshop in Rome, prevedeva la realizzazione di una chiesa temporanea. Tale richiesta è stata utilizzata per una riflessione sul tema della “ecclesia sine tecto”. Il primo atto del progetto è stato a definizione elementare del contesto spaziale, attraverso due assi perpendicolari, nord-sud e est-ovest, utili a definire i margini della porzione orientale del piano. La scelta della “ecclesia sine tecto” e dell’impianto a croce danno torma ad un’architettura temporanea ma, il cui valore ideogrammatico rappresenta l’essenza dell'insediarsi e della Chiesa comunità, pensata come assemblea senza fine.
Sciascia, A. (2017). Pregare sulla roccia. Pulpit Rock Church (Norvegia). In Identità dell'architettura italiana (pp.114-115). Parma : Edizioni Diabasis.
Pregare sulla roccia. Pulpit Rock Church (Norvegia)
Sciascia, Andrea
2017-01-01
Abstract
Nel sud della Norvegia, a venticinque chilometri dalla città di Stravenger, in cima a un percorso tortuoso di quattro chilometri, dal fiume Forsand ai fiordi, si eleva un crinale roccioso che guarda il Mare del nord da un’altezza di circa seicento metri. L’altura è formata da uno straordinario costone da cui emerge, come uno sperone, una superficie regolare pianeggiante, conclusa da una parte a forma di pulpito (Pulpit Rock) da cui si può osservare l’immenso e silenzioso paesaggio. Per questo sito straordinario il bando del concorso di idee, proposto dall’Architecture Workshop in Rome, prevedeva la realizzazione di una chiesa temporanea. Tale richiesta è stata utilizzata per una riflessione sul tema della “ecclesia sine tecto”. Il primo atto del progetto è stato a definizione elementare del contesto spaziale, attraverso due assi perpendicolari, nord-sud e est-ovest, utili a definire i margini della porzione orientale del piano. La scelta della “ecclesia sine tecto” e dell’impianto a croce danno torma ad un’architettura temporanea ma, il cui valore ideogrammatico rappresenta l’essenza dell'insediarsi e della Chiesa comunità, pensata come assemblea senza fine.File | Dimensione | Formato | |
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