Le applicazioni di idrosemina generalmente tendono a ricostituire un adeguato livello di copertura vegetale, per migliorare l’efficacia contro fenomeni erosivi e di instabilità dei versanti, ma spesso trascurano l’aspetto naturalistico. Si utilizzano cioè miscele di specie erbacee che spesso pongono scarsa attenzione all’ecologia del sito di intervento. All’approccio tecnico occorre quindi affiancare quello naturalistico, che, dal contesto vegetazionale, scarti le specie alloctone e condizioni la scelta delle specie erbacee da utilizzare. Il caso studio della discarica di Termini Imerese (Palermo), prevedeva un ricoprimento vegetale di 7,4 ha mediante idrosemina direttamente sul terreno di ricoprimento finale con rifiuti spesso a vista. L’analisi floristica e vegetazionale (prateria ad Ampelodesma), che ha rilevato oltre 60 specie prevalentemente erbacee, ha determinato la scelta di una miscela con 13 specie che ha privilegiato le graminacee perenni (Ampelodesmos m, Oryzopsis m., Cynodon d., Festuca) e le legumisose (Hedysarum c., Lotus c., Medicago s.) oltre a trifogli e Foeniculum v.. Prevedendo il capitolato fissate caratteristiche di velocità di accrescimento radicale e di sforzo medio a rottura delle singole radici, alla miscela naturalistica sono state aggiunte altre graminacee perenni (Brachipodium r., Lolium, Lygeum s.), altri trifogli e Artemisia a., portando la miscela naturalistica finale a 21 specie con alto valore biotecnico. Si sono utilizzati semi da fiorume, fertilizzanti biostimolatori, mulch in fibra di legno o cellulosica e collanti organici e sintetici; l’area è stata fertilizzata con stallatico equino. L’idrosemina è stata eseguita con un primo doppio passaggio (marzo), un successivo hydromulching con semi (giugno) ed un intervento di manutenzione con altro fiorume (ottobre). Il caso studio presentato, con le indagini di laboratorio ed i monitoraggi conseguenti, è stato l’occasione per valutare la validità della metodologia naturalistica applicata all’idrosemina in un sito particolarmente problematico.
Pirrera, G., Sauli, G., Calvo, R., Amato, F., D'Asaro, F. (2016). Idrosemina Naturalistica. In XXXV CONVEGNO NAZIONALE DI IDRAULICA E COSTRUZIONI IDRAULICHE AMBIENTE, RISORSE, ENERGIA: LE SFIDE DELL’INGEGNERIA DELLE ACQUE IN UN MONDO CHE CAMBIA (pp.833-836). Bologna [10.6092/unibo/amsacta/5400].
Idrosemina Naturalistica
Calvo, Roberta;AMATO, Filippo;D'ASARO, Francesco
2016-01-01
Abstract
Le applicazioni di idrosemina generalmente tendono a ricostituire un adeguato livello di copertura vegetale, per migliorare l’efficacia contro fenomeni erosivi e di instabilità dei versanti, ma spesso trascurano l’aspetto naturalistico. Si utilizzano cioè miscele di specie erbacee che spesso pongono scarsa attenzione all’ecologia del sito di intervento. All’approccio tecnico occorre quindi affiancare quello naturalistico, che, dal contesto vegetazionale, scarti le specie alloctone e condizioni la scelta delle specie erbacee da utilizzare. Il caso studio della discarica di Termini Imerese (Palermo), prevedeva un ricoprimento vegetale di 7,4 ha mediante idrosemina direttamente sul terreno di ricoprimento finale con rifiuti spesso a vista. L’analisi floristica e vegetazionale (prateria ad Ampelodesma), che ha rilevato oltre 60 specie prevalentemente erbacee, ha determinato la scelta di una miscela con 13 specie che ha privilegiato le graminacee perenni (Ampelodesmos m, Oryzopsis m., Cynodon d., Festuca) e le legumisose (Hedysarum c., Lotus c., Medicago s.) oltre a trifogli e Foeniculum v.. Prevedendo il capitolato fissate caratteristiche di velocità di accrescimento radicale e di sforzo medio a rottura delle singole radici, alla miscela naturalistica sono state aggiunte altre graminacee perenni (Brachipodium r., Lolium, Lygeum s.), altri trifogli e Artemisia a., portando la miscela naturalistica finale a 21 specie con alto valore biotecnico. Si sono utilizzati semi da fiorume, fertilizzanti biostimolatori, mulch in fibra di legno o cellulosica e collanti organici e sintetici; l’area è stata fertilizzata con stallatico equino. L’idrosemina è stata eseguita con un primo doppio passaggio (marzo), un successivo hydromulching con semi (giugno) ed un intervento di manutenzione con altro fiorume (ottobre). Il caso studio presentato, con le indagini di laboratorio ed i monitoraggi conseguenti, è stato l’occasione per valutare la validità della metodologia naturalistica applicata all’idrosemina in un sito particolarmente problematico.File | Dimensione | Formato | |
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