Ricerche convergenti sulla questione della diffusione dei saperi legati al libro e alla riconfigurazione del ruolo delle nuove biblioteche, ma anche sul modello di controllo censorio adottato dal governo borbonico nella Sicilia del Settecento. Il volume raccoglie parti edite e inedite di una ricerca pluriennale, il cui filo rosso è l’interrogativo sulle condizioni della circolazione libraria nell'isola nel secolo dei Lumi. Dalla domanda più ampia sulla cultura isolana alla questione del passaggio dalle librarie private a quelle pubbliche, con particolare rilievo alla fondazione e allo sviluppo della Regia Pubblica Libreria di Palermo, il quadro delineato è quello di una effettiva effervescenza che procede dal giro di boa del secolo, data dagli interessi di una nuova élite locale e dalla proteiforme attività di figure dall’alto profilo professionale. È il caso del bibliotecario Joseph Sterzinger, il cui arrivo nella capitale del regno risponde a un preciso disegno della sovrana Maria Carolina, volto al rafforzamento del ”partito austriaco” e della componente teatina a seguito dell’espulsione della Compagnia di Gesù alla fine degli anni sessanta. Se la Biblioteca Regia può garantire l’apprendimento della “gioventù studiosa" che frequenta la Regia Accademia (in breve essa diverrà Università di Palermo), ciò è reso possibile dall’enorme crescita del patrimonio librario dei nuovi istituti che si giovano delle donazioni e dei legati di personaggi di spicco dell’erudizione critica e antiquaria siciliana del XVIII secolo, com’è nel caso del principe di Torremuzza, di cui si è provato a ricostruire la biblioteca. Eppure, dietro le trame - talvolta audaci - di chi si occupa dell'incremento del patrimonio librario, emergono anche le nuove istanze di una censura di Stato che - nel momento in cui il controllo vescovile appare in difficoltà e l’Inquisizione è avviata alla sua soppressione (1782) - appare in grado di ridefinire il suo quadro normativo e affinare in senso più selettivo l’azione di controllo del mercato librario.
cusumano, n. (2016). Libri e culture in Sicilia nel Settecento. Palermo : New Digital frontiers srl.
Libri e culture in Sicilia nel Settecento
CUSUMANO, Nicola
2016-01-01
Abstract
Ricerche convergenti sulla questione della diffusione dei saperi legati al libro e alla riconfigurazione del ruolo delle nuove biblioteche, ma anche sul modello di controllo censorio adottato dal governo borbonico nella Sicilia del Settecento. Il volume raccoglie parti edite e inedite di una ricerca pluriennale, il cui filo rosso è l’interrogativo sulle condizioni della circolazione libraria nell'isola nel secolo dei Lumi. Dalla domanda più ampia sulla cultura isolana alla questione del passaggio dalle librarie private a quelle pubbliche, con particolare rilievo alla fondazione e allo sviluppo della Regia Pubblica Libreria di Palermo, il quadro delineato è quello di una effettiva effervescenza che procede dal giro di boa del secolo, data dagli interessi di una nuova élite locale e dalla proteiforme attività di figure dall’alto profilo professionale. È il caso del bibliotecario Joseph Sterzinger, il cui arrivo nella capitale del regno risponde a un preciso disegno della sovrana Maria Carolina, volto al rafforzamento del ”partito austriaco” e della componente teatina a seguito dell’espulsione della Compagnia di Gesù alla fine degli anni sessanta. Se la Biblioteca Regia può garantire l’apprendimento della “gioventù studiosa" che frequenta la Regia Accademia (in breve essa diverrà Università di Palermo), ciò è reso possibile dall’enorme crescita del patrimonio librario dei nuovi istituti che si giovano delle donazioni e dei legati di personaggi di spicco dell’erudizione critica e antiquaria siciliana del XVIII secolo, com’è nel caso del principe di Torremuzza, di cui si è provato a ricostruire la biblioteca. Eppure, dietro le trame - talvolta audaci - di chi si occupa dell'incremento del patrimonio librario, emergono anche le nuove istanze di una censura di Stato che - nel momento in cui il controllo vescovile appare in difficoltà e l’Inquisizione è avviata alla sua soppressione (1782) - appare in grado di ridefinire il suo quadro normativo e affinare in senso più selettivo l’azione di controllo del mercato librario.File | Dimensione | Formato | |
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