This work aims at investigating how law can consider the exercise of the right of resistance, as a ‘legal right’ and a constitutional practice, justifiable on normative ground. The field of investigation is limited by the reference to the specific case of a democratic and constitutional State. The ultimate goal is to show that some cases of “resistance” should be protected by the constitution and partially or totally exempted from punishment. This would be the case of ‘constitutional resistance’ and ‘civil disobedience’. However, such kind of attitude are traditionally not well defined. In fact, conceptual borders among civil disobedience, right of resistance in strict sense, conscientious objection or revolution are generally faded or underestimated. For this reason, the first part of the present work tend to address this challenge by using analytical philosophy tools to reach proper definition of such conceptual categories. In the second part, particular care is dedicated to clarify the relationship between the right of resistance and some central ideas in the constitutional discourse, such as social contract, constitutionalism and democracy. On this field, the research tends to argue that the right of resistance can be considered as a “last resort” to defend the constitution itself or a single fundamental right. Furthermore, right of resistance seems fairly consistent with most fundamental values of the constitutional and democratic states to argue for a political and ethical justification of such kind of disobedience. Lastly, the third part of the present thesis takes into account the particular case of Italian Constitution in order to discuss right of resistance’s juridical justification. In this framework, the analysis is focused on two different problem. On one hand, it addresses the question of the right of resistance’s recognition in (and beyond) the text of the Italian Constitution. On the other hand, it tends to evaluate possibilities to legally guarantee protection to the resistants’ reasons by jurisdiction.

Il presente lavoro intende indagare i profili di giuridicità del diritto di resistenza come un “diritto giuridico” e una pratica costituzionale giustificabile sul terreno normativo. L’ambito della ricerca è circoscritto agli ordinamenti costituzional-democratici. L’obiettivo finale è mostrare che alcuni casi di “resistenza” dovrebbero essere protetti dalla costituzione ed esentati parzialmente o totalmente dalla punizione prevista per la trasgressione della norma giuridica resistita. È questo il caso di “resistenza costituzionale” e “disobbedienza civile”. Tuttavia, le definizioni di questo tipo di atteggiamenti nei confronti del diritto rimangono generalmente vaghe anche nella letteratura specializzata. Infatti, i confini concettuali tra disobbedienza civile, diritto di resistenza in senso stretto, obiezione di coscienza o rivoluzione sono nella maggior parte dei casi sfumati o sottodeterminati. Per questa ragione, la prima parte del lavoro tende a raccogliere questa sfida usando gli strumenti della filosofia analitica per raggiungere appropriate definizioni delle categorie concettuali menzionate. Nella seconda parte, una speciale attenzione è dedicata a mettere in luce le relazioni esistenti tra il diritto di resistenza ed alcuni concetti fondamentali del discorso costituzionale, come contrattualismo, costituzionalismo e democrazia. In questo campo, la ricerca tende a sostenere che il diritto di resistenza può essere considerato come l’ultima risorsa per difendere la Costituzione stessa o il rispetto di un singolo diritto fondamentale. Inoltre, il diritto di resistenza sembra essere abbastanza coerente con i valori fondamentali dello stato costituzional-democratico da offrire il fondamento per una giustificazione etico-politica delle forme di disobbedienza considerate. Infine, la terza parte del presente lavoro prende in considerazione il caso particolare della Costituzione italiana, al fine di discutere la giustificazione giuridica del diritto di resistenza. In questo quadro, l’analisi si focalizza su due differenti questioni: da un lato, il riconoscimento del diritto di resistenza nel (e oltre il) testo della Costituzione; dall’altro, la possibilità di garantire, per via giurisdizionale, una certa protezione alle ragioni di chi resiste.

Salemi, P.La giuridicità del diritto di resistenza nello Stato costituzional-democratico: una proposta teorica.

La giuridicità del diritto di resistenza nello Stato costituzional-democratico: una proposta teorica

Salemi, Pietro Nicola

Abstract

This work aims at investigating how law can consider the exercise of the right of resistance, as a ‘legal right’ and a constitutional practice, justifiable on normative ground. The field of investigation is limited by the reference to the specific case of a democratic and constitutional State. The ultimate goal is to show that some cases of “resistance” should be protected by the constitution and partially or totally exempted from punishment. This would be the case of ‘constitutional resistance’ and ‘civil disobedience’. However, such kind of attitude are traditionally not well defined. In fact, conceptual borders among civil disobedience, right of resistance in strict sense, conscientious objection or revolution are generally faded or underestimated. For this reason, the first part of the present work tend to address this challenge by using analytical philosophy tools to reach proper definition of such conceptual categories. In the second part, particular care is dedicated to clarify the relationship between the right of resistance and some central ideas in the constitutional discourse, such as social contract, constitutionalism and democracy. On this field, the research tends to argue that the right of resistance can be considered as a “last resort” to defend the constitution itself or a single fundamental right. Furthermore, right of resistance seems fairly consistent with most fundamental values of the constitutional and democratic states to argue for a political and ethical justification of such kind of disobedience. Lastly, the third part of the present thesis takes into account the particular case of Italian Constitution in order to discuss right of resistance’s juridical justification. In this framework, the analysis is focused on two different problem. On one hand, it addresses the question of the right of resistance’s recognition in (and beyond) the text of the Italian Constitution. On the other hand, it tends to evaluate possibilities to legally guarantee protection to the resistants’ reasons by jurisdiction.
Il presente lavoro intende indagare i profili di giuridicità del diritto di resistenza come un “diritto giuridico” e una pratica costituzionale giustificabile sul terreno normativo. L’ambito della ricerca è circoscritto agli ordinamenti costituzional-democratici. L’obiettivo finale è mostrare che alcuni casi di “resistenza” dovrebbero essere protetti dalla costituzione ed esentati parzialmente o totalmente dalla punizione prevista per la trasgressione della norma giuridica resistita. È questo il caso di “resistenza costituzionale” e “disobbedienza civile”. Tuttavia, le definizioni di questo tipo di atteggiamenti nei confronti del diritto rimangono generalmente vaghe anche nella letteratura specializzata. Infatti, i confini concettuali tra disobbedienza civile, diritto di resistenza in senso stretto, obiezione di coscienza o rivoluzione sono nella maggior parte dei casi sfumati o sottodeterminati. Per questa ragione, la prima parte del lavoro tende a raccogliere questa sfida usando gli strumenti della filosofia analitica per raggiungere appropriate definizioni delle categorie concettuali menzionate. Nella seconda parte, una speciale attenzione è dedicata a mettere in luce le relazioni esistenti tra il diritto di resistenza ed alcuni concetti fondamentali del discorso costituzionale, come contrattualismo, costituzionalismo e democrazia. In questo campo, la ricerca tende a sostenere che il diritto di resistenza può essere considerato come l’ultima risorsa per difendere la Costituzione stessa o il rispetto di un singolo diritto fondamentale. Inoltre, il diritto di resistenza sembra essere abbastanza coerente con i valori fondamentali dello stato costituzional-democratico da offrire il fondamento per una giustificazione etico-politica delle forme di disobbedienza considerate. Infine, la terza parte del presente lavoro prende in considerazione il caso particolare della Costituzione italiana, al fine di discutere la giustificazione giuridica del diritto di resistenza. In questo quadro, l’analisi si focalizza su due differenti questioni: da un lato, il riconoscimento del diritto di resistenza nel (e oltre il) testo della Costituzione; dall’altro, la possibilità di garantire, per via giurisdizionale, una certa protezione alle ragioni di chi resiste.
Right of resistance; civil disobedience; revolution; protest; democracy; deliberative democracy; right to dissent.
Diritto di resistenza; disobbedienza civile; resistenza; rivoluzione; obiezione di coscienza; protesta; democrazia; democrazia deliberativa; contrattualismo; costituzionalismo; assemblea costituente; dovere di fedeltà alla Repubblica; sovranità popolare.
derecho de resistencia; desobediencia civil; revolución; derecho a la protesta; democracia; democracia deliberativa; costitucionalismo; contractualismo.
Salemi, P.La giuridicità del diritto di resistenza nello Stato costituzional-democratico: una proposta teorica.
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