La tesi è stava svolta nell’ambito del XXIX ciclo di dottorato in Studi letterari, filologici e linguistici delle Università degli Studi di Palermo e Catania, in regime di cotutela con l’Université de Pau et des Pays de l'Adour, École Doctorale 481 SSH. L’analisi si incentra sulla rappresentazione narrativa di luoghi e paesaggi nelle due stesure del Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1888 e 1889), e integra al tradizionale approccio letterario un’osservazione linguistico-stilistica e tipologico-testuale. A partire dal presupposto storico-critico che nel romanzo moderno lo spazio è il cardine della relazione tra sintassi, lessico d’autore, temi e contenuti, si è costruito e indagato un corpus di un centinaio di inserti descrittivi. Si sono raffrontate innanzitutto le soluzioni testuali adottate dall’autore nelle due edizioni del romanzo, e si è poi tentato di caratterizzare, in base a dati attendibili e oggettivi, le dinamiche di testualizzazione e di strutturazione dei fattori spaziali e paesistici nel Mastro-don Gesualdo. Rapportando le rare enunciazioni teoriche verghiane e testo narrativo, si è potuto appurare come nella rappresentazione della realtà gesualdesca l’autore abbia ben presente il mandato zoliano di attagliare realisticamente le descrizioni alla caratterizzazione ambientale del personaggio, ma non rinunci a un descrittivismo liricheggiante e letterario. La diffusa presenza di strategie elocutive, dal livello minimo di allitterazioni e onomatopee al livello più elevato di anafore, similitudini, antitesi, iperboli, metonimie, allegorie, conferma il costante connubio tra grammatica e retorica come cifra stilistica dei capolavori veristi.
Mantegna, E.Sintassi descrittiva nel «Mastro-don Gesualdo». Spazi urbani, rurali e lavorativi tra realtà e “fantasticheria”..
Sintassi descrittiva nel «Mastro-don Gesualdo». Spazi urbani, rurali e lavorativi tra realtà e “fantasticheria”.
Mantegna, Elisabetta
Abstract
La tesi è stava svolta nell’ambito del XXIX ciclo di dottorato in Studi letterari, filologici e linguistici delle Università degli Studi di Palermo e Catania, in regime di cotutela con l’Université de Pau et des Pays de l'Adour, École Doctorale 481 SSH. L’analisi si incentra sulla rappresentazione narrativa di luoghi e paesaggi nelle due stesure del Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1888 e 1889), e integra al tradizionale approccio letterario un’osservazione linguistico-stilistica e tipologico-testuale. A partire dal presupposto storico-critico che nel romanzo moderno lo spazio è il cardine della relazione tra sintassi, lessico d’autore, temi e contenuti, si è costruito e indagato un corpus di un centinaio di inserti descrittivi. Si sono raffrontate innanzitutto le soluzioni testuali adottate dall’autore nelle due edizioni del romanzo, e si è poi tentato di caratterizzare, in base a dati attendibili e oggettivi, le dinamiche di testualizzazione e di strutturazione dei fattori spaziali e paesistici nel Mastro-don Gesualdo. Rapportando le rare enunciazioni teoriche verghiane e testo narrativo, si è potuto appurare come nella rappresentazione della realtà gesualdesca l’autore abbia ben presente il mandato zoliano di attagliare realisticamente le descrizioni alla caratterizzazione ambientale del personaggio, ma non rinunci a un descrittivismo liricheggiante e letterario. La diffusa presenza di strategie elocutive, dal livello minimo di allitterazioni e onomatopee al livello più elevato di anafore, similitudini, antitesi, iperboli, metonimie, allegorie, conferma il costante connubio tra grammatica e retorica come cifra stilistica dei capolavori veristi.File | Dimensione | Formato | |
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