Con questo terzo e ultimo numero si chiude il percorso di “Ricostruire”, nato come quaderno di una sezione (SfeRA, Storia e Rappresentazione) che nella nuova organizzazione dipartimentale non esiste più. Le collaborazioni intrecciate in questi anni per tesi di laurea e di dottorato hanno dato, se ce ne fosse bisogno, ulteriore riprova delle enormi potenzialità che le nuove tecnologie di rappresentazione offrono per chi si occupa di storia dell’architettura. L’ultimo numero di “Ricostruire” non costituisce un epilogo ma completa una stagione dove l’apertura a una dimensione geografica più vasta, non solo regionale, è servita per molteplici obiettivi: stabilire relazioni, coinvolgere una platea di lettori più ampia, rinsaldare o creare reti con altri ambiti del Mediterraneo accomunati dalle medesime problematiche. La ricostruzione mentale e virtuale di progetti, frammenti o opere incomplete non è stato solo un esercizio per mettere alla prova o affinare il proprio bagaglio personale, ma è servito a ridefinire continuamente il quadro generale di un territorio. Dal mio punto di vista questo percorso coincide con il bisogno di rispondere a quesiti storiografici, nati in un campo di azione che continua ad aprire traiettorie e percorsi inconcepibili sino a qualche anno fa.
Giammusso, F.M. (2016). Ricostruire 3. Architettura - Storia - Rappresentazione.
Ricostruire 3. Architettura - Storia - Rappresentazione
GIAMMUSSO, Federico Maria
2016-01-01
Abstract
Con questo terzo e ultimo numero si chiude il percorso di “Ricostruire”, nato come quaderno di una sezione (SfeRA, Storia e Rappresentazione) che nella nuova organizzazione dipartimentale non esiste più. Le collaborazioni intrecciate in questi anni per tesi di laurea e di dottorato hanno dato, se ce ne fosse bisogno, ulteriore riprova delle enormi potenzialità che le nuove tecnologie di rappresentazione offrono per chi si occupa di storia dell’architettura. L’ultimo numero di “Ricostruire” non costituisce un epilogo ma completa una stagione dove l’apertura a una dimensione geografica più vasta, non solo regionale, è servita per molteplici obiettivi: stabilire relazioni, coinvolgere una platea di lettori più ampia, rinsaldare o creare reti con altri ambiti del Mediterraneo accomunati dalle medesime problematiche. La ricostruzione mentale e virtuale di progetti, frammenti o opere incomplete non è stato solo un esercizio per mettere alla prova o affinare il proprio bagaglio personale, ma è servito a ridefinire continuamente il quadro generale di un territorio. Dal mio punto di vista questo percorso coincide con il bisogno di rispondere a quesiti storiografici, nati in un campo di azione che continua ad aprire traiettorie e percorsi inconcepibili sino a qualche anno fa.File | Dimensione | Formato | |
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