Introduzione. Questo studio esplora l'importanza delle esperienze affettive dei lavoratori nel settore dei servizi, partendo dall’ipotesi di ricerca: come possono le esperienze affettive sul luogo di lavoro contribuire a spiegare gli esiti dello stress lavorativo? L’Affective Events Theory (AET) costituisce il fondamento teorico di partenza. Obiettivi e Metodi. In particolare, l’obiettivo principale del presente studio è stato quello di indagare il ruolo che gli stati affetti positivi e negativi sperimentati sul luogo di lavoro giocano come mediatori della relazione tra le caratteristiche del lavoro e gli esiti del processo dello stress lavorativo. A partire dal modello JD-R, è stato testato un modello nel quale il processo motivazionale è stato definito come l'effetto delle risorse lavorative sull’impegno organizzativo, mentre il processo di impoverimento della salute è stato definito come l'effetto delle domande lavorative sulle intenzioni di turnover. Novecento lavoratori afferenti al settore dei servizi di età compresa tra i 18 e i 65 anni hanno completato due questionari self-report: il Questionnaire on the Experience and Evaluation of Work (QEEW; Pace et al., 2010) che comprendeva misure su alcune domande lavorative (ritmo e carico di lavoro; carico emotivo; role conflict; role change), su alcune risorse lavorative (supporto dei colleghi e superiori; possibilità di apprendimento; indipendenza nei compiti) e su alcuni esiti dello stress lavorativo (intenzioni di turnover e commitment organizzativo) e il Job-related affective well-being (Warr, 1990) riguardante gli stati affettivi sperimentati sul luogo di lavoro. Risultati. I risultati del presente studio hanno evidenziato che le domande lavorative sono positivamente associate con le intenzioni di turnover, Programma di Sabato 20 Settembre 2014 - Pagina 39 mentre le risorse lavorative sono positivamente associate con l’impegno organizzativo. Inoltre, gli affetti negativi mediano parzialmente la relazione che intercorre tra le richieste lavorative e le intenzioni di turnover, mentre gli affetti positivi mediano parzialmente la relazione che intercorre tra le risorse lavorative e l’impegno organizzativo. Conclusioni. Nonostante alcune limitazioni presenti nello studio, i risultati hanno evidenziato importanti implicazioni pratiche in quanto essi aiutano a migliorare la comprensione del ruolo che hanno gli stati affettivi nella vita lavorativa.

Lo Cascio, V., Guzzo, G., Civilleri, A., Foddai, E., Pace, F. (2014). LE EMOZIONI NELLE ORGANIZZAZIONI: POSSIAMO DAVVERO IGNORARLE?. In Fare ricerca in psicologia del lavoro e delle organizzazioni: qualità scientifica e impatto sociale (pp.39-40).

LE EMOZIONI NELLE ORGANIZZAZIONI: POSSIAMO DAVVERO IGNORARLE?

LO CASCIO, Valentina;CIVILLERI, Alba;FODDAI, Elena;PACE, Francesco
2014-01-01

Abstract

Introduzione. Questo studio esplora l'importanza delle esperienze affettive dei lavoratori nel settore dei servizi, partendo dall’ipotesi di ricerca: come possono le esperienze affettive sul luogo di lavoro contribuire a spiegare gli esiti dello stress lavorativo? L’Affective Events Theory (AET) costituisce il fondamento teorico di partenza. Obiettivi e Metodi. In particolare, l’obiettivo principale del presente studio è stato quello di indagare il ruolo che gli stati affetti positivi e negativi sperimentati sul luogo di lavoro giocano come mediatori della relazione tra le caratteristiche del lavoro e gli esiti del processo dello stress lavorativo. A partire dal modello JD-R, è stato testato un modello nel quale il processo motivazionale è stato definito come l'effetto delle risorse lavorative sull’impegno organizzativo, mentre il processo di impoverimento della salute è stato definito come l'effetto delle domande lavorative sulle intenzioni di turnover. Novecento lavoratori afferenti al settore dei servizi di età compresa tra i 18 e i 65 anni hanno completato due questionari self-report: il Questionnaire on the Experience and Evaluation of Work (QEEW; Pace et al., 2010) che comprendeva misure su alcune domande lavorative (ritmo e carico di lavoro; carico emotivo; role conflict; role change), su alcune risorse lavorative (supporto dei colleghi e superiori; possibilità di apprendimento; indipendenza nei compiti) e su alcuni esiti dello stress lavorativo (intenzioni di turnover e commitment organizzativo) e il Job-related affective well-being (Warr, 1990) riguardante gli stati affettivi sperimentati sul luogo di lavoro. Risultati. I risultati del presente studio hanno evidenziato che le domande lavorative sono positivamente associate con le intenzioni di turnover, Programma di Sabato 20 Settembre 2014 - Pagina 39 mentre le risorse lavorative sono positivamente associate con l’impegno organizzativo. Inoltre, gli affetti negativi mediano parzialmente la relazione che intercorre tra le richieste lavorative e le intenzioni di turnover, mentre gli affetti positivi mediano parzialmente la relazione che intercorre tra le risorse lavorative e l’impegno organizzativo. Conclusioni. Nonostante alcune limitazioni presenti nello studio, i risultati hanno evidenziato importanti implicazioni pratiche in quanto essi aiutano a migliorare la comprensione del ruolo che hanno gli stati affettivi nella vita lavorativa.
set-2014
XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia per le Organizzazioni dell'AIP
Cesena
19-20 Settembre 2014
2014
2
Lo Cascio, V., Guzzo, G., Civilleri, A., Foddai, E., Pace, F. (2014). LE EMOZIONI NELLE ORGANIZZAZIONI: POSSIAMO DAVVERO IGNORARLE?. In Fare ricerca in psicologia del lavoro e delle organizzazioni: qualità scientifica e impatto sociale (pp.39-40).
Proceedings (atti dei congressi)
Lo Cascio, V.; Guzzo, G.; Civilleri, A.; Foddai, E.; Pace, F.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/216034
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