Tra le leguminose da granella la lenticchia (Lens culinaris Medik.), occupa un posto importante nella alimentazione umana, per la quantità e qualità di proteine contenute nel seme e per il contenuto di carboidrati associati alla bassa presenza di sostanze antinutrizionali. La coltivazione della lenticchia è ancora basata, nella maggior parte del mondo, su ecotipi locali e solo in pochi Paesi, come il Canada, si utilizzano varietà selezionate. La coltura, come molte leguminose minori, risulta poco presente negli ordinamenti colturali italiani e, negli ultimi decenni, la superficiecoltivata ha registrato una notevole riduzione a causa di ,molteplici fattori, come mancanza di germoplasma selezionato ed elevati costi di produzione. Attualmente, la superficie investita a lenticchia interessa circa un migliaio di ettari, ubicati nelle zone più svantaggiate di montagna o di collina dove, tuttavia, le condizioni pedo-climatiche conferiscono alla coltura buone caratteristiche organolettiche e qualitative. La maggiore attenzione del consumatore verso la l’origine e la qualità del prodotto agroalimentare ha indirizzato la ricerca verso la valutazione, caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche costituite, principalmente, da ecotipi di diversa provenienza. In questo lavoro sono riportati i risultati ottenuti da una prova sperimentale condotta su 30 accessioni di lenticchia di diversa origine geografica, messe a confronto con i 5 ecotipi siciliani più coltivati (Pantelleria 1, Pantelleria 2, LinosaV2, Villalba e Ustica), due varietà commerciali canadesi (Eston e Liard) e 2 accessioni spagnole (Spagna1 e Spagna2). Lo studio è stato condotto in un ambiente interno siciliano (Cammarata - Sparacia - 450 m s.l.m) in un quadriennio di sperimentazione. Le prove prevedevano un disegno sperimentale a blocchi randomizzati, in successione a frumento duro. Sono stati effettuati rilievi feno-morfologici e produttivi. Le linee in prova hanno fatto registrare un peso medio dei 1000 semi (28.84 g) in linea rispetto alla media degli ecotipi siciliani utilizzati (28,46 g). Di contro, il valore è risultato significativamente superiore alle due varietà canadesi Eston e Liard (26,03 g), ma inferiore al valore medio delle due accessioni spagnole (42,88 g). In particolare, le accessioni algerine 1 e 2, si sono distinte in modo significativo con medie, in alcune annate, superiori ai 50,0g. L’altezza media delle piante delle accessioni in studio (43,12 cm) e degli ecotipi siciliani (43,85cm) è risultata statisticamente più bassa rispetto alle varietà canadesi (48,09 cm) e spagnole (47,82 cm). La variabilità dell’ epoca di fioritura è risultata contenuta in tutto il materiale siciliano, ma con un anticipo medio di circa 4-5 giorni rispetto alle accessioni spagnole e alle varietà commerciali canadesi. L’analisi dei risultati ottenuti fa intravedere buone prospettive di sviluppo della coltura attraverso l’attuazione di piani di miglioramento genetico, mirati principalmente all’incremento produttivo e al miglioramento dei tratti feno-morfologici, con l’obiettivo, tra l’altro, di facilitare la meccanizzazione delle operazioni colturali.

Fiore, M., Randazzo, B., Davì, A., Sarno, M., Poma, I. (2016). Biodiversità e caratteristiche bio-agronomiche in lenticchia (lens culinaris medik.).. In Libro dei Riassunti (pp.I.P.49-I.P.49). Matera.

Biodiversità e caratteristiche bio-agronomiche in lenticchia (lens culinaris medik.).

DAVI', Antonino;SARNO, Mauro;POMA, Ignazio
2016-01-01

Abstract

Tra le leguminose da granella la lenticchia (Lens culinaris Medik.), occupa un posto importante nella alimentazione umana, per la quantità e qualità di proteine contenute nel seme e per il contenuto di carboidrati associati alla bassa presenza di sostanze antinutrizionali. La coltivazione della lenticchia è ancora basata, nella maggior parte del mondo, su ecotipi locali e solo in pochi Paesi, come il Canada, si utilizzano varietà selezionate. La coltura, come molte leguminose minori, risulta poco presente negli ordinamenti colturali italiani e, negli ultimi decenni, la superficiecoltivata ha registrato una notevole riduzione a causa di ,molteplici fattori, come mancanza di germoplasma selezionato ed elevati costi di produzione. Attualmente, la superficie investita a lenticchia interessa circa un migliaio di ettari, ubicati nelle zone più svantaggiate di montagna o di collina dove, tuttavia, le condizioni pedo-climatiche conferiscono alla coltura buone caratteristiche organolettiche e qualitative. La maggiore attenzione del consumatore verso la l’origine e la qualità del prodotto agroalimentare ha indirizzato la ricerca verso la valutazione, caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche costituite, principalmente, da ecotipi di diversa provenienza. In questo lavoro sono riportati i risultati ottenuti da una prova sperimentale condotta su 30 accessioni di lenticchia di diversa origine geografica, messe a confronto con i 5 ecotipi siciliani più coltivati (Pantelleria 1, Pantelleria 2, LinosaV2, Villalba e Ustica), due varietà commerciali canadesi (Eston e Liard) e 2 accessioni spagnole (Spagna1 e Spagna2). Lo studio è stato condotto in un ambiente interno siciliano (Cammarata - Sparacia - 450 m s.l.m) in un quadriennio di sperimentazione. Le prove prevedevano un disegno sperimentale a blocchi randomizzati, in successione a frumento duro. Sono stati effettuati rilievi feno-morfologici e produttivi. Le linee in prova hanno fatto registrare un peso medio dei 1000 semi (28.84 g) in linea rispetto alla media degli ecotipi siciliani utilizzati (28,46 g). Di contro, il valore è risultato significativamente superiore alle due varietà canadesi Eston e Liard (26,03 g), ma inferiore al valore medio delle due accessioni spagnole (42,88 g). In particolare, le accessioni algerine 1 e 2, si sono distinte in modo significativo con medie, in alcune annate, superiori ai 50,0g. L’altezza media delle piante delle accessioni in studio (43,12 cm) e degli ecotipi siciliani (43,85cm) è risultata statisticamente più bassa rispetto alle varietà canadesi (48,09 cm) e spagnole (47,82 cm). La variabilità dell’ epoca di fioritura è risultata contenuta in tutto il materiale siciliano, ma con un anticipo medio di circa 4-5 giorni rispetto alle accessioni spagnole e alle varietà commerciali canadesi. L’analisi dei risultati ottenuti fa intravedere buone prospettive di sviluppo della coltura attraverso l’attuazione di piani di miglioramento genetico, mirati principalmente all’incremento produttivo e al miglioramento dei tratti feno-morfologici, con l’obiettivo, tra l’altro, di facilitare la meccanizzazione delle operazioni colturali.
Settore AGR/02 - Agronomia E Coltivazioni Erbacee
9-giu-2016
XI Convegno Nazionale Biodiversità: “BIODIVERSITÀ E INTENSIFICAZIONE ECOSOSTENIBILE”
Matera
9 e 10 Giugno 2016.
11°
gen-2016
2016
1
Online
Fiore, M., Randazzo, B., Davì, A., Sarno, M., Poma, I. (2016). Biodiversità e caratteristiche bio-agronomiche in lenticchia (lens culinaris medik.).. In Libro dei Riassunti (pp.I.P.49-I.P.49). Matera.
Proceedings (atti dei congressi)
Fiore, M.C; Randazzo, B; Davì, A; Sarno, M; Poma, I
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