Lo scopo del presente studio è stato quello di studiare gli effetti della “terapia multisistemica in acqua” (TMA) sulle abilità grossomotorie e cognitive in bambini con disturbo dello spettro autistico. Le attività hanno coinvolto sei soggetti e si sono svolte attraverso la “pianificazione” di un intervento individualizzato e interpersonale volto a ridurre i sintomi e migliorare le capacità comunicative e relazionali del bambino avvalendosi degli ambienti strutturati delle piscine pubbliche. Dopo l’intervento terapeutico, i soggetti hanno mostrato un miglioramento del quoziente di sviluppo grosso-motorio e una modificazione degli schemi cognitivi, comportamentali, comunicativi ed emotivi. Il programma TMA svolto, nella stessa maniera di una regolare pratica motoria (Prupas, A & Reid, G, 2001), sembra ridurre le stereotipie per stanchezza muscolare o perché l’esercizio fisico produce sensazioni piacevoli interne fungendo da rinforzi automatici simili a quelli innescati dai movimenti stereotipati. La TMA, inoltre, come suggerito da Caputo e coll. (2008), promuovendo l’attivazione del sistema motivazionale dell’attaccamento, che permette agli operatori di diventare la base sicura in situazioni di stress e di pericolo, potrebbe intervenire nel tempo a migliorare l’interazione sociale reciproca.
Battaglia Giuseppe, A.M. (2015). EFFETTI DELLA TERAPIA MULTISISTEMICA IN ACQUA SULLE ABILITA’ GROSSOMOTORIE E COGNITIVE IN SOGGETTI CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO. In Diagnosi e intervento per DSA e BES tra buone prassi e critività.
EFFETTI DELLA TERAPIA MULTISISTEMICA IN ACQUA SULLE ABILITA’ GROSSOMOTORIE E COGNITIVE IN SOGGETTI CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO
BATTAGLIA, Giuseppe;ALESI, Marianna;AGRO', Gianna;PEPI, Annamaria;PALMA, Antonio
2015-01-01
Abstract
Lo scopo del presente studio è stato quello di studiare gli effetti della “terapia multisistemica in acqua” (TMA) sulle abilità grossomotorie e cognitive in bambini con disturbo dello spettro autistico. Le attività hanno coinvolto sei soggetti e si sono svolte attraverso la “pianificazione” di un intervento individualizzato e interpersonale volto a ridurre i sintomi e migliorare le capacità comunicative e relazionali del bambino avvalendosi degli ambienti strutturati delle piscine pubbliche. Dopo l’intervento terapeutico, i soggetti hanno mostrato un miglioramento del quoziente di sviluppo grosso-motorio e una modificazione degli schemi cognitivi, comportamentali, comunicativi ed emotivi. Il programma TMA svolto, nella stessa maniera di una regolare pratica motoria (Prupas, A & Reid, G, 2001), sembra ridurre le stereotipie per stanchezza muscolare o perché l’esercizio fisico produce sensazioni piacevoli interne fungendo da rinforzi automatici simili a quelli innescati dai movimenti stereotipati. La TMA, inoltre, come suggerito da Caputo e coll. (2008), promuovendo l’attivazione del sistema motivazionale dell’attaccamento, che permette agli operatori di diventare la base sicura in situazioni di stress e di pericolo, potrebbe intervenire nel tempo a migliorare l’interazione sociale reciproca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.