Il saggio approfondisce, nell'ambito della ricostruzione della città di Palermo, duramente colpita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la folta pagina dedicata ai concorsi di architettura, banditi da enti pubblici o privati nel tentativo di risolvere il quadro globale di intere aree o di delicati, più o meno raccolti, snodi urbani. Volendo ripercorrere a grandi linee questo complesso periodo storico, occorre partire da un breve esame del piano di ricostruzione del 1947, strumento di nuova pianificazione che avrebbe però anche dovuto risolvere i problemi della città esistente, ereditando, con modifiche e aggiornamenti i debiti lasciati dalla precedente pianificazione e che non fece altro che accelerare enormemente l'erosione del patrimonio edilizio del centro storico. Nell'ambito di questa pianificazione e con le stesse caratteristiche ispiratrici si possono inquadrare la maggior parte dei concorsi di architettura del dopoguerra, alcuni dei quali banditi ed esitati (Palazzo della Regione, Rione Olivella, Quartiere Monte di Pietà), altri, in numero minore attuati (Istituto Tecnico Nautico e Scuola Professionale Marittima, Rione Villarosa, via del Porto). L'indagine effettuata sui concorsi, supportata da materiali iconografici fino ad oggi dispersi o mai pubblicati, ha puntato l'attenzione sulla osservazione dei bandi, sulla natura degli enti banditori, sulla qualifica e provenienza di origine dei professionisti partecipanti e dei componenti delle commissioni giudicatrici, sull'esame delle aree oggetto di concorso all'interno della città, con particolare riguardo alle preesistenze architettonico-monumentali in esse presenti, spesso ignorate, sull’analisi critica dei progetti presentati e sull’esame della critica dell'epoca, letteralmente entusiasta davanti ai propositi cartacei di una città maggiormente moderna e funzionale. L'esame di questi molteplici aspetti ha permesso di comprendere ed accennare brevemente come la complessa vicenda del concorsi contenga in sé, materiali per studi a carattere multidisciplinare che possono andare, con un taglio trasversale, dalla pianificazione urbanistica, all'indagine statistico-sociale, allo studio degli orientamenti dell'architettura nel dopoguerra, alla comprensione di meccanismi economici a carattere di speculativo. Il testo è arricchito da un saggio introduttivo del prof. Arch. Cesare Ajroldi, Ordinario di Composizione Architettonica presso l’Università degli Studi di Palermo.
BERTOROTTA, S., COTTONE, D. (2012). Idee per una nuova città moderna. Concorsi di architettura a Palermo. ROMA : ARACNE EDITRICE.
Idee per una nuova città moderna. Concorsi di architettura a Palermo
BERTOROTTA, Simona;COTTONE, Dario
2012-01-01
Abstract
Il saggio approfondisce, nell'ambito della ricostruzione della città di Palermo, duramente colpita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la folta pagina dedicata ai concorsi di architettura, banditi da enti pubblici o privati nel tentativo di risolvere il quadro globale di intere aree o di delicati, più o meno raccolti, snodi urbani. Volendo ripercorrere a grandi linee questo complesso periodo storico, occorre partire da un breve esame del piano di ricostruzione del 1947, strumento di nuova pianificazione che avrebbe però anche dovuto risolvere i problemi della città esistente, ereditando, con modifiche e aggiornamenti i debiti lasciati dalla precedente pianificazione e che non fece altro che accelerare enormemente l'erosione del patrimonio edilizio del centro storico. Nell'ambito di questa pianificazione e con le stesse caratteristiche ispiratrici si possono inquadrare la maggior parte dei concorsi di architettura del dopoguerra, alcuni dei quali banditi ed esitati (Palazzo della Regione, Rione Olivella, Quartiere Monte di Pietà), altri, in numero minore attuati (Istituto Tecnico Nautico e Scuola Professionale Marittima, Rione Villarosa, via del Porto). L'indagine effettuata sui concorsi, supportata da materiali iconografici fino ad oggi dispersi o mai pubblicati, ha puntato l'attenzione sulla osservazione dei bandi, sulla natura degli enti banditori, sulla qualifica e provenienza di origine dei professionisti partecipanti e dei componenti delle commissioni giudicatrici, sull'esame delle aree oggetto di concorso all'interno della città, con particolare riguardo alle preesistenze architettonico-monumentali in esse presenti, spesso ignorate, sull’analisi critica dei progetti presentati e sull’esame della critica dell'epoca, letteralmente entusiasta davanti ai propositi cartacei di una città maggiormente moderna e funzionale. L'esame di questi molteplici aspetti ha permesso di comprendere ed accennare brevemente come la complessa vicenda del concorsi contenga in sé, materiali per studi a carattere multidisciplinare che possono andare, con un taglio trasversale, dalla pianificazione urbanistica, all'indagine statistico-sociale, allo studio degli orientamenti dell'architettura nel dopoguerra, alla comprensione di meccanismi economici a carattere di speculativo. Il testo è arricchito da un saggio introduttivo del prof. Arch. Cesare Ajroldi, Ordinario di Composizione Architettonica presso l’Università degli Studi di Palermo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.