Le Tesi di Laura, si potrebbe dire, non sono più come una volta. E già, oggi c’è il cosiddetto “elaborato breve”, una cosetta agile per acchiappare al volo l’altrettanto agile “pezzo di carta”: la sempre meno aurea e sempre più aerea Laurea. Eppure, mi chiedo: che se ne fa un (neo)designer della Laurea? Non può iscriversi a un albo, come un architetto o un ingegnere. E poi in Italia quanto vale la Laurea, specialmente quando il 110 e lode è diventato dozzinale? In effetti, non soltanto il massimo dei voti è ormai più che diffuso, ma siamo sicuri che tutti questi designer titolati, e in generale laureati da 110 e lode, abbiano poi idea di come si fa ciò per cui hanno studiato? E ancora: a che serve la menzione? (Questa cosa “misteriosa” che manda in visibilio parenti e amici durante la Proclamazione.) “110 con lode e la menzione”… Ma la menzione per fare che? Forse, verrebbe da pensare, per la pubblicazione; ma non mi pare che le Tesi di Laurea “menzionate” vengano poi conseguentemente pubblicate. Secondo me, un neolaureato in Design – e un progettista in generale – deve saper fare qualcosa; e anche bene. Deve conoscere tecniche operative, saper applicare un metodo di progetto per realizzare obiettivi concreti. Deve avere un’idea… Anzi, qual è la sua Tesi? È così che nasce ProTesi | Materiali di design: per promuovere progetti che meritano una menzione concreta, così come concreti sono i risultati che raggiungono. Alcuni progetti di prodotto sono immediatamente praticabili, cioè commercializzabili; qui il progettista diventa auto-produttore e imprenditore di se stesso. Altri, invece, sono progetti di comunicazione; anche questi immediatamente praticabili, con tutto l’approfondimento teorico del caso. Altri ancora hanno un elevato valore sociale, un timbro didattico: non presentano una proposta immediatamente operativa in senso commerciale (costerebbero troppo), ma aprono un dibattito di ricerca e sperimentazione verso un mondo migliore. 110 e lode? No, grazie: un’idea di progetto capace di uscire dalla tavola di disegno…
Russo, D. (2015). Protesi | Materiali di Design.
Protesi | Materiali di Design
RUSSO, Dario
2015-01-01
Abstract
Le Tesi di Laura, si potrebbe dire, non sono più come una volta. E già, oggi c’è il cosiddetto “elaborato breve”, una cosetta agile per acchiappare al volo l’altrettanto agile “pezzo di carta”: la sempre meno aurea e sempre più aerea Laurea. Eppure, mi chiedo: che se ne fa un (neo)designer della Laurea? Non può iscriversi a un albo, come un architetto o un ingegnere. E poi in Italia quanto vale la Laurea, specialmente quando il 110 e lode è diventato dozzinale? In effetti, non soltanto il massimo dei voti è ormai più che diffuso, ma siamo sicuri che tutti questi designer titolati, e in generale laureati da 110 e lode, abbiano poi idea di come si fa ciò per cui hanno studiato? E ancora: a che serve la menzione? (Questa cosa “misteriosa” che manda in visibilio parenti e amici durante la Proclamazione.) “110 con lode e la menzione”… Ma la menzione per fare che? Forse, verrebbe da pensare, per la pubblicazione; ma non mi pare che le Tesi di Laurea “menzionate” vengano poi conseguentemente pubblicate. Secondo me, un neolaureato in Design – e un progettista in generale – deve saper fare qualcosa; e anche bene. Deve conoscere tecniche operative, saper applicare un metodo di progetto per realizzare obiettivi concreti. Deve avere un’idea… Anzi, qual è la sua Tesi? È così che nasce ProTesi | Materiali di design: per promuovere progetti che meritano una menzione concreta, così come concreti sono i risultati che raggiungono. Alcuni progetti di prodotto sono immediatamente praticabili, cioè commercializzabili; qui il progettista diventa auto-produttore e imprenditore di se stesso. Altri, invece, sono progetti di comunicazione; anche questi immediatamente praticabili, con tutto l’approfondimento teorico del caso. Altri ancora hanno un elevato valore sociale, un timbro didattico: non presentano una proposta immediatamente operativa in senso commerciale (costerebbero troppo), ma aprono un dibattito di ricerca e sperimentazione verso un mondo migliore. 110 e lode? No, grazie: un’idea di progetto capace di uscire dalla tavola di disegno…File | Dimensione | Formato | |
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