L’inquinamento atmosferico continua a essere un’emergenza e uno dei maggiori fattori di rischio ambientale per la salute umana. L’impiego nel campo della ricerca, in quello della tecnologia dei mezzi di trasporto, la razionalizzazione del modal split nel contesto urbano, l’inasprimento della normativa nell’accettazione di veicoli vetusti o scarsamente soggetti a manutenzione hanno fatto si che le emissioni di molti inquinanti atmosferici siano diminuite in modo sostanziale negli ultimi anni, determinando una migliore qualità dell’aria ambiente. Nonostante questo, per la complessità del fenomeno inquinamento atmosferico che comporta l’ormai ben nota mancanza di relazione lineare tra emissioni e concentrazioni in aria, i livelli di alcuni inquinanti risultano sempre troppo elevati e i problemi legati alla qualità dell’aria persistono. Una parte significativa della popolazione, soprattutto nelle grandi aree urbane, è esposta a livelli elevati di inquinanti, superiori ai limiti fissati dalla normativa in vigore (Direttive 2008/50/CE e 2004/107/CE, D.Lgs. 155/2010). Se si prendono poi in considerazione le indicazioni più cautelative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’esposizione della popolazione sale a livelli ancora più preoccupanti. È stato stimato che il 90% della popolazione che vive in aree urbane europee è esposta a livelli di inquinanti atmosferici non sicuri. Numerosi sono gli studi epidemiologici che documentano scientificamente gli effetti sanitari, acuti e cronici, dell’inquinamento atmosferico, tali effetti vanno dai sintomi respiratori alla morbosità e mortalità per cause respiratorie, cardiologiche e tumorali. Lo sviluppo demografico, l’espansione delle grandi conurbazioni e l’accentramento dei servizi e attività nei centri urbani hanno favorito l’incremento e la concentrazione veicolare, sia spazialmente che temporalmente. I problemi della circolazione e della mobilità rappresentano ai giorni nostri uno dei temi più sentiti dalla collettività. I tempi impiegati per gli spostamenti e le distanze di percorrenza tendono sempre più a dilatarsi, come conseguenza della sempre maggiore dispersione dei luoghi di lavoro, di residenza e di svago. Le conseguenze dell’incremento della mobilità sono misurabili direttamente sulle strade: aumentano gli incidenti, peggiorano costantemente le condizioni dell’ambiente in cui viviamo. Questo perché alla crescita delle esigenze della mobilità non ha risposto un equilibrato miglioramento del sistema di offerta, cioè delle infrastrutture, dei servizi e delle regolazioni per il trasporto pubblico e privato. Questo squilibrio si è riversato in misura invasiva nelle nostre strade e nella nostra vita, creando situazioni di congestione del traffico conseguentemente l’accentuarsi del deterioramento della qualità dell’aria. Il conflitto paradossale tra lo sviluppo del sistema dei trasporti e la salvaguardia dell’ambiente, a partire dalle corrette e necessarie tutele poste a garanzia della salute pubblica, ha portato i dirigenti governativi comunitari a ridefinire i parametri di tollerabilità degli agenti inquinanti e a promuovere politiche orientate ad una mobilità sostenibile. I sistemi di trasporto su gomma, più diffusi e distribuiti sulla popolazione in maniera capillare, sono causa di numerose pressioni sull’ambiente, tra cui le emissioni in atmosfera che risultano marcatamente dannose per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Per valutare come questo fattore di pressione agisce sullo stato dell’ambiente atmosferico è necessario utilizzare strumenti conoscitivi integrati, consolidati, confrontabili e affidabili in modo da consentire una caratterizzazione del territorio nel suo complesso. In questo contesto si inserisce il presente lavoro che si è posto l’obiettivo di approfondire le correlazioni esistenti tra il traffico veicolare e le concentrazioni inquinanti nocivi ad esso associato in ambito prettamente urbano utilizzando dei modelli per la stima di quest’ultimi per poi confrontarli con i dati rilevati della rete di monitoraggio presente nella città. Il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico condotto per mezzo di centraline permette di conoscere in maniera molto precisa la concentrazione delle sostanze prese in considerazione e di effettuare confronti tra stazioni anche lontane tra loro. Tale metodo, tuttavia, viene generalmente applicato per il rilevamento di un ristretto numero di sostanze (CO, SO2, NOx, NMCOV, composti organici volatili non metanici, O3, polveri), rispetto alla molteplicità dei contaminanti immessi nell’atmosfera (composti aromatici, metalli pesanti, etc.). Inoltre, per loro natura, le reti non sono in grado di fornire informazioni relative a tutte le aree in cui non sono disponibili i misuratori o di stimare l’approssimarsi dell’evento critico. In tale contesto si inserisce la problematica urgente di adottare una pianificazione dei trasporti nel solco di una più ampia pianificazione territoriale e urbanistica, volta ad implementare quei sistemi informatizzati di gestione e regolazione del traffico veicolare, al fine di incrementare i livelli di deflusso veicolare e innalzare la sicurezza e la qualità della vita dei soggetti coinvolti. Per un approccio più completo e sintetico della valutazione dello stato di degrado ambientale risulta particolarmente utile affiancare, alle reti suddette, strumenti di simulazione (modelli), che siano in grado di riprodurre l’emissione, il trasporto e la diffusione degli inquinanti in atmosfera. Pertanto nell’ambito di queste considerazioni di carattere generale, lo studio di questa tesi è stata sviluppata al fine di approfondire e stimare, attraverso l’utilizzo di uno specifico software (COPERT IV), la parte relativa alle emissioni inquinanti prodotte dal traffico veicolare in ambito prettamente urbano. Infine, nell’ultimo capitolo, si è investigato sul potenziale di un ampio spettro di misure di mobilità sostenibile al fine di enucleare un insieme di campi d’azione innovativi, e potenzialmente promettenti, per la ridefinizione di logiche di governo della mobilità a scala urbana maggiormente orientate a obiettivi di sostenibilità ambientale. Attraverso un'approfondita lettura di numerose e differenti esperienze maturate in realtà italiane, europee ed extraeuropee, si è pervenuti alla realizzazione di una guida agli interventi di gestione del traffico e della mobilità che possa essere utilizzata per orientare preventivamente nella scelta delle alternative che l'esperienza, specie internazionale, mette a disposizione. Infatti, pur disponendo di numerose misure che consentono di ridurre la congestione e controllare il funzionamento dei sistemi di trasporto urbano, l'efficacia ed i costi dei diversi provvedimenti possono variare da caso a caso e produrre differenti risultati, oltre che incidere diversamente sui vari soggetti e sulle parti economiche e sociali. La complessità intrinseca dei sistemi, per non parlare delle condizioni sociali e politiche specifiche di ogni contesto, consente di trarre conclusioni valide solo per alcune specifiche circostanze e di ragionare esclusivamente per analogia, specie quando le problematiche non vengono affrontate radicalmente e alla nascita del fenomeno.

Guadagnano, .EMISSIONI INQUINANTI PRODOTTE DAL TRAFFICO VEICOLARE: MODELLIZZAZIONE E INTERVENTI DI BEST PRACTICES PER MIGLIORARE LA QUALITA’ AMBIENTALE.

EMISSIONI INQUINANTI PRODOTTE DAL TRAFFICO VEICOLARE: MODELLIZZAZIONE E INTERVENTI DI BEST PRACTICES PER MIGLIORARE LA QUALITA’ AMBIENTALE

GUADAGNANO, Francesca

Abstract

L’inquinamento atmosferico continua a essere un’emergenza e uno dei maggiori fattori di rischio ambientale per la salute umana. L’impiego nel campo della ricerca, in quello della tecnologia dei mezzi di trasporto, la razionalizzazione del modal split nel contesto urbano, l’inasprimento della normativa nell’accettazione di veicoli vetusti o scarsamente soggetti a manutenzione hanno fatto si che le emissioni di molti inquinanti atmosferici siano diminuite in modo sostanziale negli ultimi anni, determinando una migliore qualità dell’aria ambiente. Nonostante questo, per la complessità del fenomeno inquinamento atmosferico che comporta l’ormai ben nota mancanza di relazione lineare tra emissioni e concentrazioni in aria, i livelli di alcuni inquinanti risultano sempre troppo elevati e i problemi legati alla qualità dell’aria persistono. Una parte significativa della popolazione, soprattutto nelle grandi aree urbane, è esposta a livelli elevati di inquinanti, superiori ai limiti fissati dalla normativa in vigore (Direttive 2008/50/CE e 2004/107/CE, D.Lgs. 155/2010). Se si prendono poi in considerazione le indicazioni più cautelative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’esposizione della popolazione sale a livelli ancora più preoccupanti. È stato stimato che il 90% della popolazione che vive in aree urbane europee è esposta a livelli di inquinanti atmosferici non sicuri. Numerosi sono gli studi epidemiologici che documentano scientificamente gli effetti sanitari, acuti e cronici, dell’inquinamento atmosferico, tali effetti vanno dai sintomi respiratori alla morbosità e mortalità per cause respiratorie, cardiologiche e tumorali. Lo sviluppo demografico, l’espansione delle grandi conurbazioni e l’accentramento dei servizi e attività nei centri urbani hanno favorito l’incremento e la concentrazione veicolare, sia spazialmente che temporalmente. I problemi della circolazione e della mobilità rappresentano ai giorni nostri uno dei temi più sentiti dalla collettività. I tempi impiegati per gli spostamenti e le distanze di percorrenza tendono sempre più a dilatarsi, come conseguenza della sempre maggiore dispersione dei luoghi di lavoro, di residenza e di svago. Le conseguenze dell’incremento della mobilità sono misurabili direttamente sulle strade: aumentano gli incidenti, peggiorano costantemente le condizioni dell’ambiente in cui viviamo. Questo perché alla crescita delle esigenze della mobilità non ha risposto un equilibrato miglioramento del sistema di offerta, cioè delle infrastrutture, dei servizi e delle regolazioni per il trasporto pubblico e privato. Questo squilibrio si è riversato in misura invasiva nelle nostre strade e nella nostra vita, creando situazioni di congestione del traffico conseguentemente l’accentuarsi del deterioramento della qualità dell’aria. Il conflitto paradossale tra lo sviluppo del sistema dei trasporti e la salvaguardia dell’ambiente, a partire dalle corrette e necessarie tutele poste a garanzia della salute pubblica, ha portato i dirigenti governativi comunitari a ridefinire i parametri di tollerabilità degli agenti inquinanti e a promuovere politiche orientate ad una mobilità sostenibile. I sistemi di trasporto su gomma, più diffusi e distribuiti sulla popolazione in maniera capillare, sono causa di numerose pressioni sull’ambiente, tra cui le emissioni in atmosfera che risultano marcatamente dannose per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Per valutare come questo fattore di pressione agisce sullo stato dell’ambiente atmosferico è necessario utilizzare strumenti conoscitivi integrati, consolidati, confrontabili e affidabili in modo da consentire una caratterizzazione del territorio nel suo complesso. In questo contesto si inserisce il presente lavoro che si è posto l’obiettivo di approfondire le correlazioni esistenti tra il traffico veicolare e le concentrazioni inquinanti nocivi ad esso associato in ambito prettamente urbano utilizzando dei modelli per la stima di quest’ultimi per poi confrontarli con i dati rilevati della rete di monitoraggio presente nella città. Il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico condotto per mezzo di centraline permette di conoscere in maniera molto precisa la concentrazione delle sostanze prese in considerazione e di effettuare confronti tra stazioni anche lontane tra loro. Tale metodo, tuttavia, viene generalmente applicato per il rilevamento di un ristretto numero di sostanze (CO, SO2, NOx, NMCOV, composti organici volatili non metanici, O3, polveri), rispetto alla molteplicità dei contaminanti immessi nell’atmosfera (composti aromatici, metalli pesanti, etc.). Inoltre, per loro natura, le reti non sono in grado di fornire informazioni relative a tutte le aree in cui non sono disponibili i misuratori o di stimare l’approssimarsi dell’evento critico. In tale contesto si inserisce la problematica urgente di adottare una pianificazione dei trasporti nel solco di una più ampia pianificazione territoriale e urbanistica, volta ad implementare quei sistemi informatizzati di gestione e regolazione del traffico veicolare, al fine di incrementare i livelli di deflusso veicolare e innalzare la sicurezza e la qualità della vita dei soggetti coinvolti. Per un approccio più completo e sintetico della valutazione dello stato di degrado ambientale risulta particolarmente utile affiancare, alle reti suddette, strumenti di simulazione (modelli), che siano in grado di riprodurre l’emissione, il trasporto e la diffusione degli inquinanti in atmosfera. Pertanto nell’ambito di queste considerazioni di carattere generale, lo studio di questa tesi è stata sviluppata al fine di approfondire e stimare, attraverso l’utilizzo di uno specifico software (COPERT IV), la parte relativa alle emissioni inquinanti prodotte dal traffico veicolare in ambito prettamente urbano. Infine, nell’ultimo capitolo, si è investigato sul potenziale di un ampio spettro di misure di mobilità sostenibile al fine di enucleare un insieme di campi d’azione innovativi, e potenzialmente promettenti, per la ridefinizione di logiche di governo della mobilità a scala urbana maggiormente orientate a obiettivi di sostenibilità ambientale. Attraverso un'approfondita lettura di numerose e differenti esperienze maturate in realtà italiane, europee ed extraeuropee, si è pervenuti alla realizzazione di una guida agli interventi di gestione del traffico e della mobilità che possa essere utilizzata per orientare preventivamente nella scelta delle alternative che l'esperienza, specie internazionale, mette a disposizione. Infatti, pur disponendo di numerose misure che consentono di ridurre la congestione e controllare il funzionamento dei sistemi di trasporto urbano, l'efficacia ed i costi dei diversi provvedimenti possono variare da caso a caso e produrre differenti risultati, oltre che incidere diversamente sui vari soggetti e sulle parti economiche e sociali. La complessità intrinseca dei sistemi, per non parlare delle condizioni sociali e politiche specifiche di ogni contesto, consente di trarre conclusioni valide solo per alcune specifiche circostanze e di ragionare esclusivamente per analogia, specie quando le problematiche non vengono affrontate radicalmente e alla nascita del fenomeno.
Emissioni inquinanti prodotte dal traffico veicolare, Copert.
Guadagnano, .EMISSIONI INQUINANTI PRODOTTE DAL TRAFFICO VEICOLARE: MODELLIZZAZIONE E INTERVENTI DI BEST PRACTICES PER MIGLIORARE LA QUALITA’ AMBIENTALE.
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