I cambiamenti che interessano il mondo dell’architettura nel passaggio tra l'800 e il '900 coinvolgono anche il Banco di Sicilia che parteciperà attivamente alla ricerca di nuovi linguaggi e alla configurazione di nuove realtà urbane, a partire dalla prima metà del Novecento fino al programma di ricostruzione del secondo dopoguerra. L’attività legata all’edilizia e alla realizzazione delle proprie architetture spinge l’Istituto a formare un vero e proprio albo di tecnici di fiducia in cui si ritrovano importanti nomi di architetti e ingegneri che soprattutto nei primi trent’anni del ‘900 vengono chiamati a ricoprire ruoli più o meno prestigiosi. Gli estremi cronologici del periodo esaminato possono essere individuati in due momenti: il punto di partenza coincide con la realizzazione di opere di restauro e adattamento all’interno del palazzo delle Finanze a Palermo, prima sede degli uffici del Banco, mentre quello conclusivo con i progetti realizzati per alcune agenzie siciliane negli anni del secondo dopoguerra. Le architetture realizzate nel tempo sono la testimonianza del fatto che per l’istituzione di una nuova banca devono essere soddisfatte determinate condizioni ambientali, economiche, urbanistiche e di distribuzione degli spazi. La direzione generale, infatti, per prima cosa valuta la scelta del luogo e dell’area in cui dovrà sorgere l’edificio da realizzare o da acquistare. Il Consiglio Generale, infatti, una volta deliberata l’istituzione di una nuova sede, incarica la direzione generale della stessa sede di individuare un’area su cui costruire l’edificio del Banco. Il nuovo palazzo in genere si colloca in una zona dove è già avviato un buon giro di affari e quasi sempre si sceglie di collocarlo accanto ad altri istituti di credito, come accade per le sedi di Caltanissetta, Siracusa e Palermo.
Messina, .Architetti e Ingegneri del Banco di Sicilia tra Ottocento e Novecento.
Architetti e Ingegneri del Banco di Sicilia tra Ottocento e Novecento
MESSINA, Evelyn
Abstract
I cambiamenti che interessano il mondo dell’architettura nel passaggio tra l'800 e il '900 coinvolgono anche il Banco di Sicilia che parteciperà attivamente alla ricerca di nuovi linguaggi e alla configurazione di nuove realtà urbane, a partire dalla prima metà del Novecento fino al programma di ricostruzione del secondo dopoguerra. L’attività legata all’edilizia e alla realizzazione delle proprie architetture spinge l’Istituto a formare un vero e proprio albo di tecnici di fiducia in cui si ritrovano importanti nomi di architetti e ingegneri che soprattutto nei primi trent’anni del ‘900 vengono chiamati a ricoprire ruoli più o meno prestigiosi. Gli estremi cronologici del periodo esaminato possono essere individuati in due momenti: il punto di partenza coincide con la realizzazione di opere di restauro e adattamento all’interno del palazzo delle Finanze a Palermo, prima sede degli uffici del Banco, mentre quello conclusivo con i progetti realizzati per alcune agenzie siciliane negli anni del secondo dopoguerra. Le architetture realizzate nel tempo sono la testimonianza del fatto che per l’istituzione di una nuova banca devono essere soddisfatte determinate condizioni ambientali, economiche, urbanistiche e di distribuzione degli spazi. La direzione generale, infatti, per prima cosa valuta la scelta del luogo e dell’area in cui dovrà sorgere l’edificio da realizzare o da acquistare. Il Consiglio Generale, infatti, una volta deliberata l’istituzione di una nuova sede, incarica la direzione generale della stessa sede di individuare un’area su cui costruire l’edificio del Banco. Il nuovo palazzo in genere si colloca in una zona dove è già avviato un buon giro di affari e quasi sempre si sceglie di collocarlo accanto ad altri istituti di credito, come accade per le sedi di Caltanissetta, Siracusa e Palermo.File | Dimensione | Formato | |
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