La Ecclesia Agrigenti intesa come “comunità di credenti”, ma anche nel senso di “organizzazione gerarchica” sotto la guida vigile di un vescovo, è ricordata per la prima volta nel tardo VI secolo, nel Registrum di Gregorio Magno. Eppure le evidenze archeologiche nell’area dell’esteso cimitero cristiano attestano la presenza di una comunità di fedeli già organizzata tra la fine del III e gli inizi del IV secolo. La realtà funeraria agrigentina nella sua evoluzione - dal nucleo sub divo alla catacomba comunitaria, dagli ipogei a carattere privato agli spazi esclusivi per il rituale - si conferma pertanto la testimonianza più forte della presenza cristiana nella città almeno fino alla fine del VII secolo. La ricerca si avvale della rilettura incrociata di dati storici, agiografici, archivistici, topografici ed archeologico-monumentali e sfrutta il potenziale delle informazioni disponibili cercando di superare le carenze presenti nelle diverse linee di indagine, per riconoscere quei marcatori dello spazio cristiano urbano che ne segnano la progressiva definizione come paesaggio antropico e religioso. Tra questi si colloca anche, alla fine del VI secolo, il tempio della Concordia nel nuovo assetto di Basilica Apostolorum.
Carra, R.M. (2014). Ecclesia Agrigenti. Note di storia e archeologia urbana.
Ecclesia Agrigenti. Note di storia e archeologia urbana
CARRA, Rosa Maria
2014-01-01
Abstract
La Ecclesia Agrigenti intesa come “comunità di credenti”, ma anche nel senso di “organizzazione gerarchica” sotto la guida vigile di un vescovo, è ricordata per la prima volta nel tardo VI secolo, nel Registrum di Gregorio Magno. Eppure le evidenze archeologiche nell’area dell’esteso cimitero cristiano attestano la presenza di una comunità di fedeli già organizzata tra la fine del III e gli inizi del IV secolo. La realtà funeraria agrigentina nella sua evoluzione - dal nucleo sub divo alla catacomba comunitaria, dagli ipogei a carattere privato agli spazi esclusivi per il rituale - si conferma pertanto la testimonianza più forte della presenza cristiana nella città almeno fino alla fine del VII secolo. La ricerca si avvale della rilettura incrociata di dati storici, agiografici, archivistici, topografici ed archeologico-monumentali e sfrutta il potenziale delle informazioni disponibili cercando di superare le carenze presenti nelle diverse linee di indagine, per riconoscere quei marcatori dello spazio cristiano urbano che ne segnano la progressiva definizione come paesaggio antropico e religioso. Tra questi si colloca anche, alla fine del VI secolo, il tempio della Concordia nel nuovo assetto di Basilica Apostolorum.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.