Il lavoro presentato si prefigge lo scopo, muovendo dagli sviluppi della legislazione nazionale e comunitaria, ed alla luce dell’esperienza nordamericana, di chiarire in quali casi il rifiuto a contrarre costituisca uno strumento diretto ad eliminare la concorrenza o, più ampiamente, a pregiudicare il diritto di contrarre di chi aspiri ad instaurare rapporti commerciali con un’impresa in posizione dominante sul mercato. Gli obiettivi perseguiti sono quelli di ricondurre ad unità il concetto di essential facility nella più ampia tematica del rifiuto di contrarre, o di contrattare, ovvero del refusal to deal or to supply. In un’epoca caratterizzata dalla crescente concentrazione del potere economico, in cui aumentano, con geometrica progressione, gli effetti deleteri sul mercato di pratiche anticoncorrenziali, suscita particolare allarme la condotta dell’imprenditore che, trovandosi in una situazione di dominanza o di monopolio di fatto, rifiuti un’offerta di contratto compatibile con i mezzi ordinari della sua impresa. Ciò impone una chiarificazione preliminare dei tratti caratterizzanti del rifiuto a contrarre, tramite una comparazione del diritto interno con l’esperienza di altri ordinamenti, primo fra tutti il sistema statunitense, promotore della più antica legislazione in materia. La ricerca si articola in quattro capitoli: il primo, dedicato all’abuso di posizione dominante, è rivolto all’individuazione della nozione, delle finalità e dei criteri di accertamento della figura, con una valutazione specifica delle singole pratiche abusive; il secondo si propone di chiarire la genesi e l’evoluzione del rifiuto a contrarre; gli ultimi due capitoli si concentrano sull’essential facility doctrine, con una particolare attenzione al settore del trasporto aereo.
Correnti, A.RIFIUTO A CONTRARRE E DIRITTO ANTITRUST UNA COMPARAZIONE TRA GLI ORDINAMENTI ITALIANO, EUROPEO E STATUNITENSE.
RIFIUTO A CONTRARRE E DIRITTO ANTITRUST UNA COMPARAZIONE TRA GLI ORDINAMENTI ITALIANO, EUROPEO E STATUNITENSE
CORRENTI, Antonella
Abstract
Il lavoro presentato si prefigge lo scopo, muovendo dagli sviluppi della legislazione nazionale e comunitaria, ed alla luce dell’esperienza nordamericana, di chiarire in quali casi il rifiuto a contrarre costituisca uno strumento diretto ad eliminare la concorrenza o, più ampiamente, a pregiudicare il diritto di contrarre di chi aspiri ad instaurare rapporti commerciali con un’impresa in posizione dominante sul mercato. Gli obiettivi perseguiti sono quelli di ricondurre ad unità il concetto di essential facility nella più ampia tematica del rifiuto di contrarre, o di contrattare, ovvero del refusal to deal or to supply. In un’epoca caratterizzata dalla crescente concentrazione del potere economico, in cui aumentano, con geometrica progressione, gli effetti deleteri sul mercato di pratiche anticoncorrenziali, suscita particolare allarme la condotta dell’imprenditore che, trovandosi in una situazione di dominanza o di monopolio di fatto, rifiuti un’offerta di contratto compatibile con i mezzi ordinari della sua impresa. Ciò impone una chiarificazione preliminare dei tratti caratterizzanti del rifiuto a contrarre, tramite una comparazione del diritto interno con l’esperienza di altri ordinamenti, primo fra tutti il sistema statunitense, promotore della più antica legislazione in materia. La ricerca si articola in quattro capitoli: il primo, dedicato all’abuso di posizione dominante, è rivolto all’individuazione della nozione, delle finalità e dei criteri di accertamento della figura, con una valutazione specifica delle singole pratiche abusive; il secondo si propone di chiarire la genesi e l’evoluzione del rifiuto a contrarre; gli ultimi due capitoli si concentrano sull’essential facility doctrine, con una particolare attenzione al settore del trasporto aereo.File | Dimensione | Formato | |
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