Negli ultimi decenni è in atto una trasformazione nell’ambito dei beni culturali definibile come un processo di apertura dei luoghi della cultura (musei, siti archeologici, biblioteche, etc.) verso l’esterno, determinato dalle istituzioni stesse, con il loro differente modo di intendere la conservazione e di gestire la fruizione del patrimonio storico-artistico e dal sistema dei fruitori, con la loro diversa domanda del prodotto culturale, che si svolge in tempi e modi differenti rispetto al passato. D’altra parte, gli studiosi della cybercultura segnalano che il nostro tempo, con l’incalzante introduzione di nuove tecnologie e strumenti, apparterrebbe in realtà solo agli albori di una rivoluzione epocale nel dominio delle comunicazioni, della diffusione del sapere e, dunque, delle relazioni sociali e culturali. Più che mai nel settore culturale, l’innovazione tecnologica offre, infatti, opportunità di grande rilievo, non solo a sostegno del processo di formazione della conoscenza, ma anche – e forse soprattutto – attraverso il Web, in quanto strumento di enorme capacità per la divulgazione della conoscenza, dello scambio nella ricerca, nella didattica, nell’informazione dedicata. Più che mai, però, la forza dell’innovazione tecnologica può rischiare di travolgere significati fondamentali, nozioni culturali, in una parola l’identità stessa dei soggetti culturali. Come governare, allora, questa “rivoluzione della comunicazione” contemperando le grandi opportunità offerte dal mezzo e dal suo linguaggio con l’essenza autentica dei contenuti culturali? È possibile stabilire un modello, anch’esso innovativo e adeguato alle esigenze e alle richieste della nuova società dell’informazione e della conoscenza, senza perdere, ma piuttosto esaltando, la qualità dei contenuti culturali? In risposta a questi interrogativi, il presente lavoro di ricerca indaga sul tema della qualità dei siti Web culturali pubblici, nei suoi tanti aspetti legati alla ricerca, alla didattica, alla divulgazione, alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio. Un tema, sostanzialmente nuovo che vede coinvolti, con le proprie espressioni concettuali, strumentali e di linguaggio, mondi e discipline lontani: da una parte il mondo della cultura, codificato da secoli di elaborazioni teoriche e pratiche, e dall’altra un ambito tecnologico (informatico) nuovo in rapida evoluzione, comunque di straordinario impatto nel vivere sociale. Si tratta di un incontro innovativo e tuttora in fase sperimentale, all’interno del quale però, il design della comunicazione (e della cultura del progetto grafico in generale) rischia di passare in secondo piano, quando, invece, come già sperimentato con successo nella comunicazione “offline” con i progetti innovativi di sistemi di identità visiva - ha giocato un ruolo strategico fondamentale. Ed è proprio su questo punto dell’identità (visiva) “on line” e dei servizi offerti dalle istituzioni culturali che si concentra il presente lavoro, con l’obiettivo di registrare le trasformazioni in atto, attraverso una schedatura di siti/portali internet nazionali e internazionali afferenti all’area culturale.

(2006). Il web per la cultura. Dalla digital identity alla progettazione dei servizi in rete.. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Palermo, 2006).

Il web per la cultura. Dalla digital identity alla progettazione dei servizi in rete.

MONTEROSSO, Francesco
2006-02-01

Abstract

Negli ultimi decenni è in atto una trasformazione nell’ambito dei beni culturali definibile come un processo di apertura dei luoghi della cultura (musei, siti archeologici, biblioteche, etc.) verso l’esterno, determinato dalle istituzioni stesse, con il loro differente modo di intendere la conservazione e di gestire la fruizione del patrimonio storico-artistico e dal sistema dei fruitori, con la loro diversa domanda del prodotto culturale, che si svolge in tempi e modi differenti rispetto al passato. D’altra parte, gli studiosi della cybercultura segnalano che il nostro tempo, con l’incalzante introduzione di nuove tecnologie e strumenti, apparterrebbe in realtà solo agli albori di una rivoluzione epocale nel dominio delle comunicazioni, della diffusione del sapere e, dunque, delle relazioni sociali e culturali. Più che mai nel settore culturale, l’innovazione tecnologica offre, infatti, opportunità di grande rilievo, non solo a sostegno del processo di formazione della conoscenza, ma anche – e forse soprattutto – attraverso il Web, in quanto strumento di enorme capacità per la divulgazione della conoscenza, dello scambio nella ricerca, nella didattica, nell’informazione dedicata. Più che mai, però, la forza dell’innovazione tecnologica può rischiare di travolgere significati fondamentali, nozioni culturali, in una parola l’identità stessa dei soggetti culturali. Come governare, allora, questa “rivoluzione della comunicazione” contemperando le grandi opportunità offerte dal mezzo e dal suo linguaggio con l’essenza autentica dei contenuti culturali? È possibile stabilire un modello, anch’esso innovativo e adeguato alle esigenze e alle richieste della nuova società dell’informazione e della conoscenza, senza perdere, ma piuttosto esaltando, la qualità dei contenuti culturali? In risposta a questi interrogativi, il presente lavoro di ricerca indaga sul tema della qualità dei siti Web culturali pubblici, nei suoi tanti aspetti legati alla ricerca, alla didattica, alla divulgazione, alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio. Un tema, sostanzialmente nuovo che vede coinvolti, con le proprie espressioni concettuali, strumentali e di linguaggio, mondi e discipline lontani: da una parte il mondo della cultura, codificato da secoli di elaborazioni teoriche e pratiche, e dall’altra un ambito tecnologico (informatico) nuovo in rapida evoluzione, comunque di straordinario impatto nel vivere sociale. Si tratta di un incontro innovativo e tuttora in fase sperimentale, all’interno del quale però, il design della comunicazione (e della cultura del progetto grafico in generale) rischia di passare in secondo piano, quando, invece, come già sperimentato con successo nella comunicazione “offline” con i progetti innovativi di sistemi di identità visiva - ha giocato un ruolo strategico fondamentale. Ed è proprio su questo punto dell’identità (visiva) “on line” e dei servizi offerti dalle istituzioni culturali che si concentra il presente lavoro, con l’obiettivo di registrare le trasformazioni in atto, attraverso una schedatura di siti/portali internet nazionali e internazionali afferenti all’area culturale.
feb-2006
beni culturali; management culturale; minerva europe project; qualità dei siti web culturali; web design; interaction design; comunicazione per i beni culturali; ICT; accessibilità; usabilità;
(2006). Il web per la cultura. Dalla digital identity alla progettazione dei servizi in rete.. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Palermo, 2006).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Il_web_per_la_cultura.pdf

Solo gestori archvio

Descrizione: Il web di qualità per la cultura.Dalla digital identity alla progettazione dei servizi in rete
Dimensione 3.93 MB
Formato Adobe PDF
3.93 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/103733
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact