Il lavoro tende a ricostruire la responsabilità della pubblica amministrazione per i danni conseguenti all’illegittimo esercizio della funzione secondo il modello della responsabilità da inadempimento dell’obbligazione, piuttosto che secondo il paradigma classico della responsabilità aquiliana. A tal fine si procede, preliminarmente, attraverso un excursus delle principali posizioni espresse dalla dottrina e dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile dell’amministrazione, partendo dagli autori di fine ottocento (da Orlando a Ranelletti, da Cammeo a Santi Romano), sino ad arrivare alla sentenza n. 500 de 1999 della Corte di Cassazione in tema di risarcimento del danno da lesione di interesse legittimo. Nella seconda parte, viene argomentata la tesi della natura contrattuale della responsabilità da illegittimo esercizio del potere attraverso una ricostruzione del rapporto tra amministrazione e cittadino alla stregua di un rapporto obbligatorio (tesi confortata da alcune pronunce della giurisprudenza civile in tema di contatto sociale qualificato). Infine, coerentemente a tale ricostruzione, si sostiene che la mancata adozione di un provvedimento può essere ricondotta ad un’ipotesi di inadempimento dell’obbligazione, mentre l’adozione di un provvedimento illegittimo, o l’eventuale ritardo, può essere intesa come ipotesi di inesatto adempimento della prestazione obbligatoria che l’amministrazione si impegna a svolgere nei confronti del privato con l’avvio del procedimento amministrativo.
CAVALLARO MC (2004). Potere amministrativo e responsabilità civile. TORINO : Giappichelli.
Potere amministrativo e responsabilità civile
CAVALLARO, Maria Cristina
2004-01-01
Abstract
Il lavoro tende a ricostruire la responsabilità della pubblica amministrazione per i danni conseguenti all’illegittimo esercizio della funzione secondo il modello della responsabilità da inadempimento dell’obbligazione, piuttosto che secondo il paradigma classico della responsabilità aquiliana. A tal fine si procede, preliminarmente, attraverso un excursus delle principali posizioni espresse dalla dottrina e dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile dell’amministrazione, partendo dagli autori di fine ottocento (da Orlando a Ranelletti, da Cammeo a Santi Romano), sino ad arrivare alla sentenza n. 500 de 1999 della Corte di Cassazione in tema di risarcimento del danno da lesione di interesse legittimo. Nella seconda parte, viene argomentata la tesi della natura contrattuale della responsabilità da illegittimo esercizio del potere attraverso una ricostruzione del rapporto tra amministrazione e cittadino alla stregua di un rapporto obbligatorio (tesi confortata da alcune pronunce della giurisprudenza civile in tema di contatto sociale qualificato). Infine, coerentemente a tale ricostruzione, si sostiene che la mancata adozione di un provvedimento può essere ricondotta ad un’ipotesi di inadempimento dell’obbligazione, mentre l’adozione di un provvedimento illegittimo, o l’eventuale ritardo, può essere intesa come ipotesi di inesatto adempimento della prestazione obbligatoria che l’amministrazione si impegna a svolgere nei confronti del privato con l’avvio del procedimento amministrativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.