La rigorosa ricerca, che ha condotto Evelina Santangelo dalla scrittura, concentrata su frammenti di umane condizioni, della raccolta d’esordio L’Occhio cieco del mondo (Einaudi, Torino 2000) a quella calibratamente implicata nel reticolo sociale della sua ultima opera, Cose da pazzi (Einaudi, Torino 2012), va senza dubbio segnata all’attivo del romanzo italiano odierno. Dal pedinamento di esistenze minime dilatate da uno sguardo capace di distillare gli infintesimi sussulti di una realtà dolorante, e tuttavia non facilmente identificabile, la scrittrice è passata, con un percorso coerente, all’affondo nel lacerato e degradato tessuto sociale di Palermo. Ma l’esplorazione di un contesto ambientale ben definito, aliena da ogni referenzialità, punta a farsi esemplare. L’esperienza narrativa della scrittrice palermitana si è realizzata peraltro in un percorso che l’ha portata a superare la remora a raccontare esplicitamente della Sicilia e a disegnare topografie sempre più riconoscibili. E di conseguenza ad arricchire la propria tastiera linguistica in direzione di un necessario e appropriato plurilinguismo
Perrone, D. (2013). Introduzione alla lettura di Evelina Santangelo [Sito web].
Introduzione alla lettura di Evelina Santangelo
PERRONE, Domenica
2013-01-01
Abstract
La rigorosa ricerca, che ha condotto Evelina Santangelo dalla scrittura, concentrata su frammenti di umane condizioni, della raccolta d’esordio L’Occhio cieco del mondo (Einaudi, Torino 2000) a quella calibratamente implicata nel reticolo sociale della sua ultima opera, Cose da pazzi (Einaudi, Torino 2012), va senza dubbio segnata all’attivo del romanzo italiano odierno. Dal pedinamento di esistenze minime dilatate da uno sguardo capace di distillare gli infintesimi sussulti di una realtà dolorante, e tuttavia non facilmente identificabile, la scrittrice è passata, con un percorso coerente, all’affondo nel lacerato e degradato tessuto sociale di Palermo. Ma l’esplorazione di un contesto ambientale ben definito, aliena da ogni referenzialità, punta a farsi esemplare. L’esperienza narrativa della scrittrice palermitana si è realizzata peraltro in un percorso che l’ha portata a superare la remora a raccontare esplicitamente della Sicilia e a disegnare topografie sempre più riconoscibili. E di conseguenza ad arricchire la propria tastiera linguistica in direzione di un necessario e appropriato plurilinguismoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.