The object of this research is to analyse more in depth and to evaluate from a critical point of view the use of GIS in urban and regional planning. GIS can be used by politicians like a power instrument, or by population, like a virtual map of the city, so close to reality as to be identify with it. This research aims to achieve a more deep awareness of the potential of the GIS and of the web-GIS, positively and/or negatively, and make clear their political and social role, beyond their technical use, verifying the possibility to use GIS in a more democratic and inclusive way. The research is divided into three parts: in the first I talk about the GIS like a map (and like a web-map). In the second part, I talk about social justice and about the political use of the urban image. In the third part, I present some significant cases of study and I talk about the research project, that is an experimental application of a particular representation method that stretches the basemap of the city (in this case, of a neighbourhood). Deformation is expressive of public perception, represented by mental maps, and it’s realized by a specific functionality of the software ArcGIS. This typology of map is important like a communication tool in the participative processes, and it’s also a valid analysis instrument for the urban planner. This stretched maps are inclusive in relation to people’s vision, and consequently really democratic and ethic. Finally I make some proposal for a guidelines document for the planner who wants to apply this method, and I suggest some future developments of this research in urban, technological and social sciences.

L'obiettivo della ricerca è quello di approfondire e valutare da un punto di vista critico l’utilizzo dei GIS nel campo della pianificazione territoriale, sia per quanto riguarda l’eventuale strumentalizzazione politica degli stessi, sia nell’ottica del loro impatto sulla percezione collettiva dello spazio, trasformato in un mondo “virtuale” che con facilità e quasi in modo automatico viene identificato con quello reale. Tale studio è volto a raggiungere una maggiore consapevolezza delle potenzialità dei GIS, in senso sia positivo che negativo, e del loro valore politico e comunicativo oltre che tecnico – pratico, verificando se esista una possibilità di un loro utilizzo in modo strutturalmente democratico e collettivo in senso pieno. Il percorso di ricerca è suddiviso in tre parti: nella prima si parla dei GIS in qualità di mappe informatizzate, e della carta in senso più ampio sia come elaborato del processo di rappresentazione del territorio sia come graficizzazione della percezione di esso. Nella seconda parte vengono affrontate le questioni relative alla giustizia sociale e ai processi partecipativi nella gestione del territorio. Infine nella terza parte vengono descritti alcuni casi studio significativi, e viene presentato il progetto realizzato nel corso della ricerca, che consiste nell'applicazione ad un contesto urbano di quartiere un metodo sperimentale di rappresentazione cartografica "deformata". La deformazione è stata effettuata sulla base della percezione degli abitanti, espressa attraverso una serie di mappe mentali, attraverso una particolare funzione del software ArcGIS. Un elaborato di tal genere è utile sia come strumento di comunicazione nei processi partecipativi, per discutere e costruire con gli abitanti un’immagine del territorio più democratica, inclusiva di tutti i punti di vista delle comunità locali e vicina alla loro percezione, sia come documento valido per l'analisi urbanistica, al pari delle rappresentazioni cartografiche tradizionali. A conclusione della tesi vengono tracciate delle linee guida per il pianificatore che voglia utilizzare questo strumento, e delle prospettive di sviluppi futuri in diversi campi, da quello più strettamente tecnico-informatico a quello delle scienze sociali.

Giannola, . (2014). DIGITAL MAPPING E GIUSTIZIA SOCIALE.

DIGITAL MAPPING E GIUSTIZIA SOCIALE

GIANNOLA, Elena
2014-02-26

Abstract

The object of this research is to analyse more in depth and to evaluate from a critical point of view the use of GIS in urban and regional planning. GIS can be used by politicians like a power instrument, or by population, like a virtual map of the city, so close to reality as to be identify with it. This research aims to achieve a more deep awareness of the potential of the GIS and of the web-GIS, positively and/or negatively, and make clear their political and social role, beyond their technical use, verifying the possibility to use GIS in a more democratic and inclusive way. The research is divided into three parts: in the first I talk about the GIS like a map (and like a web-map). In the second part, I talk about social justice and about the political use of the urban image. In the third part, I present some significant cases of study and I talk about the research project, that is an experimental application of a particular representation method that stretches the basemap of the city (in this case, of a neighbourhood). Deformation is expressive of public perception, represented by mental maps, and it’s realized by a specific functionality of the software ArcGIS. This typology of map is important like a communication tool in the participative processes, and it’s also a valid analysis instrument for the urban planner. This stretched maps are inclusive in relation to people’s vision, and consequently really democratic and ethic. Finally I make some proposal for a guidelines document for the planner who wants to apply this method, and I suggest some future developments of this research in urban, technological and social sciences.
26-feb-2014
L'obiettivo della ricerca è quello di approfondire e valutare da un punto di vista critico l’utilizzo dei GIS nel campo della pianificazione territoriale, sia per quanto riguarda l’eventuale strumentalizzazione politica degli stessi, sia nell’ottica del loro impatto sulla percezione collettiva dello spazio, trasformato in un mondo “virtuale” che con facilità e quasi in modo automatico viene identificato con quello reale. Tale studio è volto a raggiungere una maggiore consapevolezza delle potenzialità dei GIS, in senso sia positivo che negativo, e del loro valore politico e comunicativo oltre che tecnico – pratico, verificando se esista una possibilità di un loro utilizzo in modo strutturalmente democratico e collettivo in senso pieno. Il percorso di ricerca è suddiviso in tre parti: nella prima si parla dei GIS in qualità di mappe informatizzate, e della carta in senso più ampio sia come elaborato del processo di rappresentazione del territorio sia come graficizzazione della percezione di esso. Nella seconda parte vengono affrontate le questioni relative alla giustizia sociale e ai processi partecipativi nella gestione del territorio. Infine nella terza parte vengono descritti alcuni casi studio significativi, e viene presentato il progetto realizzato nel corso della ricerca, che consiste nell'applicazione ad un contesto urbano di quartiere un metodo sperimentale di rappresentazione cartografica "deformata". La deformazione è stata effettuata sulla base della percezione degli abitanti, espressa attraverso una serie di mappe mentali, attraverso una particolare funzione del software ArcGIS. Un elaborato di tal genere è utile sia come strumento di comunicazione nei processi partecipativi, per discutere e costruire con gli abitanti un’immagine del territorio più democratica, inclusiva di tutti i punti di vista delle comunità locali e vicina alla loro percezione, sia come documento valido per l'analisi urbanistica, al pari delle rappresentazioni cartografiche tradizionali. A conclusione della tesi vengono tracciate delle linee guida per il pianificatore che voglia utilizzare questo strumento, e delle prospettive di sviluppi futuri in diversi campi, da quello più strettamente tecnico-informatico a quello delle scienze sociali.
GIS, mappa, giustizia sociale
Giannola, . (2014). DIGITAL MAPPING E GIUSTIZIA SOCIALE.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/90883
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