Quanto è “naturale” il nesso tra violenza e umanità? Ovvero, una violenza rappresentata in termini di bestialità comporta una visione dell’umanità nella quale la violenza è relegata ai margini? Muovendo da queste domande il filo rosso che attraversa tutto il volume è il concetto di ‘antropopoiesi’: strumento euristico, concepito e discusso in campo socio-antropologico, appare qui efficace per sottolineare la dimensione di rappresentazione culturale dell’atto violento. Le situazioni narrative dell’Iliade e della tragedia nelle quali la violenza si manifesta con tratti di ferinità sono dispositivi atti a cogliere la costruzione di un modello di umanità che stabilisce comportamenti, fissa limiti, detta norme, collocando la violenza all’interno o al contrario al di fuori della definizione di essere umano. Non così nella commedia aristofanea, che, della violenza nella tradizione epica e tragica, mostra il rovesciamento e l’abbassamento, fino a farne smarrire il senso. L’invito sotteso in queste pagine è dunque quello di riconoscere e comprendere la violenza all’interno dell’identità propriamente umana, acquisendo piena consapevolezza che è l’essere umano –nel suo status di essere culturale – a fare violenza a un altro essere umano, sempre e comunque.
ANDO', V. (2013). Violenza bestiale. Modelli dell'umano nella poesia greca epica e drammatica. Caltanissetta-Roma : Salvatore Sciascia.
Violenza bestiale. Modelli dell'umano nella poesia greca epica e drammatica
ANDO', Valeria
2013-01-01
Abstract
Quanto è “naturale” il nesso tra violenza e umanità? Ovvero, una violenza rappresentata in termini di bestialità comporta una visione dell’umanità nella quale la violenza è relegata ai margini? Muovendo da queste domande il filo rosso che attraversa tutto il volume è il concetto di ‘antropopoiesi’: strumento euristico, concepito e discusso in campo socio-antropologico, appare qui efficace per sottolineare la dimensione di rappresentazione culturale dell’atto violento. Le situazioni narrative dell’Iliade e della tragedia nelle quali la violenza si manifesta con tratti di ferinità sono dispositivi atti a cogliere la costruzione di un modello di umanità che stabilisce comportamenti, fissa limiti, detta norme, collocando la violenza all’interno o al contrario al di fuori della definizione di essere umano. Non così nella commedia aristofanea, che, della violenza nella tradizione epica e tragica, mostra il rovesciamento e l’abbassamento, fino a farne smarrire il senso. L’invito sotteso in queste pagine è dunque quello di riconoscere e comprendere la violenza all’interno dell’identità propriamente umana, acquisendo piena consapevolezza che è l’essere umano –nel suo status di essere culturale – a fare violenza a un altro essere umano, sempre e comunque.File | Dimensione | Formato | |
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