Nella recente crisi globale i poderosi flussi di capitali finanziari, sociali e relazionali che hanno alimentato la riqualificazione urbana nel corso degli ultimi quindici anni non sono più disponibili ad essere intercettati in maniera indiscriminata così come è stato possibile fino a qualche anno fa. Nell'era della crisi strutturale le città più dinamiche non sono più quelle in grado di attrarre progetti urbani iconici ed investitori spinti dal mercato immobiliare o dalla redditività delle attività ricreative, ma quelle città che, a partire dalle loro profonde e diversificate risorse culturali, saranno capaci di attuare una vera e propria “metamorfosi” per usarle come base per la creazione di nuove culture, nuove ecologie e per creare nuovi stimoli economici in grado di farle ripartire. Rigenerare il waterfront, quindi, non è più facile occasione per investimenti a lungo termine o per allocare in maniera redditizia le plusvalenze finanziarie delle multinazionali o degli hedge funds, ma la nuova Gateway City (la città-porta) dovrà essere alimentata dalla creatività per fornire preziose opportunità allo sviluppo – non solo quantitativo ma sempre più qualitativo – e per produrre effetti sia nel dominio dei beni comuni che in quello degli interessi privati.

Carta, M. (2013). Il Paradigma della Città Fluida. In M. Carta (a cura di), In current global crisis the strong flows of financial, social and relational capitals that powered urban regeneration over the last fifteen years are no longer available to be tapped in an indiscriminate manner as was the case until just a few years ago. The most dynamic cities in the future will no longer be those that are able to attract urban projects and investors driven by the real estate market or leisure-based development, but the cities that have deep and different cultural resources and that are able to use them as the basis for creating new urban cultures and for generating new economic values. Revitalising waterfront is no longer easy opportunity for long-term investments or for using the financial capital gains of corporation or hedge funds, but a more creative-driven port city has to provide precious opportunities for real development – not only quantitative but more and more qualitative – that is able to produce effects in both the domain of collective assets and that of private capitals. (pp. 19-32). Palermo : Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Palermo.

Il Paradigma della Città Fluida

CARTA, Maurizio
2013-01-01

Abstract

Nella recente crisi globale i poderosi flussi di capitali finanziari, sociali e relazionali che hanno alimentato la riqualificazione urbana nel corso degli ultimi quindici anni non sono più disponibili ad essere intercettati in maniera indiscriminata così come è stato possibile fino a qualche anno fa. Nell'era della crisi strutturale le città più dinamiche non sono più quelle in grado di attrarre progetti urbani iconici ed investitori spinti dal mercato immobiliare o dalla redditività delle attività ricreative, ma quelle città che, a partire dalle loro profonde e diversificate risorse culturali, saranno capaci di attuare una vera e propria “metamorfosi” per usarle come base per la creazione di nuove culture, nuove ecologie e per creare nuovi stimoli economici in grado di farle ripartire. Rigenerare il waterfront, quindi, non è più facile occasione per investimenti a lungo termine o per allocare in maniera redditizia le plusvalenze finanziarie delle multinazionali o degli hedge funds, ma la nuova Gateway City (la città-porta) dovrà essere alimentata dalla creatività per fornire preziose opportunità allo sviluppo – non solo quantitativo ma sempre più qualitativo – e per produrre effetti sia nel dominio dei beni comuni che in quello degli interessi privati.
2013
Settore ICAR/21 - Urbanistica
Carta, M. (2013). Il Paradigma della Città Fluida. In M. Carta (a cura di), In current global crisis the strong flows of financial, social and relational capitals that powered urban regeneration over the last fifteen years are no longer available to be tapped in an indiscriminate manner as was the case until just a few years ago. The most dynamic cities in the future will no longer be those that are able to attract urban projects and investors driven by the real estate market or leisure-based development, but the cities that have deep and different cultural resources and that are able to use them as the basis for creating new urban cultures and for generating new economic values. Revitalising waterfront is no longer easy opportunity for long-term investments or for using the financial capital gains of corporation or hedge funds, but a more creative-driven port city has to provide precious opportunities for real development – not only quantitative but more and more qualitative – that is able to produce effects in both the domain of collective assets and that of private capitals. (pp. 19-32). Palermo : Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Palermo.
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