Negli ultimi venti anni una crescente attenzione verso le problematiche ambientali ha generato un dibattito sul “green fiscal reform” sia a livello europeo che nei singoli stati membri. Anche in Italia si è assistito ad interventi normativi di natura centrale con la finalità di rivalutare alcuni strumenti a sostegno di politiche per la tutela dell’ambiente naturale. L’ambito delle imposte ambientali si caratterizza per lo stretto collegamento al contesto territoriale. Da un lato, infatti, le esternalità ricadono principalmente sugli abitanti delle aree interessate e dall’altro gli enti locali si trovano nella posizione migliore per valutarle e gestirle con gli strumenti di politica fiscale. Contemporaneamente nel nostro paese si è assistito ad un processo di decentramento di poteri - iniziato negli anni ’70 con il Decreto Presidenziale N. 616 del 1977 – dove la gestione di cave e miniere, attribuita alle Regioni, può risultare un interessante caso-studio. Il focus del nostro lavoro è analizzare le imposte regionali sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato ed in particolare le imposte per la coltivazione di cave e miniere. Un’analisi descrittiva e nostre elaborazioni (si veda Auci, Castellucci e Vignani, 2012) su dati relativi a concessioni e canoni e dati di statistica ufficiale di settore evidenziano sia un pesante ritardo nell’applicazione di strumenti di politica fiscale sia una governance non adeguata nell’uso efficiente di beni pubblici quali le risorse naturali non-rinnovabili.

Auci, S., Castellucci, L., Vignani, D. (2013). Imposte e Governance Regionale in Materia di Cave e Miniere in Italia. In V. Ficari (a cura di), Tourism taxation. Torino : G. Giappichelli editore.

Imposte e Governance Regionale in Materia di Cave e Miniere in Italia

AUCI, Sabrina;
2013-01-01

Abstract

Negli ultimi venti anni una crescente attenzione verso le problematiche ambientali ha generato un dibattito sul “green fiscal reform” sia a livello europeo che nei singoli stati membri. Anche in Italia si è assistito ad interventi normativi di natura centrale con la finalità di rivalutare alcuni strumenti a sostegno di politiche per la tutela dell’ambiente naturale. L’ambito delle imposte ambientali si caratterizza per lo stretto collegamento al contesto territoriale. Da un lato, infatti, le esternalità ricadono principalmente sugli abitanti delle aree interessate e dall’altro gli enti locali si trovano nella posizione migliore per valutarle e gestirle con gli strumenti di politica fiscale. Contemporaneamente nel nostro paese si è assistito ad un processo di decentramento di poteri - iniziato negli anni ’70 con il Decreto Presidenziale N. 616 del 1977 – dove la gestione di cave e miniere, attribuita alle Regioni, può risultare un interessante caso-studio. Il focus del nostro lavoro è analizzare le imposte regionali sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato ed in particolare le imposte per la coltivazione di cave e miniere. Un’analisi descrittiva e nostre elaborazioni (si veda Auci, Castellucci e Vignani, 2012) su dati relativi a concessioni e canoni e dati di statistica ufficiale di settore evidenziano sia un pesante ritardo nell’applicazione di strumenti di politica fiscale sia una governance non adeguata nell’uso efficiente di beni pubblici quali le risorse naturali non-rinnovabili.
2013
Auci, S., Castellucci, L., Vignani, D. (2013). Imposte e Governance Regionale in Materia di Cave e Miniere in Italia. In V. Ficari (a cura di), Tourism taxation. Torino : G. Giappichelli editore.
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