Da anni la Sicilia è territorio di sperimentazione di pratiche e processi di programmazione indirizzati a perseguire obiettivi di sviluppo locale. Una quota rilevante di risorse comunitarie è destinata alle città, poiché la riqualificazione urbana è uno degli obiettivi della intera programmazione regionale delle politiche di sviluppo. In questa prospettiva, le aree dismesse assumono una nuova declinazione che ne ridefinisce il ruolo nelle dinamiche attuali delle città, poiché quelli che spesso sono stati definiti “vuoti” urbani, costituiscono oggi un potenziale patrimonio da scoprire, riutilizzare e reinterpretare, su cui costruire percorsi endogeni di sviluppo. Riqualificare le aree dismesse non dovrebbe significare scambiare valori economici con valori storici, simbolici e ambientali, né produrre solo benefici immobiliari unidirezionali bensì dovrebbe produrre “qualità urbana” per la società locale, poiché esse sono ambiti urbani ricchi di valori simbolici, di cultura del lavoro e di stili di vita locali, ovvero luoghi dell’identità locale e della memoria collettiva. A partire da questa premessa, la tesi sostenuta è che gli insediamenti produttivi, militari, ferroviari e le aree in disuso nel territorio urbano possono tradursi in occasioni di sviluppo urbano sostenibile se esiste un progetto complessivo di riqualificazione urbana, formulato all’interno di un piano urbanistico concepito con le stesse finalità e ridefinito nell’ambito di strategie condivise della città per la città, sotto la giuda indispensabile di un soggetto istituzionale che sappia mobilitare e coordinare azioni congiunte e interazioni tra reti variegate di attori pubblici e privati. Il campo entro il quale la tesi trova argomentazioni è quello dell’indagine sulle politiche urbane avviate nella città di Palermo, realtà urbana in cui i finanziamenti comunitari hanno creato le premesse per aprire la strada dello sviluppo locale. Il Prg vigente finalizzato a “la riqualificazione ambientale ed il recupero e riconversione del patrimonio edilizio esistente”, in contrasto con il precedente Prg che ha prodotto un incontenibile consumo di suolo, individua le “aree risorsa” come un sistema di ambiti urbani su cui avviare un percorso di riqualificazione e riuso. Contemporaneamente la città si è dotata di un Piano strategico che si pone come strumento che dovrebbe fare convergere risorse, soggetti e interessi molteplici per costruire il futuro della città. L’indagine condotta cercherà di verificare e dimostrare la validità della tesi proposta a partire dall’analisi del Piano urbanistico e del Piano strategico ed in particolare degli scenari di attuazione per la città in relazione al riuso di aree e siti dismessi. Le prospettive di lavoro sono quelle di monitorare le politiche urbane in atto nella città siciliane, attraverso l’individuazione di un set di indicatori utili a valutare se gli strumenti messi in campo sono in grado di avviare un percorso di sviluppo urbano sostenibile o se le occasioni di riqualificazione urbana si traducono in ulteriori speculazioni immobiliari che seguono i prevalenti interessi privati.

ORLANDO, M. (2012). Le aree risorsa a Palermo. Una opportunità di sviluppo urbano sostenibile?. PLANUM, 25(25), 1-8.

Le aree risorsa a Palermo. Una opportunità di sviluppo urbano sostenibile?

ORLANDO, Marilena
2012-01-01

Abstract

Da anni la Sicilia è territorio di sperimentazione di pratiche e processi di programmazione indirizzati a perseguire obiettivi di sviluppo locale. Una quota rilevante di risorse comunitarie è destinata alle città, poiché la riqualificazione urbana è uno degli obiettivi della intera programmazione regionale delle politiche di sviluppo. In questa prospettiva, le aree dismesse assumono una nuova declinazione che ne ridefinisce il ruolo nelle dinamiche attuali delle città, poiché quelli che spesso sono stati definiti “vuoti” urbani, costituiscono oggi un potenziale patrimonio da scoprire, riutilizzare e reinterpretare, su cui costruire percorsi endogeni di sviluppo. Riqualificare le aree dismesse non dovrebbe significare scambiare valori economici con valori storici, simbolici e ambientali, né produrre solo benefici immobiliari unidirezionali bensì dovrebbe produrre “qualità urbana” per la società locale, poiché esse sono ambiti urbani ricchi di valori simbolici, di cultura del lavoro e di stili di vita locali, ovvero luoghi dell’identità locale e della memoria collettiva. A partire da questa premessa, la tesi sostenuta è che gli insediamenti produttivi, militari, ferroviari e le aree in disuso nel territorio urbano possono tradursi in occasioni di sviluppo urbano sostenibile se esiste un progetto complessivo di riqualificazione urbana, formulato all’interno di un piano urbanistico concepito con le stesse finalità e ridefinito nell’ambito di strategie condivise della città per la città, sotto la giuda indispensabile di un soggetto istituzionale che sappia mobilitare e coordinare azioni congiunte e interazioni tra reti variegate di attori pubblici e privati. Il campo entro il quale la tesi trova argomentazioni è quello dell’indagine sulle politiche urbane avviate nella città di Palermo, realtà urbana in cui i finanziamenti comunitari hanno creato le premesse per aprire la strada dello sviluppo locale. Il Prg vigente finalizzato a “la riqualificazione ambientale ed il recupero e riconversione del patrimonio edilizio esistente”, in contrasto con il precedente Prg che ha prodotto un incontenibile consumo di suolo, individua le “aree risorsa” come un sistema di ambiti urbani su cui avviare un percorso di riqualificazione e riuso. Contemporaneamente la città si è dotata di un Piano strategico che si pone come strumento che dovrebbe fare convergere risorse, soggetti e interessi molteplici per costruire il futuro della città. L’indagine condotta cercherà di verificare e dimostrare la validità della tesi proposta a partire dall’analisi del Piano urbanistico e del Piano strategico ed in particolare degli scenari di attuazione per la città in relazione al riuso di aree e siti dismessi. Le prospettive di lavoro sono quelle di monitorare le politiche urbane in atto nella città siciliane, attraverso l’individuazione di un set di indicatori utili a valutare se gli strumenti messi in campo sono in grado di avviare un percorso di sviluppo urbano sostenibile o se le occasioni di riqualificazione urbana si traducono in ulteriori speculazioni immobiliari che seguono i prevalenti interessi privati.
2012
Settore ICAR/21 - Urbanistica
ORLANDO, M. (2012). Le aree risorsa a Palermo. Una opportunità di sviluppo urbano sostenibile?. PLANUM, 25(25), 1-8.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/76123
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