Il lavoro si è proposto di individuare una serie di questioni che il tema, per così dire «classico», della «frode alla legge» pone anche nella prospettiva del diritto privato europeo. Dopo aver tentato di raccogliere spazi e frammenti di arresti per estrapolarne un quadro organico, ci si è così trovati a dover trattare una serie di tematiche che alludono a una omogeneità di argomenti (quelli concernenti l’autonomia privata) che seguono, in concreto, itinerari tutt’altro che omogenei. Il che ha reso difficile il tentativo di delineare una sintesi il più possibile completa dei temi trattati. L’esperienza diacronica del concetto di frode ha reso necessaria una ricostruzione storico-comparatistica, non come indagine fine a sé stessa ma come analisi rivolta a svelare le ambiguità strutturali e funzionali di tale concetto. Dottrina, prassi e giurisprudenza si misurano, infatti, con una normativa codicistica che offre una trama talmente scarna, quando non addirittura incerta, da rendere essenziali e i riferimenti storici, da cui ancòra originano fondamentali questioni interpretative, e i riferimenti comparatistici, entro cui va inquadrata la tendenza all’uniformazione di un diritto privato europeo. Preso atto delle difficoltà che si incontrano nel tentare una soddisfacente definizione del fenomeno elusivo, derivanti dalla inevitabile oscurità del concetto stesso di frode, oltre che dall’ambigua formulazione dell’art. 1344 c.c., si è tentato di superare le contraddizioni ed i limiti delle tesi elaborate sul tema, con l’auspicio di poter fornire spunti interessanti per una costruzione «attuale» e «in positivo» della frode alla legge. In tale ottica, si è provveduto a definire il campo di applicazione della disposizione normativa concernente l’argomento trattato, al fine di meglio delineare i limiti entro cui l’interprete può fare riferimento alla clausola generale contenuta nell’art. 1344 c.c. La disposizione in esame demanda all’interprete una responsabilità ulteriore: porre in essere una sorta di giudizio di secondo grado, un singolare giudizio che l’ordinamento contempla quale valvola di sicurezza, contro il paradosso, sempre possibile e ampiamente sperimentato nella storia giuridica, a tal punto da diventare proverbiale, che la legalità sia usata contro la legge stessa.

(2010). La frode alla legge nel diritto interno e l'uniformazione europea della disciplina dei contratti. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Palermo, 2010).

La frode alla legge nel diritto interno e l'uniformazione europea della disciplina dei contratti

POMPEO, Valeria
2010-03-26

Abstract

Il lavoro si è proposto di individuare una serie di questioni che il tema, per così dire «classico», della «frode alla legge» pone anche nella prospettiva del diritto privato europeo. Dopo aver tentato di raccogliere spazi e frammenti di arresti per estrapolarne un quadro organico, ci si è così trovati a dover trattare una serie di tematiche che alludono a una omogeneità di argomenti (quelli concernenti l’autonomia privata) che seguono, in concreto, itinerari tutt’altro che omogenei. Il che ha reso difficile il tentativo di delineare una sintesi il più possibile completa dei temi trattati. L’esperienza diacronica del concetto di frode ha reso necessaria una ricostruzione storico-comparatistica, non come indagine fine a sé stessa ma come analisi rivolta a svelare le ambiguità strutturali e funzionali di tale concetto. Dottrina, prassi e giurisprudenza si misurano, infatti, con una normativa codicistica che offre una trama talmente scarna, quando non addirittura incerta, da rendere essenziali e i riferimenti storici, da cui ancòra originano fondamentali questioni interpretative, e i riferimenti comparatistici, entro cui va inquadrata la tendenza all’uniformazione di un diritto privato europeo. Preso atto delle difficoltà che si incontrano nel tentare una soddisfacente definizione del fenomeno elusivo, derivanti dalla inevitabile oscurità del concetto stesso di frode, oltre che dall’ambigua formulazione dell’art. 1344 c.c., si è tentato di superare le contraddizioni ed i limiti delle tesi elaborate sul tema, con l’auspicio di poter fornire spunti interessanti per una costruzione «attuale» e «in positivo» della frode alla legge. In tale ottica, si è provveduto a definire il campo di applicazione della disposizione normativa concernente l’argomento trattato, al fine di meglio delineare i limiti entro cui l’interprete può fare riferimento alla clausola generale contenuta nell’art. 1344 c.c. La disposizione in esame demanda all’interprete una responsabilità ulteriore: porre in essere una sorta di giudizio di secondo grado, un singolare giudizio che l’ordinamento contempla quale valvola di sicurezza, contro il paradosso, sempre possibile e ampiamente sperimentato nella storia giuridica, a tal punto da diventare proverbiale, che la legalità sia usata contro la legge stessa.
26-mar-2010
Frode alla legge; Causa del contratto
(2010). La frode alla legge nel diritto interno e l'uniformazione europea della disciplina dei contratti. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Palermo, 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/74405
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