Lo studio individua i sistemi proporzionali e compositivi del quadrone in stucco raffigurante La presentazione di Gesù al tempio, situato nella chiesa di S. Spirito, realizzato da Giacomo Serpotta agli inizi del XVIII secolo; all’interno del quadrone si alternano sia figure a tuttotondo, sia altorilievi che bassorilievi. Oltre lo studio delle proporzioni si sono analizzati alcuni elementi della grammatica visiva come la composizione e lo spazio. La rappresentazione illusoria dello spazio - di cui Giacomo Serpotta era un interprete eccezionale - come infinita e molteplice continuità spaziale, nasce da una nuova concezione dello spazio maturata dalla crisi della cultura umanistica e rinascimentale, in seguito alla lunga serie di sconvolgenti scoperte scientifiche che sovvertirono la tradizionale concezione geocentrica e antropocentrica del mondo. Equilibrio ed instabilità, spiritualità e materialità, infinito e finito, divinità e natura, coesistono nell’opera esaminata e si identificano continuamente, così come coesiste nell’osservatore la sua duplice identità di attore e spettatore privilegiato della “rappresentazione teatrale” voluta e diretta dalla Divina Provvidenza.
Chiazza, A. (2009). Presentazione di Gesù al tempio. Proporzioni e composizione. In M. La Monica (a cura di), La Chiesa di Santo Spirito in Agrigento. Stucchi di Serpotta e illusionismo pittorico-architettonico (pp. 159-168). Palermo : Pitti Edizioni.
Presentazione di Gesù al tempio. Proporzioni e composizione
CHIAZZA, Maria Antonella
2009-01-01
Abstract
Lo studio individua i sistemi proporzionali e compositivi del quadrone in stucco raffigurante La presentazione di Gesù al tempio, situato nella chiesa di S. Spirito, realizzato da Giacomo Serpotta agli inizi del XVIII secolo; all’interno del quadrone si alternano sia figure a tuttotondo, sia altorilievi che bassorilievi. Oltre lo studio delle proporzioni si sono analizzati alcuni elementi della grammatica visiva come la composizione e lo spazio. La rappresentazione illusoria dello spazio - di cui Giacomo Serpotta era un interprete eccezionale - come infinita e molteplice continuità spaziale, nasce da una nuova concezione dello spazio maturata dalla crisi della cultura umanistica e rinascimentale, in seguito alla lunga serie di sconvolgenti scoperte scientifiche che sovvertirono la tradizionale concezione geocentrica e antropocentrica del mondo. Equilibrio ed instabilità, spiritualità e materialità, infinito e finito, divinità e natura, coesistono nell’opera esaminata e si identificano continuamente, così come coesiste nell’osservatore la sua duplice identità di attore e spettatore privilegiato della “rappresentazione teatrale” voluta e diretta dalla Divina Provvidenza.File | Dimensione | Formato | |
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