Scopo dell’intervento è la presentazione del modello ipertestuale e sperimentale di edizione, ricerca e comunicazione storica incentrato su un corpus di testi documentari codificati adottando la sintassi XML e uno schema di marcatura calibrato sulle caratteristiche specifiche della documentazione e sulle classiche esigenze e categorie di analisi critica della ricerca storica. Ai fini della progetto di ricerca e lavoro, si è scelto come oggetto d’indagine e applicazione un cartulario vescovile, il Liber privilegiorum Sanctae Montis Regalis ecclesiae, nell’inedita tradizione quattrocentesca riportata dal codice Vat. Lat. 3880 attualmente conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana: una serie documentaria non numerosa ma omogenea, adatta quindi al carattere di questo lavoro, finalizzato ad ottenere in modo semplice ma ricco le possibili correlazioni tra testi e dati, nel tentativo di superare i problemi concettuali e metodologici riscontrati dagli storici nell’utilizzo dei rigidi DataBase, inadeguati ad esprimere la complessità di dati qualitativi. L’esperimento condotto è stato concepito come un laboratorio attraverso cui comprendere con più precisione la natura non neutra del fenomeno informatico e delle profonde implicazioni epistemologiche che la sua applicazione comporta: superando il tradizionale discorso storico, caratterizzato da linearità, esso è infatti in grado di rappresentare processi simultanei e interconnessi, proponendo un veicolo comunicativo in grado di incorporare ipertestualmente fonti disparate, e riconfigurando così strumentazione tecnica e prassi accademica. Si parla, chiaramente, di una sperimentazione sostenibile, con la quale esperire – valorizzando il mezzo telematico e la sua specificità di linguaggio – la possibilità di ricostruire un codice che ricomprenda, entro un’ampia ragnatela ipertestuale, i documenti prodotti da uno specifico soggetto istituzionale e la loro storia, cercando altresì di evitare il più possibile lo stravolgimento dell’identità disciplinare attraverso l’uso di strumenti e classificazioni consueti, in grado di soddisfare le esigenze di rigore interpretativo imposte sia dalla tradizione che dal digitale. Si tratta dunque di un tentativo di storiografia digitale che contenga e renda visibili i nessi della documentazione, rispecchiandone il dinamismo e le direzioni strategiche nell’organizzazione politica dell’ente e del territorio, ma i cui connotati principali restino la flessibilità, la pluralità dei percorsi di consultazione e la differenziazione dei possibili approcci.

Falletta, S. (2011). Dalla carta al bit. L’edizione digitale del cartulario di Santa Maria Nova di Monreale [Altro].

Dalla carta al bit. L’edizione digitale del cartulario di Santa Maria Nova di Monreale

FALLETTA, Serena
2011-01-01

Abstract

Scopo dell’intervento è la presentazione del modello ipertestuale e sperimentale di edizione, ricerca e comunicazione storica incentrato su un corpus di testi documentari codificati adottando la sintassi XML e uno schema di marcatura calibrato sulle caratteristiche specifiche della documentazione e sulle classiche esigenze e categorie di analisi critica della ricerca storica. Ai fini della progetto di ricerca e lavoro, si è scelto come oggetto d’indagine e applicazione un cartulario vescovile, il Liber privilegiorum Sanctae Montis Regalis ecclesiae, nell’inedita tradizione quattrocentesca riportata dal codice Vat. Lat. 3880 attualmente conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana: una serie documentaria non numerosa ma omogenea, adatta quindi al carattere di questo lavoro, finalizzato ad ottenere in modo semplice ma ricco le possibili correlazioni tra testi e dati, nel tentativo di superare i problemi concettuali e metodologici riscontrati dagli storici nell’utilizzo dei rigidi DataBase, inadeguati ad esprimere la complessità di dati qualitativi. L’esperimento condotto è stato concepito come un laboratorio attraverso cui comprendere con più precisione la natura non neutra del fenomeno informatico e delle profonde implicazioni epistemologiche che la sua applicazione comporta: superando il tradizionale discorso storico, caratterizzato da linearità, esso è infatti in grado di rappresentare processi simultanei e interconnessi, proponendo un veicolo comunicativo in grado di incorporare ipertestualmente fonti disparate, e riconfigurando così strumentazione tecnica e prassi accademica. Si parla, chiaramente, di una sperimentazione sostenibile, con la quale esperire – valorizzando il mezzo telematico e la sua specificità di linguaggio – la possibilità di ricostruire un codice che ricomprenda, entro un’ampia ragnatela ipertestuale, i documenti prodotti da uno specifico soggetto istituzionale e la loro storia, cercando altresì di evitare il più possibile lo stravolgimento dell’identità disciplinare attraverso l’uso di strumenti e classificazioni consueti, in grado di soddisfare le esigenze di rigore interpretativo imposte sia dalla tradizione che dal digitale. Si tratta dunque di un tentativo di storiografia digitale che contenga e renda visibili i nessi della documentazione, rispecchiandone il dinamismo e le direzioni strategiche nell’organizzazione politica dell’ente e del territorio, ma i cui connotati principali restino la flessibilità, la pluralità dei percorsi di consultazione e la differenziazione dei possibili approcci.
2011
Falletta, S. (2011). Dalla carta al bit. L’edizione digitale del cartulario di Santa Maria Nova di Monreale [Altro].
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