L’occasione per questo volume è nata durante il concorso di idee Coprire l’Antico, con l’obiettivo di offrire agli Allievi della Facoltà di Architettura di Palermo, “un’occasione didattica, sperimentale e interdisciplinare, in cui si confrontino l’Istituzione universitaria e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali”. Le attività hanno impegnato i Laboratorio di Sintesi Finale ”Recupero e Fruizione dei Contesti Antichi”, i Corsi di Progettazione Esecutiva dell’Architettura e Riqualificazione e Manutenzione dell’Architettura. Il successo dell’occasione didattica ha sollecitato una ricerca e un programma editoriale, articolato in due tomi. Il presente volume si avvale del contributo di Maria Clara Ruggieri, per le questioni che sono legate agli aspetti immateriali, all’interpretazione del senso che i resti monumentali hanno e all’individuazione di istanze per una musealizzazione affidabile, sia del contributo di Cesare Sposito, per le questioni tecnologiche. Ne risulta il sottotitolo significativo: dalla definizione del valore alla protezione della materia. La prima parte del volume è trattata dalla Ruggieri. In quanto l’attività di musealizzazione non può essere che complessa, molte riflessioni scaturiscono da una serie di domande quali come, cosa e per cosa musealizzare, per chi, per quanti, per quando o fino a quando musealizzare, dove e come musealizzare. Costituiscono premessa due assunti di base: che il primo atto relativo al processo operativo è quello di appurare l’importanza di un certo sito e di decidere le più appropriate strategie di conservazione; che il vero oggetto della musealizzazione è ricostruire l’evidenza materiale e immateriale di una comunità e del suo ambiente. Nella predilezione per la new museology, che sostiene il legame con il territorio, l’Autrice sviluppa il tema della reintegrazione culturale e il concetto di musealizzazione, per assicurare la condizione di affidabilità agli interventi, le istanze richieste dalla museologia quali le tendenze strutturali, i principi strategici e le previdenze gestionali, infine la proposta di un modello di processo per la musealizzazione, che sia in grado di verificare i livelli di affidabilità. Il contributo di Cesare Sposito inizia con il proporre la locuzione di processo conservativo, per indicare la complessità delle operazioni e per definire le varie fasi operative, mirate alla conoscenza, alla conservazione, alla valorizzazione e alla fruizione. Se l’esito di tali attività è un prodotto, di esso vanno posti i requisiti, per rispondere alle esigenze dell’utenza e per essere di qualità. Definendo poi il sistema edilizio nei suoi subsistemi, ambientale e tecnologico, l’Autore di sofferma a descrivere le classi delle unità tecnologiche: la struttura e la chiusura. Successivamente presenta lo stato dell’arte delle strutture di protezione, dopo aver specificato esigenze e requisiti dell’architettura ruderale e degli interventi, esponendo alcune questioni morfologiche, tipologiche e strutturali. Conclude infine il presente volume un ampio e aggiornato repertorio di esempi di protezione per i siti archeologici.

Sposito, C., Ruggieri Tricoli, M.C. (2012). I siti archeologici:dalla definizione del valore alla protezione della materia. Palermo : Dario Flaccovio Editore.

I siti archeologici:dalla definizione del valore alla protezione della materia

SPOSITO, Cesare;
2012-01-01

Abstract

L’occasione per questo volume è nata durante il concorso di idee Coprire l’Antico, con l’obiettivo di offrire agli Allievi della Facoltà di Architettura di Palermo, “un’occasione didattica, sperimentale e interdisciplinare, in cui si confrontino l’Istituzione universitaria e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali”. Le attività hanno impegnato i Laboratorio di Sintesi Finale ”Recupero e Fruizione dei Contesti Antichi”, i Corsi di Progettazione Esecutiva dell’Architettura e Riqualificazione e Manutenzione dell’Architettura. Il successo dell’occasione didattica ha sollecitato una ricerca e un programma editoriale, articolato in due tomi. Il presente volume si avvale del contributo di Maria Clara Ruggieri, per le questioni che sono legate agli aspetti immateriali, all’interpretazione del senso che i resti monumentali hanno e all’individuazione di istanze per una musealizzazione affidabile, sia del contributo di Cesare Sposito, per le questioni tecnologiche. Ne risulta il sottotitolo significativo: dalla definizione del valore alla protezione della materia. La prima parte del volume è trattata dalla Ruggieri. In quanto l’attività di musealizzazione non può essere che complessa, molte riflessioni scaturiscono da una serie di domande quali come, cosa e per cosa musealizzare, per chi, per quanti, per quando o fino a quando musealizzare, dove e come musealizzare. Costituiscono premessa due assunti di base: che il primo atto relativo al processo operativo è quello di appurare l’importanza di un certo sito e di decidere le più appropriate strategie di conservazione; che il vero oggetto della musealizzazione è ricostruire l’evidenza materiale e immateriale di una comunità e del suo ambiente. Nella predilezione per la new museology, che sostiene il legame con il territorio, l’Autrice sviluppa il tema della reintegrazione culturale e il concetto di musealizzazione, per assicurare la condizione di affidabilità agli interventi, le istanze richieste dalla museologia quali le tendenze strutturali, i principi strategici e le previdenze gestionali, infine la proposta di un modello di processo per la musealizzazione, che sia in grado di verificare i livelli di affidabilità. Il contributo di Cesare Sposito inizia con il proporre la locuzione di processo conservativo, per indicare la complessità delle operazioni e per definire le varie fasi operative, mirate alla conoscenza, alla conservazione, alla valorizzazione e alla fruizione. Se l’esito di tali attività è un prodotto, di esso vanno posti i requisiti, per rispondere alle esigenze dell’utenza e per essere di qualità. Definendo poi il sistema edilizio nei suoi subsistemi, ambientale e tecnologico, l’Autore di sofferma a descrivere le classi delle unità tecnologiche: la struttura e la chiusura. Successivamente presenta lo stato dell’arte delle strutture di protezione, dopo aver specificato esigenze e requisiti dell’architettura ruderale e degli interventi, esponendo alcune questioni morfologiche, tipologiche e strutturali. Conclude infine il presente volume un ampio e aggiornato repertorio di esempi di protezione per i siti archeologici.
2012
Settore ICAR/12 - Tecnologia Dell'Architettura
Settore ICAR/16 - Architettura Degli Interni E Allestimento
88-7758-545-5
Sposito, C., Ruggieri Tricoli, M.C. (2012). I siti archeologici:dalla definizione del valore alla protezione della materia. Palermo : Dario Flaccovio Editore.
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