Il vol. presenta, debitamente ampliati, rielaborati e aggiornati, quattro studi (già precedentemente comparsi in varie sedi, dal 1993 al 2009) sulla poesia d’amore mediolatina, in un arco cronologico che va dal sec. VI (Venanzio Fortunato) al XIV (Giovanni del Virgilio e ser Nuccio da Tolentino), passando attraverso i secc. XI e XII (Ildeberto di Lavardin, il “contrasto” fra la monaca e il chierico). In genere, si tratta di un percorso fondato sull’analisi di testi particolarmente significativi (le poesie di Venanzio Fortunato, soprattutto quelle indirizzate a Radegonda di Turingia e ad Agnese di Poitiers; un carme di Ildeberto in lode della regina Matilde d’Inghilterra; il “contrasto” fra la monaca e il chierico – inc. «Te mihi meque tibi genus, aetas et decor aequat» – trasmessoci da vari mss. in versioni talvolta differenti; il «Diaffonus», tenzone poetica di tema amoroso fra il letterato bolognese Giovanni del Virgilio e il notaio marchigiano ser Nuccio da Tolentino), che vengono contestualizzati storicamente e letterariamente ed esaminati dal punto di vista contenutistico, stilistico, metrico. Gli argomenti che, via via, vengono evidenziati riguardano, in primo luogo, i rapporti fra la poesia d’amore mediolatina e la tradizione della poesia amorosa classica (soprattutto Ovidio) e, per i testi più recenti, anche la coeva produzione di poesia d’amore nelle lingue romanze, poi, fra gli altri, il motivo dell’assenza dell’amata (o, per estensione, dell’assenza della persona cara); la "laus", da parte del poeta (sia pur egli, come quasi sempre accade, un chierico) della donna di elevata condizione sociale, monaca, badessa, principessa o addirittura regina; il genere dei "contrastus" e le "altercationes" di argomento amoroso. Gli studi qui accolti sono stretti, fra loro, da innumerevoli relazioni che collegano spesso un capitolo all’altro e che testimoniano, se non altro, un’unità di ricerca e di approccio critico-letterario ai testi qui presentati ed esaminati. Indice del vol.: Premessa – 1. «For absent friends». Il motivo dell’assenza nella poesia di Venanzio Fortunato – 2. Il carme «Ad M‹athildem› reginam» (carm. min. 35) di Ildeberto di Lavardin – 3. Il contrasto fra la monaca e il chierico – 4. Suggestioni classiche, mediolatine e romanze nel «Diaffonus» di Giovanni del Virgilio e ser Nuccio da Tolentino – Indice dei nomi – Indice degli studiosi moderni.

BISANTI, A. (2011). Quattro studi sulla poesia d'amore mediolatina. Spoleto : Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo.

Quattro studi sulla poesia d'amore mediolatina

BISANTI, Armando
2011-01-01

Abstract

Il vol. presenta, debitamente ampliati, rielaborati e aggiornati, quattro studi (già precedentemente comparsi in varie sedi, dal 1993 al 2009) sulla poesia d’amore mediolatina, in un arco cronologico che va dal sec. VI (Venanzio Fortunato) al XIV (Giovanni del Virgilio e ser Nuccio da Tolentino), passando attraverso i secc. XI e XII (Ildeberto di Lavardin, il “contrasto” fra la monaca e il chierico). In genere, si tratta di un percorso fondato sull’analisi di testi particolarmente significativi (le poesie di Venanzio Fortunato, soprattutto quelle indirizzate a Radegonda di Turingia e ad Agnese di Poitiers; un carme di Ildeberto in lode della regina Matilde d’Inghilterra; il “contrasto” fra la monaca e il chierico – inc. «Te mihi meque tibi genus, aetas et decor aequat» – trasmessoci da vari mss. in versioni talvolta differenti; il «Diaffonus», tenzone poetica di tema amoroso fra il letterato bolognese Giovanni del Virgilio e il notaio marchigiano ser Nuccio da Tolentino), che vengono contestualizzati storicamente e letterariamente ed esaminati dal punto di vista contenutistico, stilistico, metrico. Gli argomenti che, via via, vengono evidenziati riguardano, in primo luogo, i rapporti fra la poesia d’amore mediolatina e la tradizione della poesia amorosa classica (soprattutto Ovidio) e, per i testi più recenti, anche la coeva produzione di poesia d’amore nelle lingue romanze, poi, fra gli altri, il motivo dell’assenza dell’amata (o, per estensione, dell’assenza della persona cara); la "laus", da parte del poeta (sia pur egli, come quasi sempre accade, un chierico) della donna di elevata condizione sociale, monaca, badessa, principessa o addirittura regina; il genere dei "contrastus" e le "altercationes" di argomento amoroso. Gli studi qui accolti sono stretti, fra loro, da innumerevoli relazioni che collegano spesso un capitolo all’altro e che testimoniano, se non altro, un’unità di ricerca e di approccio critico-letterario ai testi qui presentati ed esaminati. Indice del vol.: Premessa – 1. «For absent friends». Il motivo dell’assenza nella poesia di Venanzio Fortunato – 2. Il carme «Ad M‹athildem› reginam» (carm. min. 35) di Ildeberto di Lavardin – 3. Il contrasto fra la monaca e il chierico – 4. Suggestioni classiche, mediolatine e romanze nel «Diaffonus» di Giovanni del Virgilio e ser Nuccio da Tolentino – Indice dei nomi – Indice degli studiosi moderni.
2011
Settore L-FIL-LET/08 - Letteratura Latina Medievale E Umanistica
978-88-7988-338-2
BISANTI, A. (2011). Quattro studi sulla poesia d'amore mediolatina. Spoleto : Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo.
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