LA SCULTURA NELLA LETTERATURA ARTISTICA DEL SETTECENTO Dopo essere stata pressoché appiattita sulla pittura nel XVII secolo, in una sostanziale identificazione che vedeva nei principi delle due arti esclusivamente la mimesis, nella letteratura artistica del Settecento la scultura tornò alla ribalta come argomento trattato da diversi punti di vista. Le ragioni di questo rinnovato interesse furono molteplici; esse possono ricondursi, fondamentalmente, a due importanti aspetti: il rinnovato interesse per le antichità, che si manifestò con una notevole ammirazione per le statue antiche, nonché gli studi sulle modalità della conoscenza riconducibili a questo filone interpretativo cui anche l‟estetica del periodo faceva riferimento che, alla luce di nuove esperienze scientifiche, videro nel tatto un canale preferenziale rispetto alla vista e ritennero conseguentemente le opere scultoree meglio conoscibili rispetto a quelle pittoriche. Nei testi del XVIII secolo che prendono in esame la scultura è spesso possibile notare un intersecarsi di questi elementi; accanto ad essi, inoltre, ne affiorano altri relativi ad argomenti molto anteriori, come quello del cinquecentesco Paragone delle arti. La scultura, dunque, fu argomento di opere di stampo prettamente neoclassico, come quelle di Winckelmann, o la Storia della scultura di Cicognara, scritti nei quali si tende ad esaltare le statue classiche e a non apprezzare quelle moderne. Accanto a queste correnti di pensiero se ne pongono altre che invece tendono ad una visione più critica delle opere scultoree, ritenendo quelle moderne, per alcuni aspetti, altrettanto valide rispetto a quelle antiche: Richardson, ad esempio, esprime apprezzamenti positivi sia nei confronti di opere antiche che di altre moderne e addirittura autori come Falconet e Bardon ritengono, per certi versi, i moderni superiori agli antichi. Proprio Falconet presenta nei suoi scritti elementi che richiamano fortemente le modalità cinquecentesche del paragone tra pittura e scultura e, come lui, altri autori francesi quali Diderot e Caylus. L‟importanza della tridimensionalità della scultura, elemento anch‟esso considerato nel cinquecentesco “Paragone”, raggiunge proporzioni considerevoli e trova espressione in scritti come la Lettera sulla scultura di Hemsterhuis e la Plastica di Herder. Agli inizi dell‟Ottocento risultano ormai risolti i dibattiti che coinvolgono la scultura sia nel suo rapporto con l‟antico, sia nell‟ormai secolare confronto con la pittura. Ne Le arti figurative e la natura di Schelling appare ormai accettato il concetto di ogni arte come prodotto del suo tempo, nonché il riconoscimento dell‟autonomia di mezzi espressivi propri ad ogni forma artistica, argomento questo che era già stato oggetto del Laocoonte di Lessing…

Cinà, R. (2010). La scultura nella letteratura artistica del Settecento. In La Barbera Simonetta (a cura di), Temi di Critica (pp. 31-85). Palermo : Università degli Studi di Palermo [10.4413/978-88-904738-2-1].

La scultura nella letteratura artistica del Settecento

CINA', Roberta
2010-01-01

Abstract

LA SCULTURA NELLA LETTERATURA ARTISTICA DEL SETTECENTO Dopo essere stata pressoché appiattita sulla pittura nel XVII secolo, in una sostanziale identificazione che vedeva nei principi delle due arti esclusivamente la mimesis, nella letteratura artistica del Settecento la scultura tornò alla ribalta come argomento trattato da diversi punti di vista. Le ragioni di questo rinnovato interesse furono molteplici; esse possono ricondursi, fondamentalmente, a due importanti aspetti: il rinnovato interesse per le antichità, che si manifestò con una notevole ammirazione per le statue antiche, nonché gli studi sulle modalità della conoscenza riconducibili a questo filone interpretativo cui anche l‟estetica del periodo faceva riferimento che, alla luce di nuove esperienze scientifiche, videro nel tatto un canale preferenziale rispetto alla vista e ritennero conseguentemente le opere scultoree meglio conoscibili rispetto a quelle pittoriche. Nei testi del XVIII secolo che prendono in esame la scultura è spesso possibile notare un intersecarsi di questi elementi; accanto ad essi, inoltre, ne affiorano altri relativi ad argomenti molto anteriori, come quello del cinquecentesco Paragone delle arti. La scultura, dunque, fu argomento di opere di stampo prettamente neoclassico, come quelle di Winckelmann, o la Storia della scultura di Cicognara, scritti nei quali si tende ad esaltare le statue classiche e a non apprezzare quelle moderne. Accanto a queste correnti di pensiero se ne pongono altre che invece tendono ad una visione più critica delle opere scultoree, ritenendo quelle moderne, per alcuni aspetti, altrettanto valide rispetto a quelle antiche: Richardson, ad esempio, esprime apprezzamenti positivi sia nei confronti di opere antiche che di altre moderne e addirittura autori come Falconet e Bardon ritengono, per certi versi, i moderni superiori agli antichi. Proprio Falconet presenta nei suoi scritti elementi che richiamano fortemente le modalità cinquecentesche del paragone tra pittura e scultura e, come lui, altri autori francesi quali Diderot e Caylus. L‟importanza della tridimensionalità della scultura, elemento anch‟esso considerato nel cinquecentesco “Paragone”, raggiunge proporzioni considerevoli e trova espressione in scritti come la Lettera sulla scultura di Hemsterhuis e la Plastica di Herder. Agli inizi dell‟Ottocento risultano ormai risolti i dibattiti che coinvolgono la scultura sia nel suo rapporto con l‟antico, sia nell‟ormai secolare confronto con la pittura. Ne Le arti figurative e la natura di Schelling appare ormai accettato il concetto di ogni arte come prodotto del suo tempo, nonché il riconoscimento dell‟autonomia di mezzi espressivi propri ad ogni forma artistica, argomento questo che era già stato oggetto del Laocoonte di Lessing…
2010
Settore L-ART/04 - Museologia E Critica Artistica E Del Restauro
Cinà, R. (2010). La scultura nella letteratura artistica del Settecento. In La Barbera Simonetta (a cura di), Temi di Critica (pp. 31-85). Palermo : Università degli Studi di Palermo [10.4413/978-88-904738-2-1].
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