Malo esse quam videri. La fonte documentaria dei processi di nobiltà degli Ordini militari (o religioso-cavallereschi), e dell’Ordine di Malta in particolare, ha dimostrato la sua utilizzabilità come “specchio” nel quale seguire le evoluzioni di una società – in particolare quella siciliana lungo i secoli dell’età moderna – in continuo mutamento e, perciò, teatro di frequenti conflitti tra famiglie in cerca di affermazione politico-economica. Come tutte le rappresentazioni di una società, quella risultante dai processi di nobiltà è naturalmente un’immagine indiretta, riflessa dalla particolarità della fonte utilizzata. L’analisi attenta dei singoli dossier dei processi di nobiltà svela spesso una realtà governata da logiche parentali e clientelari: dispense, raccomandazioni, complicità, ma anche scontri tra famiglie e patriziati concorrenti o tra le stesse sedi istituzionali dell’Ordine preposte al giudizio delle prove di nobiltà, all’interno delle quali, per di più, non sempre si raggiungeva l’unanimità dei consensi. Il risultato dei processi – promozione o bocciatura – non sempre era quindi il riflesso della vera condizione del candidato: sembrare contava più di essere!
D'AVENIA, F. (2009). Nobiltà allo specchio. Ordine di Malta e mobilità sociale nella Sicilia moderna. PALERMO : Associazione Mediterranea.
Nobiltà allo specchio. Ordine di Malta e mobilità sociale nella Sicilia moderna
D'AVENIA, Fabrizio
2009-01-01
Abstract
Malo esse quam videri. La fonte documentaria dei processi di nobiltà degli Ordini militari (o religioso-cavallereschi), e dell’Ordine di Malta in particolare, ha dimostrato la sua utilizzabilità come “specchio” nel quale seguire le evoluzioni di una società – in particolare quella siciliana lungo i secoli dell’età moderna – in continuo mutamento e, perciò, teatro di frequenti conflitti tra famiglie in cerca di affermazione politico-economica. Come tutte le rappresentazioni di una società, quella risultante dai processi di nobiltà è naturalmente un’immagine indiretta, riflessa dalla particolarità della fonte utilizzata. L’analisi attenta dei singoli dossier dei processi di nobiltà svela spesso una realtà governata da logiche parentali e clientelari: dispense, raccomandazioni, complicità, ma anche scontri tra famiglie e patriziati concorrenti o tra le stesse sedi istituzionali dell’Ordine preposte al giudizio delle prove di nobiltà, all’interno delle quali, per di più, non sempre si raggiungeva l’unanimità dei consensi. Il risultato dei processi – promozione o bocciatura – non sempre era quindi il riflesso della vera condizione del candidato: sembrare contava più di essere!File | Dimensione | Formato | |
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