Un’indagine sulla elaborazione teorica dei presupposti ideali che si espressero nella Tarda Antichità consente di leggere in termini disincantati le scelte etiche che guidarono una politica di apertura ai marginali e di attenzione al disagio economico e sociale. Una serie di misure che dal piano della solidarietà trascorsero a quello dell’assistenzialismo nel nome di esiti remunerativi, rese sempre più evanescente il discrimine tra doveri istituzionali e tensioni morali. Se l’Impero a guida cristiana finì per delegare alla Chiesa la soluzione dei problemi sociali, la lievitante tendenza lucrativa, direttamente proporzionale al volume sempre crescente delle entrate degli enti assistenziali, alimentò lo scontro tra poteri – laico e religioso – sui criteri gestionali di fondazioni e opere pie.
Marino, R. (2007). Povertà e malattia nella Tarda antichità tra interventi pubblici e privati. MEDITERRANEO ANTICO, 10, 2007, 319-325.
Povertà e malattia nella Tarda antichità tra interventi pubblici e privati
MARINO, Rosalia
2007-01-01
Abstract
Un’indagine sulla elaborazione teorica dei presupposti ideali che si espressero nella Tarda Antichità consente di leggere in termini disincantati le scelte etiche che guidarono una politica di apertura ai marginali e di attenzione al disagio economico e sociale. Una serie di misure che dal piano della solidarietà trascorsero a quello dell’assistenzialismo nel nome di esiti remunerativi, rese sempre più evanescente il discrimine tra doveri istituzionali e tensioni morali. Se l’Impero a guida cristiana finì per delegare alla Chiesa la soluzione dei problemi sociali, la lievitante tendenza lucrativa, direttamente proporzionale al volume sempre crescente delle entrate degli enti assistenziali, alimentò lo scontro tra poteri – laico e religioso – sui criteri gestionali di fondazioni e opere pie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.