Gianni Braghieri Architettura rappresentazione fotografia Clueb, Bologna 2008 formato 19,5 x 24,5 pagine 247 prezzo euro 40,00 I testi contenuti nel libro di Braghieri sono scritti da quanti hanno vissuto un'esperienza di vita e di lavoro in comune con l'autore, o conducono approfondimenti che da quella esperienza traggono le ragioni. Essi delineano i caratteri dell'architettura di Braghieri, ne segnalano la spinta etica, le premesse e gli sviluppi coerenti, la capacità di opposizione ai nuovi e «falsi profeti». Mostrano un percorso di rinuncia al protagonismo, la capacità di assumere come «propria tradizione» un repertorio formale elaborato e mai tradito, perché non si crede all'obbligo dell'invenzione, pur rischiando la prigionia di una riconoscibilità scambiata per maniera che, rimeditata alla luce dei nuovi accademismi, appare l'unica operazione progressiva che, ripetendo il noto, è in grado di restituire il valore del non ancora detto. Sanno spiegare l'atemporalità di Braghieri, il valore delle «poche cose pervicacemente ricercate», che rendono chiaro l'obbiettivo civile della fondazione della scuola di Cesena e che sono in grado di produrre un'architettura senza infingimenti, che sa dire di cosa è fatta e perché è fatta in quel modo, che sa assumere «la responsabilità della parola da pronunciare pubblicamente». Rivelano quanto il disegno di architettura possa coincidere con l'architettura stessa, avvicinandosi alla sua concretezza; quanto il disegno, forse più dell'edificio, coincida con l'idea, ne divenga l'incorrotta rappresentazione, lo strumento della sperimentazione. Nel libro sono raccolti tanti progetti che consentono di esprimere un giudizio compiuto. Sono progetti inattuali perché distanti dal vorticare del presente, atemporali perché vi sono dissolti tutti gli aspetti individuali, perché vi sono conquistati valori sovrappersonali, valori dello spirito che, soli, sono in grado di mettere ordine nell'immagine confusa delle nostre città. È questa inattualità dell'architettura di Braghieri che fa di lui un contemporaneo, perché l'autentica contemporaneità è quella speciale relazione con il proprio tempo che aderisce ad esso mediante una non-coincidenza che consenta di leggerne e descrivere contraddizioni ed errori. Braghieri "cita" e, facendo ciò, restituisce attualità al passato, ricompone il tempo, scopre nel moderno i segni dell'arcaico, dell'originario: sembra asserire, perentorio, che è così perché non può essere altrimenti.

Cuccia, G. (2008). Recensione a Gianni Braghieri Architettura rappresentazione fotografia.

Recensione a Gianni Braghieri Architettura rappresentazione fotografia

CUCCIA, Gaetano
2008-01-01

Abstract

Gianni Braghieri Architettura rappresentazione fotografia Clueb, Bologna 2008 formato 19,5 x 24,5 pagine 247 prezzo euro 40,00 I testi contenuti nel libro di Braghieri sono scritti da quanti hanno vissuto un'esperienza di vita e di lavoro in comune con l'autore, o conducono approfondimenti che da quella esperienza traggono le ragioni. Essi delineano i caratteri dell'architettura di Braghieri, ne segnalano la spinta etica, le premesse e gli sviluppi coerenti, la capacità di opposizione ai nuovi e «falsi profeti». Mostrano un percorso di rinuncia al protagonismo, la capacità di assumere come «propria tradizione» un repertorio formale elaborato e mai tradito, perché non si crede all'obbligo dell'invenzione, pur rischiando la prigionia di una riconoscibilità scambiata per maniera che, rimeditata alla luce dei nuovi accademismi, appare l'unica operazione progressiva che, ripetendo il noto, è in grado di restituire il valore del non ancora detto. Sanno spiegare l'atemporalità di Braghieri, il valore delle «poche cose pervicacemente ricercate», che rendono chiaro l'obbiettivo civile della fondazione della scuola di Cesena e che sono in grado di produrre un'architettura senza infingimenti, che sa dire di cosa è fatta e perché è fatta in quel modo, che sa assumere «la responsabilità della parola da pronunciare pubblicamente». Rivelano quanto il disegno di architettura possa coincidere con l'architettura stessa, avvicinandosi alla sua concretezza; quanto il disegno, forse più dell'edificio, coincida con l'idea, ne divenga l'incorrotta rappresentazione, lo strumento della sperimentazione. Nel libro sono raccolti tanti progetti che consentono di esprimere un giudizio compiuto. Sono progetti inattuali perché distanti dal vorticare del presente, atemporali perché vi sono dissolti tutti gli aspetti individuali, perché vi sono conquistati valori sovrappersonali, valori dello spirito che, soli, sono in grado di mettere ordine nell'immagine confusa delle nostre città. È questa inattualità dell'architettura di Braghieri che fa di lui un contemporaneo, perché l'autentica contemporaneità è quella speciale relazione con il proprio tempo che aderisce ad esso mediante una non-coincidenza che consenta di leggerne e descrivere contraddizioni ed errori. Braghieri "cita" e, facendo ciò, restituisce attualità al passato, ricompone il tempo, scopre nel moderno i segni dell'arcaico, dell'originario: sembra asserire, perentorio, che è così perché non può essere altrimenti.
2008
Cuccia, G. (2008). Recensione a Gianni Braghieri Architettura rappresentazione fotografia.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Recensione per Braghieri.pdf

Solo gestori archvio

Dimensione 43.87 kB
Formato Adobe PDF
43.87 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/46167
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact