La proposta progettuale si colloca in un’area di circa 120.000 mq in prossimità della stazione ferroviaria di Castelvetrano, tra l’attuale linea ferrata e l’ex sede ferroviaria; una zona che presenta un indebolimento della forma urbana conseguente all’espansione della città dentro il territorio agricolo. Il progetto mira alla riqualificazione di tale area e dove possibile anche alla rifunzionalizzazione di alcuni edifici dismessi appartenenti alla ferrovia. Nell’ambito di un’ eventuale più ampia proposta progettuale di collocare lungo la linea ferrata gli edifici di un centro intermodale volto alla valorizzazione delle vocazioni produttive del comune di Castelvetrano, nonché dei comuni limitrofi, un ruolo chiave è assunto dalla testata di tale centro intermodale, che si collocherà proprio in quella parte dell’area di progetto particolarmente ibrida, che si pone a cerniera tra il tessuto consolidato e la campagna. Qui troverà posto il centro direzionale di tale sistema, un edificio che oltre ad avere una funzione più espressamente amministrativa, conterrà alcuni servizi volti al pubblico, quali una sala conferenze, un ristorante, un cinema, un bar, alcuni negozi; servizi, dunque, volti a un’utenza non necessariamente legata al centro intermodale, ma piuttosto punto di partenza per una progressiva urbanizzazione di tale area. La collocazione planimetrica del centro direzionale si lega inoltre ad un forte elemento strutturante del tessuto urbano di Castelvetrano, costituito dal sistema Villa Comunale - Convento di S. Francesco - Viale Vittorio Veneto e che si spinge in basso fino alla Piazza antistante la Stazione ferroviaria, ponendosi in questo modo come ideale proseguimento del Viale e collegamento tra due parti di città in realtà divisi dal forte segno della linea ferrata. Proprio l’orientamento di tale asse viario diventa, assieme a quello costituito dalla linea ferrata, elemento generatore della forma dell’edificio che ospiterà il centro direzionale e della piazza antistante; quest’ultima, in posizione sopraelevata rispetto alla vallata, diventa una sorta di terrazza urbana sulla valle del Belice. Il centro direzionale si presenta come un edificio ibrido, in quanto sistema di elementi funzionali relativamente autonomi e identificabili; esso è costituito in particolare da tre elementi. Un primo elemento parallelo alla linea ferrata, presenta un corpo basso adibito in parte a magazzino intermodale e in parte a snodo tra i diversi sistemi di circolazione interni all’edificio ed una torre. Questa, in continuità rispetto al magazzino, ma con il lato Sud inclinato secondo l’asse del Viale Vittorio Veneto, ospiterà gli uffici amministrativi, nonché una sala conferenze ed un ristorante che occuperà gli ultimi due livelli. La parte basamentale di questo sistema non presenta soluzioni di continuità, cosicchè un ipotetico utente, accedendo dalla zona d’ingresso posta nell’angolo Sud-Est dell’edificio, attraverserà tutto il primo livello trovando in sequenza l’ampia scalinata di accesso al secondo livello, il centro informazioni, il magazzino intermodale e un’ampia zona di snodo a doppia altezza dalla quale è possibile accedere al Bar e al cinema, i quali, assieme ad alcuni uffici, occupano il secondo elemento di cui si compone l’edificio. Questo, si pone perpendicolarmente rispetto al sistema torre-magazzino e si sviluppa su tre livelli, delimitando l’ampia piazza antistante, che in parte verrà coperta dal profondo aggetto della sala cinematografica. Un terzo elemento ospiterà una serie di negozi ai quali si accede dalla quota della strada che occupa il tracciato dell’ex sede ferroviaria; quest’ultimo elemento si pone in parte parallelamente al primo, ma piega, seguendo l’inclinazione della strada, in corrispondenza della piazza, alla quale si accede mediante un’ampia scalinata, posta lungo il marciapiede alberato antistante i negozi. Completano il progetto la sistemazione a verde delle zone adiacenti all’edificio e la creazione di un parcheggio nell’area antistante l’accesso alla torre.

Sbacchi, M., Russo, A., Amara, F., Branciamore, S. (2009). Urbano non urbano. Progetto di centro intermodale a Castelvetrano [Immagine].

Urbano non urbano. Progetto di centro intermodale a Castelvetrano

SBACCHI, Michele;
2009-01-01

Abstract

La proposta progettuale si colloca in un’area di circa 120.000 mq in prossimità della stazione ferroviaria di Castelvetrano, tra l’attuale linea ferrata e l’ex sede ferroviaria; una zona che presenta un indebolimento della forma urbana conseguente all’espansione della città dentro il territorio agricolo. Il progetto mira alla riqualificazione di tale area e dove possibile anche alla rifunzionalizzazione di alcuni edifici dismessi appartenenti alla ferrovia. Nell’ambito di un’ eventuale più ampia proposta progettuale di collocare lungo la linea ferrata gli edifici di un centro intermodale volto alla valorizzazione delle vocazioni produttive del comune di Castelvetrano, nonché dei comuni limitrofi, un ruolo chiave è assunto dalla testata di tale centro intermodale, che si collocherà proprio in quella parte dell’area di progetto particolarmente ibrida, che si pone a cerniera tra il tessuto consolidato e la campagna. Qui troverà posto il centro direzionale di tale sistema, un edificio che oltre ad avere una funzione più espressamente amministrativa, conterrà alcuni servizi volti al pubblico, quali una sala conferenze, un ristorante, un cinema, un bar, alcuni negozi; servizi, dunque, volti a un’utenza non necessariamente legata al centro intermodale, ma piuttosto punto di partenza per una progressiva urbanizzazione di tale area. La collocazione planimetrica del centro direzionale si lega inoltre ad un forte elemento strutturante del tessuto urbano di Castelvetrano, costituito dal sistema Villa Comunale - Convento di S. Francesco - Viale Vittorio Veneto e che si spinge in basso fino alla Piazza antistante la Stazione ferroviaria, ponendosi in questo modo come ideale proseguimento del Viale e collegamento tra due parti di città in realtà divisi dal forte segno della linea ferrata. Proprio l’orientamento di tale asse viario diventa, assieme a quello costituito dalla linea ferrata, elemento generatore della forma dell’edificio che ospiterà il centro direzionale e della piazza antistante; quest’ultima, in posizione sopraelevata rispetto alla vallata, diventa una sorta di terrazza urbana sulla valle del Belice. Il centro direzionale si presenta come un edificio ibrido, in quanto sistema di elementi funzionali relativamente autonomi e identificabili; esso è costituito in particolare da tre elementi. Un primo elemento parallelo alla linea ferrata, presenta un corpo basso adibito in parte a magazzino intermodale e in parte a snodo tra i diversi sistemi di circolazione interni all’edificio ed una torre. Questa, in continuità rispetto al magazzino, ma con il lato Sud inclinato secondo l’asse del Viale Vittorio Veneto, ospiterà gli uffici amministrativi, nonché una sala conferenze ed un ristorante che occuperà gli ultimi due livelli. La parte basamentale di questo sistema non presenta soluzioni di continuità, cosicchè un ipotetico utente, accedendo dalla zona d’ingresso posta nell’angolo Sud-Est dell’edificio, attraverserà tutto il primo livello trovando in sequenza l’ampia scalinata di accesso al secondo livello, il centro informazioni, il magazzino intermodale e un’ampia zona di snodo a doppia altezza dalla quale è possibile accedere al Bar e al cinema, i quali, assieme ad alcuni uffici, occupano il secondo elemento di cui si compone l’edificio. Questo, si pone perpendicolarmente rispetto al sistema torre-magazzino e si sviluppa su tre livelli, delimitando l’ampia piazza antistante, che in parte verrà coperta dal profondo aggetto della sala cinematografica. Un terzo elemento ospiterà una serie di negozi ai quali si accede dalla quota della strada che occupa il tracciato dell’ex sede ferroviaria; quest’ultimo elemento si pone in parte parallelamente al primo, ma piega, seguendo l’inclinazione della strada, in corrispondenza della piazza, alla quale si accede mediante un’ampia scalinata, posta lungo il marciapiede alberato antistante i negozi. Completano il progetto la sistemazione a verde delle zone adiacenti all’edificio e la creazione di un parcheggio nell’area antistante l’accesso alla torre.
2009
Sbacchi, M., Russo, A., Amara, F., Branciamore, S. (2009). Urbano non urbano. Progetto di centro intermodale a Castelvetrano [Immagine].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/43079
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