Il lavoro esamina i modi d’operare della conversione, muovendo dalla lettura offertane dalla giurisprudenza: sullo sfondo si staglia il richiamo, da parte dell’art. 580 c.p.p., alla connessione ex art. 12 c.p.p. e l’interrogativo sull’opportunità, de iure condendo, di un suo mantenimento, anche alla luce delle interazioni con l’altro istituto – l’effetto estensivo – che centralmente investe il rapporto tra processo cumulativo e impugnazioni.
MANGIARACINA A. (2020). La conversione dell'impugnazione. Un istituto da ripensare. Torino : GIAPPICHELLI.
La conversione dell'impugnazione. Un istituto da ripensare
MANGIARACINA A.
2020-01-01
Abstract
Il lavoro esamina i modi d’operare della conversione, muovendo dalla lettura offertane dalla giurisprudenza: sullo sfondo si staglia il richiamo, da parte dell’art. 580 c.p.p., alla connessione ex art. 12 c.p.p. e l’interrogativo sull’opportunità, de iure condendo, di un suo mantenimento, anche alla luce delle interazioni con l’altro istituto – l’effetto estensivo – che centralmente investe il rapporto tra processo cumulativo e impugnazioni.File in questo prodotto:
File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
La conversione dell'impugnazione.pdf
Solo gestori archvio
Tipologia:
Versione Editoriale
Dimensione
2.87 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.87 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.