L’introduzione di specie non indigene invasive (IAS, organismi introdotti in aree esterne al loro areale naturale con comportamento invasivo) è considerata una delle maggiori minacce alla biodiversità e al funzionamento degli ecosistemi naturali (Katsanevakis et al. 2014, Vergeś et al. 2016). Una specie non-nativa (NIS) può diventare invasiva e causare perdita di biodiversità e cambiamenti nei servizi ecosistemici (Giakoumi 2014, Vergés et al. 2016). Nel Mediterraneo oggi sono presenti circa 1.000 NIS, delle quali 134 sono macroite (Verlaque et al. 2015, Alós et al. 2016). Per ridurre il rischio di future introduzioni e meglio comprendere il potenziale invasivo e le dinamiche di diffusione delle NIS, sono necessari eficaci piani di monitoraggio e sorveglianza. Altrettanto importanti sono le campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. La Citizen science (CS, “scienza dei cittadini” o “scienza partecipata”), coinvolgendo i cittadini (turisti, pescatori, subacquei) nella raccolta di dati, potrebbe essere un utile strumento per ottenere dati sulle NIS, che diversamente sarebbe impossibile raccogliere per limitazioni di tempo e risorse. La Citizen science sta riscuotendo grande successo e il suo valore è ampiamente riconosciuto (Hecker et al. 2018). In questi ultimi anni si è assistito a un rapido aumento di progetti di Citizen science, anche grazie alle nuove tecnologie e all’accesso a internet, che hanno reso semplice e immediata la comunicazione, la condivisione e lo scambio di dati. I dati raccolti devono essere validati e veriicati da esperti prima di essere utilizzati per scopi scientiici e gestionali. La Sicilia e le piccole isole, a seguito della posizione geograica e dell’intenso trafico marittimo (commercio, pesca e diporto), che facilitano l’introduzione di NIS (Katsanevakis et al. 2014), costituiscono una regione particolarmente vulnerabile alle invasioni biologiche (Katsanevakis et al. 2014), che può inoltre avere un ruolo chiave nella circolazione delle NIS all’interno del Mediterraneo. Riportiamo qui due esperienze di Citizen science realizzate lungo le coste siciliane: il Progetto “Caulerpa cylindracea - Egadi Islands” e il Progetto “Aliens in the sea”.

Mannino, A.M., Balistreri, P. (2019). Citizen science: uno strumento di successo per monitorare le specie aliene marine. Il caso studio nelle acque della Sicilia (Mediterraneo centrale). NOTIZIARIO DELLA SOCIETÀ BOTANICA ITALIANA, 3(1), 31-32.

Citizen science: uno strumento di successo per monitorare le specie aliene marine. Il caso studio nelle acque della Sicilia (Mediterraneo centrale)

Mannino, Anna Maria
;
2019-01-01

Abstract

L’introduzione di specie non indigene invasive (IAS, organismi introdotti in aree esterne al loro areale naturale con comportamento invasivo) è considerata una delle maggiori minacce alla biodiversità e al funzionamento degli ecosistemi naturali (Katsanevakis et al. 2014, Vergeś et al. 2016). Una specie non-nativa (NIS) può diventare invasiva e causare perdita di biodiversità e cambiamenti nei servizi ecosistemici (Giakoumi 2014, Vergés et al. 2016). Nel Mediterraneo oggi sono presenti circa 1.000 NIS, delle quali 134 sono macroite (Verlaque et al. 2015, Alós et al. 2016). Per ridurre il rischio di future introduzioni e meglio comprendere il potenziale invasivo e le dinamiche di diffusione delle NIS, sono necessari eficaci piani di monitoraggio e sorveglianza. Altrettanto importanti sono le campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. La Citizen science (CS, “scienza dei cittadini” o “scienza partecipata”), coinvolgendo i cittadini (turisti, pescatori, subacquei) nella raccolta di dati, potrebbe essere un utile strumento per ottenere dati sulle NIS, che diversamente sarebbe impossibile raccogliere per limitazioni di tempo e risorse. La Citizen science sta riscuotendo grande successo e il suo valore è ampiamente riconosciuto (Hecker et al. 2018). In questi ultimi anni si è assistito a un rapido aumento di progetti di Citizen science, anche grazie alle nuove tecnologie e all’accesso a internet, che hanno reso semplice e immediata la comunicazione, la condivisione e lo scambio di dati. I dati raccolti devono essere validati e veriicati da esperti prima di essere utilizzati per scopi scientiici e gestionali. La Sicilia e le piccole isole, a seguito della posizione geograica e dell’intenso trafico marittimo (commercio, pesca e diporto), che facilitano l’introduzione di NIS (Katsanevakis et al. 2014), costituiscono una regione particolarmente vulnerabile alle invasioni biologiche (Katsanevakis et al. 2014), che può inoltre avere un ruolo chiave nella circolazione delle NIS all’interno del Mediterraneo. Riportiamo qui due esperienze di Citizen science realizzate lungo le coste siciliane: il Progetto “Caulerpa cylindracea - Egadi Islands” e il Progetto “Aliens in the sea”.
2019
Settore BIO/02 - Botanica Sistematica
Settore BIO/03 - Botanica Ambientale E Applicata
"Invasioni biologiche: ricerca scientifica e progetti operativi sugli organismi vegetali alieni in Italia"
Milano
27 novembre 2018
Mannino, A.M., Balistreri, P. (2019). Citizen science: uno strumento di successo per monitorare le specie aliene marine. Il caso studio nelle acque della Sicilia (Mediterraneo centrale). NOTIZIARIO DELLA SOCIETÀ BOTANICA ITALIANA, 3(1), 31-32.
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