A partire dal concetto sociologico di “audience performativa”, che contraddistingue alcune forme della spettatorialità televisiva contemporanea, in questo contributo prendo in considerazione l’attività di produzione dei fan; in particolare, la produttività testuale e discorsiva, che è spesso riferita alle serie TV. Discuto, poi, il posto dell’horror nella narrazione seriale, traendo spunto da American Horror Story, la serie di successo ideata, nel 2011, da Ryan Murphy e Brad Falchuk. Quindi, attraverso una ricerca empirica di tipo quali-quantitativo, provo a descrivere e spiegare le modalità d’interazione e i discorsi dei fan italiani, iscritti ad una pagina Facebook dedicata alla serie, facendo ricorso alla social network analysis e all’analisi delle corrispondenze lessicali. Dai risultati emerge, anzitutto, un’articolata topologia interattiva degli spettatori, i quali si aggregano in micro-tribù di consumo e di visione, con vari leader d’opinione locali. Si delinea, inoltre, un’assiologia discorsiva, al cui interno si collocano cinque diversi cluster tematici; un’assiologia divisa in quattro quadranti, che risultano dall’intreccio tra la dimensione disturbante/piacevole e quella che oppone storie e persone.

Trobia (2020). American Horror Story e i suoi fan italiani: interazioni e costruzione del discorso on-line. In G. Giannini, N. Gruppi (a cura di), Buffy non deve morire. Adolescenti, Mito e Fantastico nei Nuovi Media (pp. 217-248). Reggio Calabria : Città del Sole Edizioni.

American Horror Story e i suoi fan italiani: interazioni e costruzione del discorso on-line

Trobia
2020-01-01

Abstract

A partire dal concetto sociologico di “audience performativa”, che contraddistingue alcune forme della spettatorialità televisiva contemporanea, in questo contributo prendo in considerazione l’attività di produzione dei fan; in particolare, la produttività testuale e discorsiva, che è spesso riferita alle serie TV. Discuto, poi, il posto dell’horror nella narrazione seriale, traendo spunto da American Horror Story, la serie di successo ideata, nel 2011, da Ryan Murphy e Brad Falchuk. Quindi, attraverso una ricerca empirica di tipo quali-quantitativo, provo a descrivere e spiegare le modalità d’interazione e i discorsi dei fan italiani, iscritti ad una pagina Facebook dedicata alla serie, facendo ricorso alla social network analysis e all’analisi delle corrispondenze lessicali. Dai risultati emerge, anzitutto, un’articolata topologia interattiva degli spettatori, i quali si aggregano in micro-tribù di consumo e di visione, con vari leader d’opinione locali. Si delinea, inoltre, un’assiologia discorsiva, al cui interno si collocano cinque diversi cluster tematici; un’assiologia divisa in quattro quadranti, che risultano dall’intreccio tra la dimensione disturbante/piacevole e quella che oppone storie e persone.
2020
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/08 - Sociologia Dei Processi Culturali E Comunicativi
Trobia (2020). American Horror Story e i suoi fan italiani: interazioni e costruzione del discorso on-line. In G. Giannini, N. Gruppi (a cura di), Buffy non deve morire. Adolescenti, Mito e Fantastico nei Nuovi Media (pp. 217-248). Reggio Calabria : Città del Sole Edizioni.
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